Intersecazione tra gioco, inteso come momento ludico-istruttivo, e scuola, ambiente da sempre delegato a formare sul piano psico-sociale l’individuo: questa la riflessione scaturita dal XVIII Campionato Studentesco di Scacchi la cui fase provinciale si è tenuta giovedì 20 marzo presso l’IIS Nervi-Fermi di Alessandria.
In tale occasione si sono incontrate le rappresentative di alcune scuole Medie Inferiori e Superiori della provincia: il liceo Saluzzo, l’Ist. Nervi , l’Ist. Volta, l’Ist. Vinci e l’Ist. Balbo di Casale Monferrato, le scuole Medie Manzoni di Alessandria e Negri di Casale Monferrato. Al termine del lungo pomeriggio di partite incrociate, la squadra vincitrice è risultata essere la Juniores mista dell’Istituto Balbo formata da Berton Luca, Guerrera Valentina, Buzzi Alessandro e Provera Luca. La rappresentativa della nostra scuola , formata da Timus Alexandru e Grassano Luca, ha ottenuto il quarto posto e conquistato il passaggio alla fase regionale che si svolgerà l’11 aprile a Novara.
Un gioco/sport per crescere, che avvalora la tesi di chi (e sono molti) ritiene che il gioco degli scacchi possa contribuire allo sviluppo della personalità, aiuti ad avere risultati migliori nelle materie di studio, favorisca l’interazione con altri, insegni a tener conto del punto di vista altrui: un mix dunque di gioco, sport e cultura, tanto che se ne auspica l’introduzione nelle scuole come sport.
Lieto di aver ospitato l’evento, il Dirigente dell’IIS, ing. Andrea Tommaselli sottolinea che “in una Direttiva del marzo 2012 il Parlamento europeo ha posto l’accento sul valore educativo di questo gioco/sport tanto che l’UE ha invitato gli Stati membri a introdurre il gioco degli scacchi nei sistemi di istruzione e nei Piani dell’Offerta formativa delle scuole e aggiunge “Nella direttiva si legge che il gioco degli scacchi può contribuire a conseguire anche obiettivi strategici quali l’integrazione sociale, la lotta contro la discriminazione, la riduzione del tasso di criminalità e persino la lotta contro diverse dipendenze, pensiamo alle vere e proprie forme di “ludopatia”, ovvero a quella crescente dipendenza dal gioco d’azzardo che purtroppo affligge anche i nostri ragazzi in età adolescenziale”.
Il gioco degli scacchi invece favorisce l’acquisizione di alcuni concetti che in un progetto di educazione alla legalità e alla convivenza civile, che ogni scuola dovrebbe contemplare nel suo piano formativo, sono fondamentali: il rispetto delle regole, il senso di responsabilità, il senso del limite. Essi permettono di temperare l’aggressività e la competitività, che caratterizzano il percorso di crescita dei nostri ragazzi, favorendo quindi l’instaurarsi di rapporti sociali positivi.
Per non parlare dell’azione positiva che il gioco esercita su diverse capacità metacognitive, quali l’attenzione, l’immaginazione, la previsione, la memorizzazione, la creatività, la logica matematica, la pianificazione.
Qualche tempo fa, Piero Angela ha detto, utilizzando una bella metafora: “Viviamo in società complesse in cui non si capisce più, o è sempre più difficile farlo, come i “pezzi” interagiscano fra di loro. Gli scacchi possono aiutarci a comprendere il mondo che ci circonda con un valore aggiunto che è quello etico: se si perde è colpa nostra e l’avversario non è un nemico, nel senso stretto della parola…”