“Non creda che qui sia sempre così: di solito è anche peggio!”E’ una mattinata feriale come tante, al Comando della Polizia Municipale di Alessandria, in via Lanza. E il comandante vicario, Alberto Bassani, ci concede un po’del suo tempo, appena uscito da una riunione operativa, e con un continuo via vai di richieste, emergenze, telefonate. “Chiudiamo 20 minuti la porta, altrimenti è davvero difficile riuscire a concentrarci, e trasferirle un po’ di informazioni”. E così fa, tentando un bilancio degli ultimi due anni di attività, e guardando ai tanti impegni dei prossimi mesi, e ai progetti di riorganizzazione e innovazione di più ampio respiro ed orizzonte.
Comandante Bassani, partiamo dalle voci che descrivono i vigili alessandrini ‘in affanno’, e alle prese con una sorta di esodo, o fuggi fuggi generale. E’ davvero così?
Bene, partiamo pure subito di lì: anche se preciso che sono vice comandante, o comandante vicario: da quando, due anni fa, è andato in pensione il comandante Rossi, non è stato sostituito, per le note vicende che hanno riguardato il comune di Alessandria sul fronte bilanci, dissesto e così via. Ma vengo al punto: no, non c’è nessuna fuga, mi creda. Dati alla mano, abbiamo avuto negli ultimi anni qualche pensionamento, e un vigile che si è licenziato perché ha cambiato lavoro. Tra l’altro, apparteneva all’unità cinofila, e questo qualche problema ce l’ha procurato. Ora, a giorni o a settimane, ci saranno tre trasferimenti volontari (2 sottufficiali e un agente) agli uffici della Dogana. Esodo mi pare francamente termine esagerato. Anche se questo non significa minimizzare i problemi di organico, che ci sono eccome….
Anche qui c’è chi esorta: “mandate i vigili sul territorio, anziché tenerli in ufficio”. Ma quanti siete oggi, e quanti dovreste essere?
Giova fare un po’ di chiarezza. La nostra pianta organica, secondo i parametri definiti a livello regionale, dovrebbe aggirarsi attorno alle 140 unità: ma oggi, con la situazione che conosciamo sul fronte delle risorse, quei numeri sono pura utopia. Il corpo dei vigili alessandrini può contare in questo momento su 84 unità, che appunto diventeranno 81 a fine mese. In più abbiamo circa 25 impiegati amministrativi, anche questi sicuramente sottodimensionati. Ma attenzione: non parliamo di vigili, quindi in ogni caso non è personale che può operare sul territorio. E, mi creda, vigili ‘imboscati’ in ufficio qui non ce ne sono davvero. Semmai il contrario: tutti i colleghi ‘corrono’ avanti e indietro, dentro e fuori, in rapporto alle esigenze, e ai settori di impiego, che sono davvero tanti.
In effetti, siamo abituati a pensare al vigile che fa multe, rileva incidenti, e stop….
La realtà è parecchio più complicata, purtroppo. Non che l’aspetto di controllo dei veicoli su strada sia inconsistente, anzi. Lì però, come sul fronte sicurezza dei cittadini in generale, ci muoviamo in piena sintonia con i diversi corpi di forze dell’ordine: dalla polizia, ai carabinieri, a tutti gli altri. E con un’importante attività di coordinamento dal parte del questore. E i dati ci dicono che, per fortuna, gli incidenti sono in diminuzione costante. Ma i vigili di Alessandria sono impegnati su tantissimi altri fronti, sia di controllo che autorizzativi. Se le dico che l’ufficio di polizia amministrativa conta su quattro unità, i lettori potrebbero pensare a quattro impiegati seduti dietro le scrivanie: invece sono agenti di polizia municipale che corrono continuamente avanti e indietro, fuori e dentro, per svolgere il loro lavoro sul territorio, e al contempo anche quella parte di attività burocratica che è imprescindibile, e che compete loro non meno dei controlli sul campo. Ma ho fatto solo un esempio fra tanti: in realtà si lavora sempre in apnea, dai mercati ambulanti alle attività commerciali, alle verifiche di occupazione del suolo pubblico, ai controlli allo stadio, al coordinamento della sicurezza durante le tante manifestazioni, soprattutto in questo periodo primaverile.
