È da qualche anno, ormai, che si sente parlare di vini biodinamici e naturali.
L’agricoltura biodinamica si pone come obiettivo quello di rispettare l’ecosistema attraverso tutto ciò che è biologico.
Il metodo biodinamico consiste nel coltivare e fertilizzare i prodotti e il suolo senza usare agenti chimici.
Le pratiche definite dalla biodinamica comprendono, ad esempio, l’interramento di piante per fertilizzare il terreno.
Il vino biodinamico, quindi, è il risultato, il frutto della agricoltura biodinamica. È un vino che esprime al meglio le sue qualità perché è naturale. È la naturale conseguenza dello sviluppo della natura.
È un prodotto biologico, nato da meccanismi propri del normale processo della natura.
Con l’agricoltura biodinamica si possono ottenere maturazioni, ad esempio dell’uva, che sono strettamente legate alle sostanze che il terreno possiede e al clima.
Il frutto, perciò, può maturare ed esprimersi nella sua complessità e in tutte le sue sfaccettature di profumi, aromi e zuccheri.
Inoltre, durante la fermentazione, al vino non viene aggiunto alcun lievito esterno, vengono utilizzati solo lieviti presenti sull’uva.
Proprio in quest’ottica, il 24, 25 e 26 maggio, ad Asti, si terrà “Vinissage”, una tre giorni per degustare oltre trecento vini naturali, biodinamici e biologici.
Una manifestazione interamente dedicata al “genuino” in cui si potrà bere vino proveniente dal Piemonte, dalle Marche, dal Lazio, dal Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Campania, Puglia, Veneto e Sicilia.
Ma non solo: si potranno anche assaggiare oli extravergine di olive taggiasche, birre normali e alla canapa, salumi, dolci, distillati, confetture e conserve e pane di ogni tipo.
La manifestazione inizia sabato 24 maggio, dalle ore 15.30 presso palazzo Enofila in corso Felice Cavallotti ad Asti, con la presentazione del progetto “Il biologico contro le mafie: l’esperienza di Cascina Caccia” e il racconto di come, da luogo di mafia, sia diventata un’azienda agricola, luogo di educazione e cultura.
Cascina Caccia è un casolare in provincia di Torino, per lungo immobile della mafia. Dopo il sequestro, ordinato dal procuratore Bruno Caccia, ci fu la confisca definitiva nel 1999.
Nel 2005 viene donata al gruppo Abele. Il 17 maggio 2007, dopo undici anni dalla confisca, la cascina viene liberata dagli ultimi residenti e nel 2008, con l’insediamento di quattro residenti e con la collaborazione di Acmos e Libera contro le mafie, inizia l’avventura di cascina Caccia.
Dalle 19.30, poi, e per tutta la manifestazione proposte gastronomiche con prodotti tipici e il wine street tasting: le strade del centro di Asti si trasformeranno in un grande ristorante all’aperto.
Domenica 25 maggio, sarà una giornata dedicata all’Italia in verticale, una degustazione di vi vini siciliani e piemontesi accompagnati da specialità a base di farina di canapa e salumi emiliani.
Lunedì 26, invece, sarà dedicato alla degustazione e alla vendita.