“Mettiamola così: per me il novantesimo minuto è scoccato quando da Roma è arrivata l’approvazione definitiva del bilancio stabilmente riequilibrato. Ora, per correttezza e perché ci sono francamente ancora alcune questioni in sospeso, accetto di giocare il terzo tempo, o tempi supplementari: dipende dallo sport di riferimento. Ma entro fine anno me ne vado, questo è sicuro”. Parola di Matteo Ferraris, assessore al Bilancio del comune di Alessandria da poco più di un anno, che nella precedente intervista si raccontò a tutto tondo: storia politica, valori di riferimento, obiettivi come amministratore pubblico.
E che ora, in un’altra conversazione ‘a tutto campo’, conferma: “credo sia ora che i ragazzi nati dall’80 in poi si facciano avanti, e prendano in mano la situazione. Io sto completando la parte che mi compete, poi tornerò a tempo pieno al mio lavoro, e ai miei progetti personali”.
Assessore Ferraris, davvero ha intenzione di non ‘capitalizzare’ in politica il traguardo del riequilibrio del bilancio comunale (contestatole dall’opposizione, a dire il vero), e medita l’uscita di scena?
(sorride, ndr) Eviterei di riaprire la polemica sul bilancio: chi di competenza a Roma lo ha valutato, e ha dato semaforo verde. Se c’è chi vuole continuare a difendere la propria trincea faccia pure, io guardo avanti. E dico: in realtà sono in politica da sempre, da quando ero ragazzino. E la farò sempre, credo. Semplicemente, politica si fa vivendo, realizzando progetti collettivi, con gli altri e per gli altri. Mica solo andando a fare l’amministratore locale, o il parlamentare. Ho sorriso quando, ad un certo punto, ho visto il mio nome nel toto candidati per il consiglio regionale. Io non sono neanche iscritto al Pd, anche se voto Partito Democratico da quando è stato costituito. Comunque confermo: lascerò Palazzo Rosso entro fine anno, se riesco anche prima….
Da cosa dipende?
Essenzialmente da una serie di partite aperte, che trovo sia corretto portare a compimento. Da un lato il bilancio di previsione 2014, su cui siamo decisamente a buon punto, dall’altro le partecipate, che invece richiedono di un supplemento di impegno.
Assessore, da due anni (anche se lei è arrivato a Palazzo Rosso successivamente) ad Alessandria non si parla che di emergenza, di dissesto della città e non solo del comune. Non è il caso di cambiare marcia, e musica?
Concordo assolutamente: occorre disegnare, e il sindaco Rossa lo ha anche già evidenziato, quale sarà lo scenario di Alessandria, e di tutto il territorio circostante, non fra due o tre anni, ma fra venti. Per questo saranno decisive le scelte in termini di gestione delle aziende pubbliche, che del resto sono tracciate anche da normative nazionali, ed europee.
Proviamo a riepilogare la situazione allora. Partiamo da Amag: la gara per la gestione della rete del gas è alle porte?
Sì, confermo. C’è già anche una data fissata, come scadenza per la presentazione del bando, che è l’11 luglio. Anche perché la normativa stabilisce che si proceda, a livello nazionale, in ordine alfabetico, e Alessandria farà quindi anche un po’ da apripista. Come comune saremo capofila nella messa a punto del bando per la gara di affidamento in gestione delle reti di distribuzione per 12 anni.
A che cifra? In passato a seconda degli interlocutori sono circolati valori anche molto diversi….
Non si sa ancora, la procedura di valutazione tecnica è piuttosto complessa e in corso: terrà conto di molti parametri, tra cui anche i contratti già esistenti, che vincolano il Comune.
E’ prevedibile che, trattandosi di gara, ci saranno diversi soggetti in corsa. Insomma, Amag non ha ancora vinto..
Verissimo, e aggiungerei che, proprio perché saremo tra i primissimi ad andare in gara, ci potrebbe essere un certo affollamento, e numerose realtà che hanno soldi in cassa da investire. Quando toccherà a Verona, o Vibo Valentia, per dire, potrebbe andare diversamente. Certamente delle strategie di Amag deve parlare con il management aziendale: però mi pare che dopo i recenti cambiamenti si stia lavorando molto seriamente e concretamente. E’ chiaro che Amag, pur essendo la più robusta tra le partecipate comunali alessandrine, è comunque una piccola realtà, in un’ottica di confronto sul libero mercato. Aggiungo solo, a livello metodologico: è quanto mai necessario che tutte le nostre partecipate imparino a muoversi con una nuova logica aziendale, in ottica di confronto e competizione sul mercato. Bisogna cambiare pelle, e farlo in fretta.
Chissà se i sindacati sono d’accordo assessore. I suoi rapporti con la Triplice sono migliorati?
In un rapporto, per definizione, molto dipende anche dalla controparte. Posso dirle che con un sindacato moderno, che si rende conto di vivere nel 2014, e nel mondo che conosciamo, io ci dialogo volentieri. Un sindacato che ha i piedi e lo sguardo ancora nell’800, invece, francamente mi lascia perplesso: non riesco a capire neanche su cosa dovremmo confrontarci.
