Ormai ci siamo. Ieri si è chiusa ufficialmente la campagna elettorale, e con la grande incognita dell’astensionismo (sarà davvero così alto come si crede, e forse anche si spera, oppure no?), domenica gli italiani, e gli alessandrini, tornano alle urne.
Siete pronti? Appartenete alla schiera di coloro che sanno benissimo cosa fare e lo faranno, al grande esercito dei potenziali astensionisti, o ancora galleggiate nell’indecisione, come sento dire a molti?
Ma, soprattutto, che voto dareste alla campagna elettorale che si conclude ufficialmente oggi? Sul fronte Europa, soprattutto considerata la grande rilevanza che, in positivo o in negativo, la stessa ha avuto in questi ultimi anni e comunque avrà sulle sorti del nostro piccolo e acciaccato Paese, non vi sareste aspettati un po’ più di pepe, e di sostanza?
Tutto sommato, invece, ancora una volta le polemiche sono state tutte orientate al nostro ‘fronte interno’, e che il dato più rilevante dell’ultimo mese siano stati ancora una volta arresti (Expo, e non solo) e indagini giudiziarie, la dice lunga sul clima, e sullo stato di salute della nostra politica.
Davvero scialba poi, e in qualche caso all’insegna della ‘ritirata strategica’, la campagna sul fronte Regionali. Qualsiasi paragone con il 2010 è improponibile e (sia pur con qualche lodevole eccezione, ma nomi non ne facciamo) abbiamo assistito davvero ad uno spettacolo deprimente, in cui di politiche territoriali (a partire dalla sanità, dai trasporti, dal lavoro) si è parlato poco e in maniera convenzionale. Tanto ne sapevamo, tanto ne sappiamo, e il fatto che il principale candidato (nei pronostici) alla vittoria finale sia anche stato quello che più ha ‘messo le mani avanti’, dicendo in sostanza “ragazzi, faremo quel che sarà possibile, ma sarà comunque dura” la dice lunga su quel che ci aspetta.
Unico elemento di vero interesse elettorale, in verità, a noi sembrano essere i comuni. Lì (dove pure le difficoltà non mancano: anzi, quello è il ‘terminale’ su cui si ‘scaricano’ i tagli sugli enti locali, e quindi sui servizi) in alcune città della nostra provincia c’è stata campagna vera, partecipazione, voglia di farsi sentire. E sarà interessante verificare se questo significa anche una diversa affluenza alle urne: noi crediamo di sì. Naturalmente la vera incognita, nei quattro principali centri alessandrini in cui si vota (Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona, Ovada) riguarda la possibilità che il Movimento 5 Stelle (che entrerà per la prima volta nei quattro rispettivi consigli comunali) riesca ad arrivare al ballottaggio: in quel caso, assisteremmo alle stesse larghissime intese, un tempo si diceva consociativismo, a cui ci ha ormai abituati la politica romana? E i cittadini elettori accetteranno questa logica, o potrebbero prefigurarsi scenari diversi? Diciamoci la verità: almeno un sindaco a 5 Stelle in provincia non sarebbe male vederlo all’opera. Per provare a verificare ‘sul campo’, al di là delle chiacchiere, delle illazioni e di tutto il resto, se e cosa di davvero diverso i ‘grillini’ sanno fare, e proporre. Ma naturalmente la parola definitiva la lasciamo alle urne, e lunedì proveremo a tirare le somme.