Già di prima mattina, negli uffici dell’assessorato allo Sviluppo Economico del comune di Alessandria, al pian terreno di Palazzo Rosso, è un via vai costante di commercianti che chiedono informazioni, mentre i telefoni squillano in continuazione. L’assessore Marica Barrera, in arrivo da una riunione al comando dei Vigili, non nasconde la soddisfazione, e ci tiene subito a sottolineare l’impegno ‘senza orari, e con passione’ della responsabile della sua segreteria, Debora Pessot:”sia lei che io da settimane stiamo lavorando anche la sera da casa, e il sabato e domenica, per l’organizzazione della PrimaveraAlessandrina: sarà davvero una grande occasione per cominciare un percorso di rilancio della nostra città”.
In effetti ormai per la grande kermesse prevista dal 12 al 27 aprile, con il coinvolgimento di più di 50 vie e di oltre 160 esercizi commerciali (e il numero delle adesioni cresce di giorno in giorno) è scattato il conto alla rovescia. E il progetto sembra aver scosso dal torpore e dalla rassegnazione tanti commercianti, ma anche associazioni imprenditoriali, culturali e singoli artisti che daranno gratuitamente una mano, per far sì che una manifestazione davvero ‘a colori’ metta le ali ad Alessandria. Sicuramente nell’aria c’è voglia di futuro, e di ripartenza: nella speranza, naturalmente, che anche il tempo faccia la sua parte, e regali giornate di sole primaverile ‘attrattive’ per un pubblico vasto, “e assolutamente non solo cittadino: puntiamo a portare nel nostro centro storico persone da tutta la provincia, ma anche oltre”.
Assessore Barrera, si respira aria ‘grintosa’ in questi uffici, tra l’altro tutta al femminile…la PrimaveraAlessandrina nasce sotto i migliori auspici?
Speriamo, davvero. Noi ce la stiamo mettendo davvero tutta, e alle 11 di sera Debora ed io siamo ancora lì a scambiarci messaggi, appunti e idee via e-mail o tramite whatsapp, per poi rimetterci in pista la mattina alle 8. Da quando, tre mesi fa, c’è stata la ri-assegnazione delle deleghe da parte del sindaco sto lavorando almeno 10 ore al giorno: ma se ci credi devi metterci il massimo impegno e provarci davvero, non ci sono altre strade.
Partiamo proprio dal commercio allora: la situazione, a sentire le diverse ‘campane’ del settore, è drammatica. Eppure attorno alla PrimaveraAlessandrina sembra esserci entusiasmo vero, partecipazione convinta….
Allora: quando mi è stata assegnata la delega allo Sviluppo Economico mi sono rimboccata le maniche, e da un lato ho studiato a fondo le diverse situazioni (spesso assai diverse tra loro) del comparto, dall’altra ho incontrato tutti i soggetti in campo, per ascoltare e capire. A questo punto, d’accordo col sindaco Rossa con cui ci muoviamo in forte sintonia, abbiamo deciso che è il tempo di agire davvero. Ma non voglio, attenzione, passare per l’assessore che organizza le ‘festicciole’, le iniziative ‘spot’ fini a se stesse. Qui c’è un progetto triennale, per il rilancio vero di Alessandria, che passa attraverso la valorizzazione del suo centro storico, a partire dalle attività commerciali. PrimaveraAlessandrina-Floreale è un tassello del mosaico: un evento a cui crediamo molto, ma che rappresenta il primo passo di un percorso. Che speriamo di intraprendere tutti insieme: per ora ci pare che la risposta degli addetti ai lavori sia assolutamente positiva.
Analizzando la situazione cittadina, per mettere a punto il progetto triennale di rilancio, che idea vi siete fatti? Siamo moribondi ma resuscitabili? Ci piangiamo troppo addosso?
(sospira e sorride, ndr) Innanzitutto togliamoci dalla testa la parola dissesto: non possiamo farci condizionare ulteriormente, e dobbiamo guardare al futuro. L’idea che Alessandria stia messa molto peggio, sul fronte commercio, di altre realtà, è sbagliata. Mi sono confrontata a fondo con l’assessore Mengoni, del comune di Torino, per fare un esempio: e guardate che la situazione sotto la Mole non è tanto migliore che da noi. Certo, ci sono altre specificità, Torino è Torino e Alessandria è Alessandria, ma anche là non hanno la bacchetta magica, e stanno andando per tentativi, facendo i conti con risorse scarsissime, e cercando di coinvolgere tutte le diverse realtà cittadine. Le feste di quartiere, o di via, sono una di quelle strade: e anche la recente festa di via Dante dimostra, a casa nostra, che sono percorsi importanti. Così come appunto la festa del Cristo, o quella del Borgo che quest’anno compirà vent’anni. E sarà un ventennale speciale, considerati anche il progetto del Pisu e quello del nuovo ponte. Quella è un’area di Alessandria su cui scommettere.
Però assessore il comune ha risorse zero o quasi, lo sappiamo. Quindi chi investe sui diversi progetti? I singoli commercianti?
