Quando tocca a te tocca a te. Così canta Luciano Ligabue.
È facile fare gli omosessuali quando sono gli altri a metterci il sedere. Quando il sedere è il proprio allora meglio tirarlo indietro senza arte né parte.
Ho già avuto modo di rilevare quanto manchi alla politica un principio di serietà di fondo. La serietà è identificabile con tanti valori tra cui trasparenza, coerenza e, perché no, onestà intellettuale, credo valori inestimabili e che si sono persi per strada.
Ormai è sulla bocca di tutti che sono i comici a tenere banco. C’è un particolare: noi non abbiamo più voglia di ridere, forse perché con gli anni ci siamo lasciati alle spalle lo smalto della satira. Siamo al punto in cui uno dice che stava scherzando e noi lo scherzo non lo accettiamo perché ci sentiamo un po’ presi per il culo.
Torna a rimbalzare sulla bocca di tutto il Paese la grande scommessa sulla riforma elettorale che il neo premier (volutamente scrivo in minuscolo) fa per cambiare l’Italia. Intanto mi chiedo come riesca ad essere credibile una riforma che passa dal progetto di un nominato come “il grande fratello” che non è neppure passato dal consenso dei cittadini per occupare il posto che occupa. Io, come tutti, Renzi non l’ho votato (e mi sarei guardato bene dal votarlo). La riforma elettorale sarebbe quella che dovrebbe garantire la governabilità che in questo caso garantirebbe l’esclusione delle opposizioni. Come a scopa d’assi chi vince fa il pieno: carte, denari, primiera e settebello. Aggiungiamoci anche la napola che è il premio di maggioranza per la coalizione di governo che magari non rappresenta neppure un terzo del Paese.
Sembra veramente il torneo di scopa d’assi della Val Dondona. Discussione accesa. Quote rosa sì, quote rosa no. Ma la legge parla chiaro. Dal momento che le preferenze non ci sono, starà alla discrezionalità dei partiti stabilire le quote. Il nostro premier nonché segretario del PD (a proposito, non aveva detto che bisogna rivedere la questione dei doppi incarichi?)ha detto che le liste saranno al 50% composte da donne. Questo partito è sempre un passo avanti a tutti e siamo noi che non lo abbiamo capito, dobbiamo ancora pensarla che loro sono già avanti.
A proposito di legge elettorale. Sempre pensando a Ligabue, quando tocca a te tocca a te, ricordo quando il nostro premier, contaminato da un principio di grillismo, faceva riferimento alle due legislature parlamentari nelle vesti del grande rottamatore. Certo prima toccava agli altri che dominavano la scena da anni ed erano ancora lì. Adesso che tocca a lui chissà se di questo ne parlerà ancora.
Il nostro piccolo cavaliere credo che dove si trova adesso conti di rimanerci parecchio. Come in un film del grande Troisi, non ci resta che piangere.