Atm: quando la politica è miope…

Dopo il dissesto, dopo aver privato i cittadini di un minimo di servizio pubblico dignitoso, dopo tagli assurdi alle linee, all’ATM sono anche riusciti a far svolgere la cassa integrazione a settori in carenza di organico.
Complimenti! Tanto paga pantalone…….

I cittadini alle fermate hanno perso la speranza di vedere l’autobus in tempi ragionevoli, sono rimasti in pochi ardimentosi o rari pensionati senza problemi di orario  a usare il mezzo pubblico, ma chi ne aveva bisogno per gli spostamenti casa lavoro, nella stragrande maggioranza dei casi, si è dovuto attrezzare diversamente… non solo, degli autobus nuovi non vi è traccia, il comune si avvita su se stesso per mancanza, si dice, di fondi e la città lentamente muore tra un negozio che chiude ed una fabbrica che licenzia. Che fare?

Intanto ringraziare sentitamente gli incauti apprendisti stregoni: chi farebbe credito ad una azienda fallita? La fretta del dissesto portato le conseguenze che stiamo sperimentando.
Poi ad ogni tornata elettorale presentare il conto e cacciare giustamente una giunta che ha dato la mazzata finale ad una città, con la complicità dei soliti sindacati amici degli amici, già agonizzante per conto suo.

Giovanni Maccarino
per USB Federazione Alessandria