I comunisti sono impossibilitati a partecipare, sia alle elezioni europee che a quelle per il rinnovo del consiglio regionale decaduto del Piemonte, da una legge discriminatoria, in materia di raccolta di sottoscrizioni per poter presentare le liste, che esclude di fatto le forze politiche non presenti al Parlamento mentre premia la casta al servizio del populismo borghese, del clientelismo e delle corruttele capitalistiche.
Siamo una “piccola” forza politica a causa della “sindrome del gregge” che ormai contagia e plagia la maggioranza delle vittime del capitalismo mediatico, in quanto, per effetto della rarefazione della coscienza di classe indotta da una ipocrita sinistra “istituzionale”, molti, tra i disoccupati e i lavoratori più sfruttati, anziché trovare la dignità e la forza per organizzarsi e ribellarsi, preferiscono “accodarsi” a seguire come mansuete pecore istrionici pastori, la cui abile demagogia oggi sembra trasformarli da “grilli parlanti” in “insetti urlanti”. Queste “moltitudini” allo sbando nel pascolo capitalista tendono a consolarsi e a rassegnarsi nello spettacolare populismo mediatico, perché illuse di poter così sopravvivere in un sistema economico sempre più barbaro e criminale.
Solo rieducando le persone all’ impegno diretto, senza comode ed opportunistiche deleghe agli ipocriti “pastori guida” di turno, solo ripartendo dallo spirito e dagli ideali (traditi) dei primi “Soviet”, dei veri Consigli popolari dei Lavoratori nati prima della Rivoluzione russa, possiamo realizzare il vero Socialismo Internazionalista proposto in passato da compagni come Rosa Luxemburg, Lev Trotsky e Antonio Gramsci. Il comunismo non è morto, è stato solo tradito dalle burocrazie dei “segretari” di partito, dai crimini stalinisti, dai culti delle più indegne e corrotte personalità, perché le cosiddette “masse” hanno finora preferito solo delegare passivamente e sottomettersi come pecore al più abile ed “empatico” pastore di turno (e ai suoi cani da guardia).
Certamente non basta aver ragione, occorre questa nostra ragione saperla comunicare e condividere, per promuovere una vera attiva rivoluzione permanente che possa abbattere il capitalismo e originare un nuovo umanesimo socialista planetario. Oggi, nella c.d. era della “globalizzazione”, anche una piccola solitaria “scintilla” locale può, se correttamente alimentata e sostenuta (con le lotte degli studenti e dei giovani precari o disoccupati), scatenare il più dirompente incendio rivoluzionario mondiale. Alla base di tutte le giuste rivendicazioni deve attuarsi il vero concetto di UGUAGLIANZA, in termini di giustizia sociale e diritti economici.
In queste “competizioni elettorali borghesi” saremo presenti solo laddove le nostre lotte ci hanno consentito di maturare un buon consenso utile anche a poter presentare le liste, come in alcune elezioni amministrative comunali di diverse città capoluogo (Firenze, Livorno, Pavia, Forlì, Pesaro), in centri minori di Liguria, Piemonte (in provincia di Alessandria a Novi Ligure e Piovera), Toscana, Emilia, Marche e Lazio. Useremo comunque questa tribuna delle elezioni amministrative locali per potenziare la nostra opposizione a questo “bonapartista” governo, contro la truffa degli 80 “denari” (assorbiti dagli aumenti del costo della vita e delle addizionali IRPEF comunali e regionali), l’ulteriore devastante precarizzazione del diritto al lavoro, una “controriforma” elettorale e costituzionale piduista, tesa ad eliminare i comunisti, non i costi della casta politica. Denunciamo con forza le due ipocrite bandiere “pro Euro” e “pro Lira” come due ignobili inganni speculari contro i lavoratori, i disoccupati, gli studenti e i pensionati a basso reddito, perché essi mascherano e difendono la vera ragione della crisi economica e sociale: l’oligarchico capitalismo finanziario e il suo fallimento. Lottiamo in Italia, in Europa e nel mondo, contro questa feroce dittatura degli industriali, dei banchieri e di tutti i poteri a loro asserviti.
Claudio Ferro – Castelceriolo