“Sul Terzo Valico abbiamo ragione di credere che lo Stato abbia intenzione di accelerare, a costo di usare la forza”. La fonte è tanto autorevole quanto di parte, accontentatevi di sapere questo.
E naturalmente speriamo che si sbagli, perché di tutto questo Paese, e il nostro territorio, hanno bisogno di tutto, tranne che di scontri all’arma bianca.
Certo il convegno di oggi pomeriggio ad Alessandria, organizzato dalla Cisl, “Per non perdere il treno…Le ragioni del Terzo Valico: una speranza e un’opportunità” arriva in un momento assai delicato, e sarà l’occasione per fare se non altro chiarezza su tempi e modalità del progetto.
Tra i relatori sono previsti veri big nazionali: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, i presidenti delle Regioni Piemonte e Liguria, Roberto Cota e Claudio Burlando, il segretario generale Cisl Raffaele Bonanni. Oltre ad una serie di autorevoli figure tecniche, che racconteranno il loro punto di vista su un’opera di cui si discute da decenni, e i cui costi (circa 7 miliardi di euro) così come le possibili negative ricadute ambientali, in particolare per il basso Piemonte, hanno suscitato ampio dissenso, e movimenti di protesta organizzati, assai radicati sul territorio, e per nulla rassegnati al passaggio alla fase esecutiva.
Per contro, invece, gli organizzatori del convegno di oggi, assolutamente pro Terzo Valico, parlano esplicitamente di “treno della crescita che non si deve perdere”.
“E’ necessaria una forte politica di rilancio – spiega la segretaria Cisl Piemonte, Giovanna Ventura – perché le buone intenzioni non bastano più. Ci vuole una convinta azione di sviluppo del nostro sistema infrastrutturale e ci vuole il lavoro, quello vero. Basta cercare la ricetta giusta, è venuto il momento di far partire i progetti già decisi e finanziati”.
Aggiunge Alessio Ferraris, segretario generale Cisl per Alessandria e Asti: “Si stima he i lavoratori coinvolti per la realizzazione del Terzo Valico saranno, solo nell’edilizia, oltre 3.500, di cui il 70% concentrati nella provincia di Alessandria, numero che aumenta se si aggiunge l’indotto”.
E l’altro giorno, a Roma, i sindaci dell’area interessata sono stati convocati al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per una riunione in cui lo stesso Mauro Moretti (amministratore delegato Fs, che di recente ha espresso serie perplessità sull’utilità del Terzo Valico) avrebbe garantito alcune migliorìe di tragitto, in particolare nel territorio di Novi e Pozzolo.
“Lo “shunt” nel territorio di Novi Ligure-Pozzolo verrà eliminato – afferma in una nota il sindaco di Novi Lorenzo Robbiano – Si tratta di un risultato importante che l’amministrazione comunale di Novi Ligure aveva chiesto fin dal dicembre 2005 e che elimina una parte del tracciato ferroviario dal nostro territorio, circa sette chilometri, con una sensibile diminuzione dell’impatto ambientale della linea ferroviaria. È un risultato molto importante che pone le basi per l’alimentazione e il rilancio dello scalo ferroviario di Novi San Bovo”.
Oggi forse ne sapremo di più. Chissà se ci saranno anche i Comitati No Tav, a dare il benvenuto ai big governativi e sindacali.
L’appuntamento è per le 14.30, nella sede dell’Unione Artigiani, Viale dell’Artigianato -zona D3- ad Alessandria.