La notizia della settimana su tutti i giornali che parlano di calcio è la salvezza del Derthona, presentatosi alla partita più importante della stagione senza l’unica vera punta in rosa perchè infortunatosi venerdì pomeriggio in un contrasto in allenamento – ma prenderla più morbida sapendo che due giorni dopo ti giochi la categoria no? – e con tutte le paranoie del mondo in panchina dove, squalificati tecnico (Scarnecchia, nove giornate, una più di Tassotti che ruppe il naso a Luis Enrique con una gomitata) e vicetecnico (Balsamo, la penultima delle tre prese in casa con il RapalloBogliasco), è toccato dirigere tutto al preparatore dei portieri Bellasera in chiara crisi di nervi al fischio finale.
In campo c’erano Chirico e Gilio, e assieme a Serra e Priolo sono stati più che sufficienti a contenere una Pro Dronero apparsa meno brillante del solito, tanto che anche il suo allenatore Caridi ha ammesso che forse i giocatori erano svuotati dalla grande rincorsa, forse qualche meccanismo non ha funzionato, forse i due gol regalati nel primo tempo sono stati fatali, fatto sta che dopo una sola stagione i draghi abbandonano la serie D. Il vero grande problema però non sta nel risultato di questo playout – sarebbe comunque retrocessa una piemontese – ma in quello delle altre tre sfide: di tre pericolanti della nostra regione solo il Borgomanero ha fatto il suo dovere superando 1-0 l’Alzano Cene, mentre il Gozzano ha chiuso a reti bianche con il Mapellobonate anche dopo 120′ e non è riuscito ad una vecchia volpe come Viganò l’ultimo miracolo di salvare la squadra dopo quello forse ancora più grande di riuscire a portarla a giocare questo playout, e l’Albese è riuscita a fare ancora peggio in una classica partita da Albese dove dopo essere passata in vantaggio si è fatta prima raggiungere dal Sestri Levante e poi nei supplementari trafiggere due volte per il 3-1 finale che permette ai liguri di disputare la terza stagione consecutiva nei Dilettanti.
Pro Dronero, Albese e Gozzano vanno ad aggiungersi a Santhià e Verbania che avevano già lasciato la compagnia al termine della stagione regolare, e con cinque piemontesi retrocesse avviene l’incredibile (per quanto sponsorizzato dalla sezione locale della LND fin da Gennaio): TUTTI i campionati dall’Eccellenza alla Seconda Categoria tornano in campo per decidere una serie di retrocessioni a cascata ed il regolamento dei playoff per essere promossi nella serie superiore subisce una drastica modifica che fra le altre cose obbligherà il Casale a vincere domenica prossima in casa con il Corneliano per essere promosso in Eccellenza. La situazione più demenziale si ha però – non me ne vogliano gli altri, penalizzati alla stessa maniera – nel girone B di Eccellenza, dove Colline Alfieri ed Olmo – che hanno giocato l’ultima gara il 25 Aprile in anticipo per concludere prima il campionato – scenderanno di nuovo in campo esattamente un mese dopo in un playout aggiuntivo a quattro squadre dove chi vince si salva e chi perde gioca ancora una partita per decidere l’ultima ulteriore retrocessa.
Ci sono squadre di promozione i cui giocatori erano già ad Ibiza da due settimane che dovranno sudarsi la salvezza, e mi immagino le condizioni fisiche dei due atleti quando torneranno e soprattutto se torneranno. Si parla da anni di riforma dei campionati, di regole più chiare e di meccanismi limpidi: in una stagione dove è retrocessa dalla D una sola squadra piemontese in più bastava fare un girone di Eccellenza a 19 squadre con un turno di riposo e quattro retrocessioni per ritornare in pari; in alternativa si possono giocare subito tutti i playout e playoff necessari stabilendo delle graduatorie che poi servono per decidere promozioni e retrocessioni aggiuntive: tutto, meglio che far riposare un mese una squadra arrivata a 45 punti e poi chiederle di giocarsi tutta la stagione in due partite.