Deve essere per forza un gioco di squadra. E’ vero, il comune ha risorse minime. E, d’altra parte, sono andata a verificare evento per evento i costi di diversi eventi di qualche anno fa e, da cittadina che in questo momento cerca di dare una mano, sono rimasta stupita nel vedere quanto costavano certi progetti, che hanno avuto ricaduta zero sul tessuto cittadino. Però il comune può fare e sta facendo cose importanti, ossia essere il vòlano, l’aggregatore di forze e di idee. Ho parlato con grande chiarezza ai presidenti di Camera di Commercio e Fondazione CrAl, e ho trovato grande disponibilità non a farci la ‘questua’, mi scusi il termine, ma ad investire su un progetto vero di rilancio, con respiro triennale. Che naturalmente andrà misurato nei risultati, e modificato strada facendo. Ma che deve guardare lontano, e non al singolo micro evento. Tanti commercianti hanno compreso questa logica nuova, e seria, e ci credono.
Però al contempo si lamentano di essere ‘strozzati’ da balzelli di ogni tipo….
Hanno ragione, e per quel che è in mio potere qualcosa ho cercato e cerco di fare. Ad esempio, una serie di esercizi commerciali tra cui fioristi e negozi di frutta e verdura ora possono esporre (entro una certa metratura, è chiaro) le loro merci all’esterno del negozio, senza pagare sovrattasse. Così come tutti i negozianti possono abbellire l’esterno con vasi, o oggetti caratteristici, a costo zero. Poi ci sono gli ambulanti: per un meccanismo di legge assolutamente sproporzionato, chi negli anni scorsi non aveva pagato i diritti per l’occupazione di suolo pubblico si ritrovava a dover saldare cifre con interessi e sanzioni pesantissime. Bene: abbiamo stabilito che la sanzione per gli arretrati non andrà oltre il 10% della cifra, e previsto d’ora in poi una possibile rateizzazione in 12 rate annuali, anziché 3. Sono segnali importanti.
Rimane aperta l’ipotesi di una nuova sede per gli ambulanti, alternativa a quella attuale di piazza Garibaldi?
E’ questione complessa, che deve essere valutata in tanti aspetti diversi. Certamente oggi tre giorni alla settimana (l’intero lunedì, e giovedì e sabato la mattina) sono tanti. D’altra parte però piazza della Libertà sembra soluzione inadeguata, perché potrebbe ospitare non più di 80 dei 160 attuali operatori: molti dei quali peraltro si sono attrezzati con mezzi di trasporto che necessitano, oltre allo spazio dei banchetti, un ingombro importante.
E l’ipotesi ex Caserma Valfrè?
Lì ci sono per il momento ancora troppi punti interrogativi sul fronte del rapporto col Demanio: impossibile prendere decisioni per il momento.
E per quanto riguarda le autorizzazioni per nuovi insediamenti attorno alla città? Il commercio nel centro storico è stato davvero ‘colpito a morte’ dai grandi centri commerciali?
Quella delle autorizzazioni in realtà è una partita che coinvolge altri assessorati, ma una cosa posso dirla: ossia che se ci sono procedure già formalizzate da precedenti amministrazioni, per il Comune tirarsi indietro significherebbe pagare penali assai onerose. In più, mi sembra che a volte ci si concentri su certi simboli (come l’ex zuccherificio), e non ci si rende conto che, intanto, altri supermercati stanno aprendo, semplicemente per dei passaggi di mano di licenze tra privati su cui il comune non può intervenire. In ogni caso, rimango convinta che un centro storico pulito e curato (ci stiamo attivando anche su questo fronte, con forte collaborazione di Amiu, ma anche dei singoli commercianti, che capiscono l’importanza di prendersi cura dei pochi metri di fronte al loro negozio), e con un’offerta commerciale e di intrattenimento adeguato può giocarsi pienamente le sue carte, e tornare ad essere attrattivo non solo rispetto agli alessandrini, ma al resto della provincia, e anche oltre. Certo, servono alcuni appuntamenti di forte impatto, che diventino un elemento di assoluto ‘richiamo’ promozionale. E ci stiamo lavorando.
Assessore Barrera, lei da qualche mese ha un’altra delega importante e delicata, la polizia municipale. Si è parlato di situazione molto delicata, addirittura di ‘fuggi fuggi’. Mentre la popolazione lamenta un certo ‘lassismo’ nei controlli….
Anche qui, sgombriamo il campo dai luoghi comuni. Nessun ‘fuggi fuggi’, innanzitutto: ho verificato e, dati alla mano, se ne sono andate 5 o 6 persone in 2 anni. Un dato assolutamente fisiologico. Ora dovrebbe arrivare a compimento la procedura del trasferimento di 20 dipendenti comunali (ma non solo del comando vigili, appunto) agli uffici della Dogana. In realtà il personale del comando vigili è molto qualificato, e viene svolta una grande mole di lavoro, che non è solo quella ‘visibile’, in termini di presidio del territorio. Ma su questo fronte negli ultimi mesi abbiamo fatto grandi passi in avanti, con l’arrivo del nuovo Questore. E’ partito finalmente il ‘tavolo per la sicurezza’, con un coordinamento operativo settimanale di tutti i vari ‘corpi’ che operano sul territorio. E’ un progetto che sta già dando ottimi frutti, e a cui i vigili di Alessandria danno e daranno il loro contributo. Su un solo punto personalmente sono stata irremovibile: ossia rimango convinta che il presidio notturno del territorio da parte dei vigili debba rimanere tale, sia pur con tutte le sinergie del caso con polizia e carabinieri. E ho trovato nel personale di via Lanza una grande disponibilità: tutti in questo momento complicato per il comune, e per il Paese, stiamo facendo la nostra parte di sacrifici, e loro in prima fila, tra festivi, emergenze, e appunto servizio notturno.
Ettore Grassano