Un Paese al contrario [Lo Straniero]

marenzana_angelodi Angelo Marenzana

Da qualche giorno mi frullano in testa un paio d’argomenti su cui varrebbe la pena riflettere. Non sono però stato in grado di decidere a chi dare priorità. Si tratta di questioni ben distinte, una all’opposto dell’altra e apparentemente senza legame alcuno tra loro. Ma il problema è che, presi individualmente, non mi consentono di dire molto. Se non spingermi alla solita pletora di lamentele e di poche originali critiche a chi mal gestisce il bene collettivo. Sono fatti che, lasciandoci senza parole, al massimo, aiutano a ricreare un’avvilente foto della situazione che rappresentano. E che, nella nostra più modesta realtà cittadina, diventano specchio di una condizione tutta italiana.

Il primo argomento è lo stato in cui versa la Cittadella, un bene culturale che molti stranieri ci invidiano e di cui molto già si dice del presente e del futuro. Ma che, nonostante il vento delle chiacchiere, continua a vivere in uno stato di immobilismo quasi fino al ristagno.

L’altro, riguarda l’arresto dei dieci minorenni di origine marocchina (aGang in azione sentire la cronaca sui giornali) per il reato di scippo e violenza ai danni di persone anziane. Un reato meschino e vigliacco perché consumato ai danni dei più deboli, che lascia profonde ferite nelle vittime e porta alla ribalta un più generale problema di asocialità diffusa (oltre alla fatidica domanda: si sarebbero comportati in questo stesso modo anche nel loro paese d’origine? A quale punizione sarebbero incorsi?)

Poi mi è venuto  da pensare che forse c’è un legame tra questi due fatti. E non voglio aggrapparmi solo al’usurato concetto di “degrado” in cui versa la nostra condizione culturale e sociale ecc. ecc. ecc., puntando il dito sulla ormai scontata tiritera dell’irresponsabilità e incapacità di chi ci governa e quant’altro.

cittadella 5 20 048Mi concedo solo un commento a caldo, senza pretendere di dare un risposta illuminante o di fare analisi sofisticate. A collegare i due fatti è un banale quanto pericoloso ribaltamento dei concetti. Ovvero: La Cittadella (preziosa anche per le casse locali) è un bene che merita di essere conservato e invece non viene valutato come priorità e quindi, emarginato, allontanato dalla collettività. Mentre una banda di stronzi che meriterebbe di essere allontanata dalla nostra collettività (credo si chiami espulsione) in quanto produce solo danni (quando abbiamo già i nostri a cui dare credito), invece ce la conserviamo stretta stretta a casa nostra. In entrambi i casi riusciamo ad autoinfliggere una profonda lesione al nostro senso di appartenenza e alle nostre radici.

Un esempio fra i mille che dimostra come siamo ormai un paese che riesce a viaggiare al contrario. Al contrario della logica, dell’etica, della morale. Chi dovrebbe essere in carcere governa, chi governa il nostro stato anziché proteggerlo lo svende a qualche straniero… una catena infinita composta dai mille problemi che ci affliggono ogni giorno e rendono più complessa la nostra esistenza. E tutta un’opinione pubblica che si dice arrabbiata e scandalizzata sostiene questo viaggio all’indietro abbagliata dal primo che incontra sul proprio percorso e che la sa raccontare meglio di un altro. Altro esempio di un Paese al contrario.

Il problema è che, non avendo gli occhi sulla schiena, non sappiamo dove andremo a sbattere.