Resistenza e seconda guerra mondiale. Digital public history e risorse didattiche in rete, questo il titolo della seconda edizione di .stori@, corso nazionale di formazione sulla storia nell’era digitale tenutosi nei giorni scorsi a Piacenza, promosso dall’Isrec di Piacenza e dall’INSMLI, con la partecipazione degli Istituti storici associati.
Un eccellente contributo al lavoro degli insegnanti di storia nell’offrire percorsi utili per orientarsi nel web e recepire proposte didattiche su un argomento complesso qual è quello della Liberazione nell’ottica delle celebrazioni del 70°.
Orizzonte di ricerca privilegiato è quello dei 67 Istituti storici dislocati su tutto il territorio nazionale impegnati nell’indagine storiografica, che comunicano e divulgano la storia con professionalità scientifica al di fuori del contesto accademico , in un’ottica in cui hanno un ruolo strategico la digitalizzazione e l’immissione in rete.
Obiettivo del Convegno era, nella prima sessione, di esaminare criticamente, attraverso il confronto tra studiosi di storia e didattica con esperti di discipline diverse quali Scienze della comunicazione, Tecnologie digitali e virtuali, Epistemologia…, se la messa a disposizione dei materiali digitalizzati, garantisce agli utenti del web, in primis insegnanti e studenti, la facilità e l’appetibilità delle fruizione, oltre che l’utilizzo dei prodotti a fini culturali e didattici.
La seconda sessione del Convegno ha visto la presentazione della produzione, per e con le scuole, degli Istituti storici, finalizzata a riflettere sul ruolo di facilitatori che gli Istituti stessi possono ricoprire nell’adozione delle tecnologie digitali in ambito didattico.
In questo contesto la dott.ssa Luciana Ziruolo, Direttore dell’Istituto Storico di Alessandria (ISRAL), ha presentato “Cercando rifugio sotto un altro cielo”, il lavoro di ricerca di un gruppo di studenti della classe V indirizzo odontotecnico dell’IIS Nervi-Fermi che lo scorso anno ha ottenuto il primo premio al Concorso/Progetto di Storia Contemporanea, promosso annualmente dal Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana del Consiglio Regionale del Piemonte e dalle provincie piemontesi.
“Si tratta di un lavoro ben strutturato -ha sottolineato la dott.ssa Ziruolo- come si evince dalla Nota Metodologica che illustra i momenti del percorso: dal presente al passato per poi ritornare al presente; le studentesse hanno ragionato sul problema storico utilizzando vari tipi di fonti, una cronologia corretta e completa, una bibliografia che vede la presenza di nomi autorevoli sul tema considerato e, elemento importante del fare ricerca, hanno dato al loro lavoro il carattere della trasferibilità”.
“Il gruppo, rileva la prof.ssa Maria Teresa Bianchi coordinatrice del lavoro, ha fruito durante il percorso della consulenza scientifica dell’ISRAL, un supporto indubbiamente molto valido nel facilitare il processo di adozione critica dei materiali utilizzati, anche di quelli digitali”. Sono state analizzate le complesse vicende del confine orientale italiano, il dramma delle popolazioni istriane, fiumane, dalmate che hanno scelto l’esodo per “restare italiane”, ma anche quello dei tanti “popoli in fuga” di oggi. Un dramma che passa attraverso il sopruso, la violenza, la fuga, l’esilio, il dolore, il ricordo, la nostalgia tremenda, un crogiuolo di sentimenti che si evidenziano nelle sezioni in cui è stato articolato il lavoro (analisi storica, filmati, musica e foto d’epoca, interviste…) , mettendo a confronto le vicende degli esuli giuliano dalmati durante e dopo la seconda guerra mondiale e quelle degli “esuli”, a vario titolo, di oggi.
“E’ stato indubbiamente positivo- sottolinea la coordinatrice – il sistema del trasferimento delle esperienze da una classe all’altra, maturato in anni di partecipazione a questo progetto, il clima del team con la presenza costante del docente in ogni fase del lavoro, anche esterna alla scuola.
Preziosa la collaborazione dell’ISRAL, attraverso una serie di conferenze mirate ai temi di studio, la fruizione della sua Biblioteca, il contatto “fisico” con un luogo dove si fa ricerca.
“La tipologia del lavoro- osserva il Dirigente scolastico ing. Andrea Tommaselli – caratterizza quella didattica della laboratorialità che rappresenta uno degli elementi distintivi dell’istruzione professionale. La produzione dell’elaborato in forma di sito web dinamico, ricco di contenuti e di facile consultazione evidenzia come saperi umanistici e tecnologici si possano coniugare intelligentemente nella formazione dello studente dell’Istituto Professionale”.
Il gruppo, che attraverso la frequentazione del Laboratorio informatico della scuola ha maturato anche la capacità di maneggiare le tecnologie digitali nella presentazione di un progetto/prodotto, si dichiara convinto che la condivisione e l’accesso libero alle informazioni siano i necessari supporti per continuare a sostenere la testimonianza e che oggi la rete internet sia lo strumento più idoneo a trasmettere il loro messaggio, per non perdere il senso della storia, e continuare a farne memoria.