La Segreteria CISL FP di Alessandria-Asti sulle recenti dichiarazioni del Premier Renzi.
Che questi continuino ad essere giorni importanti per il nostro Paese è innegabile: giorni in cui tutto il sistema istituzionale, amministrativo ed economico-sociale viene posto non solo in discussione, ma anche prefigurato nel “come dovrebbe trasformarsi” in futuro, già dai prossimi mesi.
Giorni “caldi” dunque, in cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sembra davvero il capitano di una compagine che ha fretta di cambiare l’Italia (in meglio).
Ma la fretta è davvero l’approccio più opportuno? La fretta è davvero “strategica” quanto più si aggiungono elementi da prendere in considerazione nell’azione di riforma strutturale della nostra Repubblica?
La Segreteria provinciale CISL FP di Alessandria-Asti esprime, a questo riguardo, una preoccupazione fondata sul timore che proprio questa fretta sia “cattiva consigliera” e che la “dispersione strategica” su troppi temi di riforma impedisca il raggiungimento di buoni livelli qualitativi nella concretizzazione delle riforme stesse.
E allora? Questo significa che la CISL FP vuole porre degli stop e fermare i processi di miglioramento delle istituzioni e dei rapporti economico-sociali del nostro Paese?
No assolutamente! Nessuno intende fermarsi! E comunque, se qualcuno lo vuole fare non sarà certo la CISL! Ma a una precisa condizione, anzi due.
La prima è che Matteo Renzi si impegni a cambiare il proprio approccio e la propria considerazione sul ruolo dei sindacati: la CISL — per rispondere a una recente affermazione del Presidente del Consiglio — non è una “resistenza del sistema” che (gli) impedisce di cambiare “il Palazzo”, la CISL non vuole fermare nessuno, non gode a “mettere bastoni tra le ruote” e non chiede neppure “favoritismi”.
La CISL guidata dal Segretario generale Raffaele Bonanni è esattamente il contrario, ma nel rispetto dei principi democratici, delle istituzioni, delle persone e delle rappresentanze sociali ed economiche; nell’impegno quotidiano a cercare il “vero” bene comune (a partire da quello dei lavoratori, iscritti e non); nella fatica di andare (quando serve) anche controcorrente rispetto ad antichi schemi (accettando prima di altri Sindacati le sfide del rinnovamento, delle spending reviews, della meritocrazia, dell’efficienza, pure quelle contenute nel nuovo dl sul
Lavoro…); nella disponibilità a “metterci la faccia” perché, innanzitutto, il bene e il valore del lavoro non siano mai dimenticati (per nessuno)…
Per questo ci feriscono alcune affermazioni di Renzi quando svilisce il ruolo sindacale e quando fa finta di non accorgersi (o non lo sa proprio, accecato da una certa arroganza decisionista?…) che solamente condividendo (concertando) strategie (anche con i Sindacati) si può puntare allo sviluppo complessivo dell’Italia e degli italiani.
Vi è poi una seconda condizione che la CISL pone: una condizione espressiva in particolare della CISL Funzione Pubblica che lamenta come i pubblici dipendenti continuino ad essere considerati poco (anche dall’attuale Governo).
I lavoratori pubblici non sono dei “fannulloni” (tranne rari casi che il nostro Sindacato non intende affatto “coprire”) e necessitano di essere riconosciuti come “alleati” della rinascita del Paese. Tuttavia il Governo — se vuole essere serio e coerente con quanto afferma — deve sbloccare e rinnovare i contratti che sono fermi dal 2009 e non “fermare” esso stesso uno sviluppo retributivo che, in ogni caso, rimane inferiore a quello di altre categorie (e, per i dipendenti degli Enti Locali, risulta drammaticamente basso, demotivante e lesivo della loro professionalità…).
«Attendiamo segnali precisi — sottolinea Fabrizio Sala, Segretario Provinciale CISL FP — e speriamo che il Governo non latiti ulteriormente attribuendo ad altri (noi) il gusto di zavorrare ogni cosa. La CISL FP c’è, desidera “correre” insieme agli italiani, ma vuole “patti chiari” e condivisi per il bene dei lavoratori e dell’intero Paese».
Cisl Alessandria