A proposito di stadi: Alessandria non è Roma, ma su quel fronte certamente gli occhi vanno tenuti bene aperti: soprattutto ora che i Grigi sono stati promossi nella nuova serie C unica…
Assolutamente sì: il Gos (Gruppo operativo sicurezza), costituito da vigili, polizia, Croce Rossa, vigili del fuoco e altri (con il coinvolgimento delle stesse società di calcio) si riunisce in Questura prima di ogni partita, per muoversi in maniera coordinata, e mettere in campo il massimo di efficacia. Peraltro, anche sul fronte sportivo come in altri, le normative evolvono costantemente, ed è nostro dovere e obbligo tenerci sempre aggiornati. Sono nel corpo di polizia municipale, complessivamente, ormai da 27 anni: e le assicuro che il nostro mestiere (come anche altri, probabilmente) si è estremamente complicato, è diventato più difficile e specializzato. Per cui bisogna sempre stare al passo coi tempi, e con le nuove esigenze che emergono dai regolamenti, ma anche dalla società.
All’inizio di questa chiacchierata ha citato l’unità cinofila. Esiste ancora? Ha certamente avuto un percorso travagliato, in questi anni…
L’unità cinofila fu costituita grazie ad un’intuizione, giustissima, del comandante Rossi. E anche oggi, pur potendo contare su un solo cane (perché c’è un solo istruttore: e non possiamo assumerne un altro, ancora e di nuovo per i vincoli finanziari strettissimi), effettuiamo spesso operazioni molto brillanti. Aggiungo però che l’altro animale è sempre nostro, ed è stato ceduto in custodia, e in servizio, alla polizia penitenziaria del carcere di Asti. Con la quale esiste peraltro la massima collaborazione, e interscambio quando serve.
Lei ha citato il suo predecessore, comandante Rossi, che sicuramente è stato una figura carismatica. Così come, prima di lui, ci fu Remo Benzi. Entrambi hanno lasciato un segno: eredità impegnativa?
Sicuramente sì, ma soprattutto per me splendidi ricordi, di due grandi professionisti. Con Benzi non ho lavorato direttamente, poiché sono arrivato qui, in arrivo da Novi Ligure, nel 2000: ma fece parte della mia commissione esaminatrice, e di lui si ricorda senz’altro la generosità, la sua capacità di mobilitarsi in occasione anche di eventi tragici come le alluvioni, o altrove anche i terremoti. Con il comandante Rossi invece ho lavorato a lungo, e certamente con lui Alessandria è diventata, sotto diversi punti di vista, un’eccellenza e un punto di riferimento nazionale per il nostro settore. Ricordo che, in riferimento all’estensione del nostro comune, Rossi ricordava sempre che Alessandria è grande come Marsiglia, ma con risorse infinitamente minori sul fronte del controllo del territorio. Aveva perfettamente ragione. E ricordo che, oltre al comando di via Lanza, abbiamo anche due presidi operativi, in Fraschetta (a Spinetta), e al Cristo, sia pur con orario solo diurno.
A proposito di innovazione tecnologica, dottor Bassani: come funziona oggi il video-controllo con telecamere, e ci sono progetti di miglioramento?
Abbiamo 51 telecamere operative sul territorio comunale, controllate da una centrale operativa qui al Comando. E’ allo studio (risorse permettendo, come sempre) un percorso di aggiornamento tecnologico, e anche di potenziamento della rete, ossia del numero di telecamere. Esiste poi un progetto su scala regionale, chiamato Observo, che dovrebbe consentire una mappatura completa di tutti i sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati. E’ chiaro che, in tal caso, le modalità di indagine in caso di necessità (furto d’auto, rapina o quant’altro) sarebbero enormemente agevolate: oggi si parte dal luogo fisico di indagine, e ci si guarda attorno, diciamo così, alla ricerca di punti di riferimento. Con una mappatura completa ci si muoverebbe ‘a colpo sicuro’, e in maniera sistematica.
Ultimo tema, delicato: il servizio notturno. Continuerete a svolgerlo, anche in carenza di organico, oppure sono previste riduzioni di orario e presenza sul territorio?
Noi siamo gli esecutori delle volontà politiche dell’amministrazione, e mi pare che su questo punto l’assessore Barrera sia stata chiara: il Comando della Polizia municipale continuerà a fornire la copertura 24/24 e 7 su 7 a cui la cittadinanza è abituata: naturalmente con la necessaria integrazione con polizia e carabinieri, per cui noi di notte ci occupiamo, in particolare, di incidenti e vigilanza stradale, per lasciare libere le volanti di intervenire in caso di emergenze di altro tipo.
Ettore Grassano