I mezzi di informazione dovrebbero essere l’asse portante della democrazia. L’articolo 21 della nostra tanto discussa costituzione parla chiaro quando ribadisce fermamente che “tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” e poi ancora “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Bellissimo principio. Se avessimo la certezza che questo principio fosse rispettato fino in fondo forse sarebbe ancora più bello.
Secondo una teoria puramente marxista (prendiamo tutto con la massima cautela perché quando si fanno riferimenti troppo sbilanciati a sinistra ci si mette subito in guardia) i mezzi di informazione sono gli strumento con i quali la classe dominante detiene il potere. Attenzione! Solito allarmismo di sinistra!
La puntata di Ballarò del 06.05 mi incuriosiva perché si annunciava intensa con la presenza in collegamento di Tsipras e di Keller, candidati alla presidenza dell’Europa. Era l’occasione per sentire due proposte diverse dalle solite frasi fatte che sentiamo nei talk televisivi con Renzi che fa le televendite, Grillo che urla a gran voce e Berlusconi che si piange addosso.
Devo dire che dopo neanche mezz’ora di trasmissione ero tentato di cambiare canale, dal momento in cui, in me, stava risalendo quel sentimento di ribellione che provavo negli anni settanta nei cortei, quando si dimostrava contro il potere.
Dieci minuti dieci di televendita del Mastrota della politica, Matteo Renzi, tutto fumo e niente arrosto per dirla alla mandrogna. L’impulso di cambiare canale era forte ma sono rimasto perché da lì a breve erano annunciate in collegamento le due presenze, quella di Alexis Tsipras, il leader greco di Syriza e l’altra Ska Keller, candidata alla presidenza per i verdi.
Mi sarebbe piaciuto veramente sentire due proposte alternative su un’idea di Europa che poteva essere interessante ma il collegamento non era dei migliori e tutto sembrava essere andato di traverso.
È un fenomeno di grande meraviglia pensare che per il calcio si riescono a fare dei collegamenti perfetti e in questo caso, quando si parla di problemi reali, mancava l’audio, poi l’immagine e poi il conduttore che ci metteva del suo interrompendo gli intervistati senza lasciar rispondere e incalzando subito con un’altra domanda a neanche metà discorso.
Riporto quanto dice Marco Furfaro nel suo commento: “alla grande informazione non frega niente dell’Europa, del fiscal compact, della BCE, della politica economica che strangola la vita delle persone. A Floris e compagnia cantante interessa il pollaio, gli slogan vuoti di Renzi, le urla sguaiate di Grillo, i patetici colpi di coda di Berlusconi”.
Non voglio commentare altro. Se sapevo mi guardavo un bel Western su Italia 135. Di questa informazione non so cosa farmene. La scorsa settimana Pina Picierno con il suo scontrino a insegnarci come si fa la spesa con 80 Euro e come si campa per due settimane, poi Simona Bonafè, altra parlamentare PD che ci racconta che questa è un’Europa che non va nella direzione giusta, l’Europa del rigore e dell’austerità deve cambiare rotta.
Proprio dal PD viene questo proclama che in Europa ha votato con la destra l’austerità e il rigore. Ma cosa vengono a raccontarci? Che il Signore era morto dal freddo quando era padrone dei boschi?