“Ho vinto io”, commenta il premier Renzi, referendosi alla nuova legge elettorale, Italicum o Renzusconi, a seconda di come vi garba.
Cuor contento il ciel l’aiuta, e noi siamo lieti per lui. Meno ci è chiaro perchè dovrebbero gioire gli italiani, alle prese con problemi di ben altra natura, a fronte dell’ennessimo ‘inguacchio’ o ‘umma umma’ autoconservativo fra addetti ai lavori, che ha partorito una legge che, esattamente come il vituperato Porcellum, continuerà a chiedere agli elettori semplicemente di ‘ratificare’ decisioni prese altrove (si veda alla voce no preferenze, sì nominati), con in più un meccanismo laborioso di sostanziale alterazione del verdetto popolare che ha un unico evidente obiettivo: impedire che, vada come vada, i 5 Stelle possano arrivare a governare il Paese.
E’ quello del resto, da quando poco più di due anni i tedeschi hanno deciso di ‘rottamare’ Berlusconi, l’unico vero cruccio del Presidente Napolitano, e della lobby ‘trasversale’ che ci governa. Non che le loro motivazioni non siano serie e concrete (come reagirebbe l’Europa ad un’Italia governata da Grillo? E noi senza l’Europa che fine faremmo? Hanno fatto due calcoli concreti e realistici, gli antieuropeisti di casa nostra?). Ma è quando parte il teatrino della salvezza della democrazia che costoro ci fanno venire il latte alle ginocchia.
Guardate, agli italiani di questa democrazia, così gestita, importa oggi pochissimo, perchè prenderci in giro? E chiamarla ancora tale è un po’ ottimismo della volontà, un po’ nostalgia d’antan.
In queste settimane ho incontrato diversi imprenditori del nostro territorio, e l’elemento comune che emerge è l’incertezza ormai cronica sul futuro, che porta allo scoramento, e alla demotivazione. Nessuno in questo momento, nel Paese, è anti Renzi: anzi, raramente da tanti anni a questa parte è successo che tanti italiani siano stati così uniti nel pensare e dire: ‘speriamo ce la faccia’. Ma se vogliamo parlare di fiducia in Renzi, beh, allora la musica cambia eccome. E del resto come e perché fidarti di uno che è asceso in quel modo, accoltellando alle spalle uno a cui aveva giurato lealtà fino al giorno prima? E che, come le cronache parlamentari di queste ore dimostrano, si contronta quotidianamente con il ‘fuoco di sbarramento’ e le imboscate del suo stesso partito, il Pd? Per di più rallegrandosi (insopportabilmente!!) su twitter di ogni scampato pericolo.
Insomma, di questa nuova, pessima legge elettorale non ci importa un fico secco. Vai alla sostanza Renzi: dimostraci, se mai è possibile, che questo Paese può davvero cambiare marcia, e come.
D’accordo, ieri ci hai spiegato che i poveri avranno sgravi fiscali, da maggio. Ma, se abbiamo capito bene, tutto ciò avverrà a scapito di chi guadagna 2 o 3 mila euro netti al mese, e si ritrova a pagare continue addizionali Irpef, nazionali e locali. Sui capitali in arrivo dalla Svizzera, poi, stentiamo un velo pietoso. Aria fritta e rifritta, che non sposta di una virgola la drammatica situazione generale.
Piuttosto, in agitazione ci sono le vedove con pensione di riversibilità: sono loro la causa dell’inabissamento del Paese? E rimaniamo in attesa di capire (siamo a marzo!) quanto ci toccherà sborsare quest’anno come ‘pizzo’ allo Stato se abbiamo la disgrazia di essere proprietari di uno o più alloggi, abitativi (magari vuoti) o commerciali (magari ancora più vuoti).
Lo capisce anche un bambino che, in queste condizioni, ogni nuovo euro investito da privati nel sistema Italia è roba da incalliti giocatori d’azzardo.