Torniamo alle partecipate allora: anche per i rifiuti si parla da tempo di nuovo ambito territoriale Alessandria Asti. Da quando, però, per ora nessuno per ora l’ha capito….
Direi fine 2015, se posso sbilanciarmi. Ma, su quel fronte, vorrei sottolineare la delicatezza e l’efficacia dell’operazione condotta in questi mesi: Amiu, ossia l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti nell’alessandrino, è fallita tre mesi fa e i cittadini, se non fosse per la ricaduta mediatica, sul piano dell’erogazione dei servizi non se ne sono praticamente accorti. Questo non è un caso, ma il frutto di un importante lavoro di squadra che ha coinvolto tutti: dai dirigenti competenti in comune, a chi è alla guida operativa di Amiu, ai lavoratori, ai curatori fallimentari. Il comune di Alessandria ha convogliato su Amiu tutte le risorse disponibili: si è così continuato a pagare gli stipendi, e ad erogare i servizi. Sembra tutto banale e scontato, ma non lo è.
Ora che succederà? L’ipotesi di un unico soggetto, ossia Aral, che gestisce tutta la filiera, dalla raccolta allo smaltimento in discarica, è prossima alla realizzazione o no?
Stiamo ai fatti: in questi giorni verrà pubblicato il bando dei curatori, finalizzato all’asta fallimentare, con tempi certi. A quel punto, la migliore proposta sarà base d’asta. Mi aspetto e auguro che entro maggio, massimo giugno, il servizio di raccolta rifiuti per l’alessandrino sia affidato, per superare definitivamente questa fase di transizione. Posso aggiungere che certamente la logica ‘di filiera’, con un unico soggetto che gestisce sia la raccolta che lo smaltimento, consentirebbe una indubbia ottimizzazione. E so che esiste un progetto di Aral teso a verificare la sostenibilità industriale di un percorso di integrazione con Amiu.
Verrà messo all’asta anche l’immobile, ossia la sede Amiu vicino al cimitero, o no? Si parla di un valore di un paio di milioni di euro, anche se c’era già una pregressa richiesta di pignoramento da parte di un creditore….
Non sta a me stabilirlo, vedremo. Comunque con il fallimento tutte le richieste precedenti dei creditori vengono azzerate: quindi la decisione spetta ai curatori.
Parliamo di Atm, e di trasporto pubblico….
E’ un altro settore delicatissimo, forse il più delicato in assoluto. Perché trasporto pubblico vuol dire civiltà, significa qualità di vita di un territorio. Non voglio snobbare la gestione dei parcheggi, ma quella è in fondo questione solo organizzativa. Il trasporto pubblico no: necessità di competenze vere, di una visione, di un progetto di città. E anche di risorse certe per pianificare investimenti. Capisco Cermelli e Bressan, attuali amministratori di Atm: hanno in mano una patata bollente, e per poter fare scelte serene devi poter essere sereno. Finché non abbiamo certezze sul fondo nazionale dei trasporti, e quindi su quante risorse avrai a disposizione, come fai a progettare? D’altra parte ci sono fasce di popolazione, gli studenti e gli anziani in particolare, per le quali un servizio adeguato e moderno (penso ai piccoli bus ‘a chiamata’ per le zone più disagiate del comune, ad esempio) di trasporto pubblico è essenziale. Ed è, si badi bene, un problema che riguarda in realtà tutta la nostra provincia: come fanno i genitori a decidere, insieme ai figli, dove iscriverli alle superiori, se neanche sanno quali trasporti pubblici (su gomma, ma lo stesso vale per i treni) avranno a disposizione il prossimo settembre? Comunque questo non esclude che, anche su questo fronte, riorganizzare l’azienda in un’ottica di efficienza e di mercato sia indispensabile. E non dico altro.
Rispetto allo scenario da alcuni prefigurato due anni, fra comune di Alessandria e partecipate i temuti licenziamenti ‘di massa’ non ci sono stati. Tuttavia, fra precari e contratti a termine, non pochi lavoratori sono rimasti a piedi. Per i 15 dipendenti del Tra non c’è davvero più niente da fare?
(riflette pensieroso, ndr) In generale: le ‘non scelte’, e le scelte incoscienti, quando non peggio, di una ventina d’anni, ad un certo punto hanno determinato la situazione a tutti nota. Che credo sia stata affrontata negli ultimi due anni con grande senso di responsabilità, anche se in maniera non del tutto indolore. Sui 15 dipendenti del Tra: trovo semplicemente assurdo che un capoluogo di provincia non abbia più un teatro, e mi auguro davvero che, pur nella trasformazione in corso nel settore culturale, Alessandria torni prima possibile ad avere un ‘contenitore’, moderno ed adeguato ai tempi, dove teatro, cinema, musica possano trovare ospitalità ed espressione. Gli ormai ex dipendenti della Fondazione Tra hanno una professionalità che è assurdo disperdere: ma dovrebbe toccare a tutti i soci della Fondazione (quindi anche Regione, comune di Valenza, Amag) farsi carico di dar loro un presente lavorativo, in vista appunto della definizione di uno scenario futuro.
