A Palazzo Spinola lo splendore del Rinascimento Fiorentino [Very Art]

Granacci Francescodi Cristina Antoni

La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola a Genova in Piazza di Pellicceria 1, ubicata nel cuore del centro storico di Genova tra l’ elegantissima Via Garibaldi e le vie malfamate della zona di Prè, vicina al Porto Antico, presenta nei suoi spazi artistici molto suggestivi fino al 23 marzo 2014 cinque interessanti tavole di significativi pittori fiorentini attivi all’inizio del Cinquecento.

La mostra, a cura di Andrea Muzzi e Gianluca Zanelli, è intitolata ‘Pittori fiorentini  a Palazzo Spinola. Dipinti di Primo Cinquecento”.

Il Palazzo già da solo vale la visita in quanto inserito dal 2006 nella lista dei quarantadue palazzi iscritti ai Rolli di Genova divenuti in tale data Patrimonio dell’Umanita dall’UNESCO. Realizzato per volontà di Francesco Grimaldi nel 1593, l’edificio possiede i caratteri propri dei palazzi genovesi tardo cinquecenteschi. Alla maestosità dell’impianto architettonico si affianca lo splendore dei vani interni. Di grande interesse le volte affrescate dei saloni. Preziosa anche la quadreria di autori vari tra cui Luca Cambiaso, Bernardo Castello, Bernardo Strozzi.

L’esposizione raccoglie un nucleo di opere omogeneamente frutto della scuola pittorica fiorentina d inizio secolo, momento altissimo, grazie alla ‘maniera nuova’ dei grandi maestri del Rinascimento toscano, che cambiò indiscutibilmente la storia dell’arte. Le tavole in mostra sono di Fra Bartolomeo, Domenico Puligo, Francesco Granacci, Pierfrancesco di Jacopo Foschi, alcuni dei quali significativi interpreti della scuola di Andrea Del Sarto. La mostra sottolinea quindi i rapporti esistenti gia in allora tra Genova e Firenze e l’importanza degli scambi commerciali ed il buon gusto delle ricche committenze genovesi.

Le fonti d’archivio e le antiche guide locali sei-settecentesche descrivono  le strepitose quadrerie raccolte dai più attenti collezionisti genovesi, tra i quali Giovanni Carlo Doria,  Giovanni Vincenzo Imperiale, Giovanni Battista Balbi e nelle lussuose dimore degli Spinola, dei Doria, dei Durazzo, dei Gentile e dei Grimaldi, accompagnate dai riferimenti a rinomati pittori toscani rinascimentali, in particolare ad Andrea Del Sarto.

Le opere, restaurate da Nino Silvestri grazie a MIBACT, documentano appunto laDel Sarto Andrea presenza di raffinati dipinti fiorentini nelle quadrerie genovesi, per lo più andate disperse.
Già dai primi anni del Cinquecento giunsero a Genova delle novità scaturite dal Rinascimento fiorentino, che arricchirono l ambiente culturale influenzandone i maggiori esponenti. Da Lorenzo Fasolo a Piero Francesco Sacchi.

La stupenda tavola raffigurante l’incontro di San Giovannino con la Sacra Famiglia in Egitto è di Francesco Granacci (1469-1527), amico di Michelangelo e allievo di Domenico il Ghirlandaio. Appartiene alla famiglia Spinola dalla fine del Settecento, inizialmente attribuita ad Andrea Del Sarto. A seguito della pulitura l’opera ha svelato il suo altissimo valore e la sua raffinata esecuzione.

Sin dal 1780 viene ricordata nel Palazzo anche la Madonna con il Bambino e San Giovannino, in cui un ignoto maestro fiorentino vicino ai modi del pittore Jacone (Jacopo di Giovanni di Francesco) ripropone le pose e le torsioni usate da Andrea Del Sarto in opere riportanti lo stesso soggetto.

Foschi PierfrancescoAttribuita inizialmente a Perino del Vaga è l’inedita Madonna con il Bambino e due Angeli di Domenico Puligo (Firenze 1492-1527), formatosi nella bottega di Rodolfo del Ghirlandaio e poi divenuto stretto seguace di Andrea Del Sarto, oltre che amico personale. A queste opere vengono affiancate in mostra  Madonna con il Bambino e San Giovannino di Pierfrancesco di Jacopo Foschi (Firenze 1502, 1567) ed una piccola tavola di Frà Bartolomeo (1473-1517) concepita per una devozione privata e raffigurante Noli me tangere.

Le due ultime opere citate appartengono a collezioni private.