Ancora una volta partiamo da una foto, qui sotto. Da guardare bene, con attenzione, perché la storia è già tutta lì.
Ci troviamo in Cittadella, in Alessandria, nel tardo pomeriggio del 22 giugno 2013. Protagonisti, una giovane mamma alessandrina e suo figlio. Età approssimativa del bambino, quella che si desume dalla foto, 8-9 anni. Il bimbo è autistico e sottolineo che sono autorizzato a divulgare il dato. A un certo punto, quando ormai la visita si avvia verso la conclusione, in una particolare zona della galleria che si sta attraversando, il bambino inizia a strillare quasi con gioia, chiedendo alla madre di prestare attenzione ai “suoi amici”. Li chiama “fantasmini”, li indica, si agita e ride.
La mamma non ci pensa tanto su.
Ha una macchina fotografica in borsa, la prende e scatta qualche foto a suo figlio. E’ rarissimo che si metta a parlare e a ridere con tanta spontaneità.
Una foto è questa. L’espressione del bambino è suscettibile di interpretazione, ma mi sembra comunque allegra (qui però dovete fidarvi: per correttezza abbiamo preferito oscurare il volto, ndr).
Alla sua destra è ben visibile una di quelle sfere di luce conosciute come ORBS.
Personalmente non voglio affatto entrare nell’ormai vetusto dibattito sugli ORBS, ma come cronista è mio dovere qui riassumerlo in poche righe.
ORBS è acronimo di Orbital Reduction Ball Shine, termine che definisce appunto quelle piccole sfere, somigliante a palle di luce più o meno variabile, che talvolta appaiono in certe immagini fotografiche, pur non corrispondendo a oggetti visibili nell’ambiente a occhio nudo. Le scuole di pensiero al proposito vorrebbero catalogarle da un lato come effetti prodotti artificialmente dalla tecnologia digitale, mentre dall’altro esiste la via esoterica e/o parapsicologica che le individua come “bolle energetiche” provenienti da uno o più individui, o addirittura come forme spiritiche prodotte da entità disincarnate che in genere abbondano in luoghi particolari come case abbandonate quando non “infestate”, cimiteri, chiese sconsacrate e altro ancora. Sono stato clamorosamente generico, ma, per chi volesse approfondire l’argomento, la Rete offre decine di siti dedicati.
Qui però il caso offre qualche spunto in più per meditare.
Il primo: si tratta di un piccolo soggetto che, come mi ha raccontato la mamma, parla pochissimo e di rado comunica spontaneamente data la sua sindrome. Secondo lei è stata proprio la reazione improvvisa, allegra e verbalizzata, a inquadrarsi come evento fuori dal normale. Insomma, episodi così non ne capitano quasi mai.
Il secondo: la sinergia fenomenica è alla lettera sotto gli occhi, ovvero lui vede i “fantasmini” e sulla foto compare un ORBS.
Il terzo, che va oltre questa storia: ho già visto, prima di questa, altre fotografie scattate proprio in Cittadella, in cui sono visibili tra strane ombre tremolanti di varia grandezza proprio gli ORBS di cui stiamo parlando. Perché ci sono persone ad Alessandria che spesso vanno a visitare la nostra magnifica fortezza e scattano foto. E nelle foto, in qualche caso, fanno capolino presenze intruse, quasi aliene.
Non bisogna infine trascurare, quanto meno per conoscenza, le tante ipotesi che vanno circolando da anni sulle presunte facoltà “di compensazione” del bimbo autistico. E’ verificato in tantissimi casi che esistono soggetti con memorie prodigiose, abilità fuori dal comune nei calcoli matematici, doti inverosimili nell’orientamento anche in ambienti metropolitani visitati per la prima volta. Fatti come questo successo nella Cittadella di Alessandria lascia aperta l’ipotesi che nei processi di compensazione possa essere compreso anche quello che chiamiamo, per capirci, “sesto senso”.
Ancora una cosa che all’apparenza non c’entra. La Cittadella, oltre ai presunti ORBS, ospita meraviglie ed è parere mio il tesoro inestimabile neppure nascosto sotto i piedi degli alessandrini. Si stanno avvicinando le giornate nazionali del FAI e allora cerchiamo, fra tutti, di non far mancare il nostro appoggio alle amiche e agli amici del FAI locale, splendida gente che gestisce in modo meraviglioso le vestigia della fortezza.
A tutti raccomando di procurarsi il prezioso volume sulla storia della Cittadella scritto da Giovanni Cerino Badone Sulla strada di Fiandra, appassionante e spettacolare quanto l’oggetto stessa della ricerca. Lo troverete senza dubbio in loco alle ormai vicinissime giornate FAI di primavera, ovvero il week-end del 22 e 23 marzo. E non dimenticate di portare con voi una macchina fotografica!