E i 20 dipendenti di Palazzo Rosso in predicato di passare alle dipendenze della Dogana? A che punto è l’operazione?
É tutto definito. La pratica è Roma all’Agenzia delle Dogane, direzione nazionale. Credo che il passaggio sia imminente.
Lei, assessore, insiste spesso sulla necessità di una prospettiva in cui pubblico e privato si muovano in ottica di integrazione e sussidiarietà. Però poi succede che spesso il pubblico (comune di Alessandria compreso) appalta i servizi all’esterno, a partire dalle cooperative sociali, e le paga ‘a babbo morto’. Quelli sono lavoratori di serie B?
No, assolutamente. Ma non dico nulla di nuovo se sottolineo che, in questa fase, non abbiamo avuto alternative: per garantire l’erogazione di servizi essenziali, come la raccolta rifiuti, siamo stati costretti a fare i salti mortali. Ora, con i dirigenti, abbiamo tra l’altro cercato di mettere a punto un nuovo meccanismo nel pagamento delle fatture, che tenga delle esigenze della cosiddetta spesa ricorrente, ossia di chi lavora stabilmente per il comune, come le cooperative. Però attenzione: quando parlo di scenario futuro di integrazione tra pubblico e privato non intendo semplicemente che il comune deve appaltare servizi all’esterno, e pagare. Ma che la mano pubblica deve avere un ruolo di governance, di analisi dei bisogni e della domanda. E mettere il privato in condizioni di muoversi per soddisfare questi bisogni.
Altro tema delicato assessore Ferraris: le nuove tasse in arrivo, soprattutto sulla casa. Siamo a fine marzo, e agli alessandrini non è ancora chiaro quanto dovranno pagare quest’anno. Anche se tutti abbiamo ormai un’unica certezza, al di là dei mutevoli nomi dei balzelli: ogni anno si paga più di quello prima….
In realtà la legge stabilisce alcuni parametri a tutela dei cittadini, per cui Imu più Tasi non dovrebbero superare, complessivamente l’imposizione del 2013, compresa però l’addizionale Imu prima casa pagata a gennaio 2014. Il problema sarà per l’ente, perché dalle simulazioni risulta che a noi dovrebbero rimanere alcuni milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno. Per fortuna per il 2014 stiamo lavorando su un bilancio che si dovrebbe chiudere intorno agli 85 milioni, quindi con ulteriore riduzione di uscite rispetto al 2013: però speravamo di avere, appunto, qualche milione da destinare agli investimenti. Vedremo: ci stiamo lavorando con grande rigore.
E la vicenda del prestito romano trentennale che non arriva mai, come si chiuderà? I creditori stanno aspettando, ma la pazienza è quasi esaurita…
Siamo in attesa di capire a quanto ammonterà il fondo complessivo, e conseguentemente quanto potrà arrivare a noi. Meglio a questo punto non fare previsioni: i nostri senatori stanno facendo il possibile, e siamo in contatto costante.
Assessore, lei ci raccontò della sua amicizia di lungo corso con Enrico Letta. Lo ha sentito dopo il ‘brusco’ cambio della guardia con Renzi?
No, ma lo sentirò senz’altro, e mi sono comunque fatto un’idea, confermata da qualche amico comune, su come possono essere andate le cose. Tra qualche tempo le saprò dire, ora farei solo pettegolezzo, e poi di dietrologia già ce n’è troppa. Io a Renzi ho fatto praticamente da guardaspalle quando è venuto qui ad Alessandria la prima volta, e credo davvero che con lui l’Italia si stia giocando una partita decisiva, per cui lasciamolo lavorare in pace.
Matteo Ferraris, nonostante i molti impegni come assessore e funzionario di Confindustria, lei ha anche un’intensa vita privata, che in parte emerge sui social network: vogliamo congedarci parlando del suo psicologo ufficiale, Remo Benzi?
(scoppia a ridere divertito, ndr) Certo, perché no? Diciamo che avendo io notoriamente il ‘braccino corto’ (da buon assessore al Bilancio!) la pinta di birra da 5 euro alla birreria di Remo (ma anche a volte, proprio con lui, al Four Bears: non dimentichiamo nessun amico) è un modo rilassante e piacevole per chiudere la giornata. E Remo costa assai meno dello psicologo, appunto. Scherzi a parte, riuscire a ‘staccare’ un’oretta, la sera, facendo due chiacchiere con amici vecchi e nuovi è essenziale. E Alessandria questo lo consente, per fortuna. Ma allora citiamo anche i miei 40 ‘figli’ dell’oratorio di Sant’Alessandro, che si aggiungono alla mia famiglia, moglie e due figlie: loro davvero molto pazienti con i miei troppi impegni, lo ammetto. Insomma, appena completata la mia ‘mission’ come assessore non avrò comunque tempo e modo di annoiarmi!
Ettore Grassano