“Il consiglio comunale è ormai del tutto esautorato, le poche e discutibili decisioni di questi ultimi due anni ad Alessandria sono state prese altrove. Ma sindaco e maggioranza di centro sinistra si rendono conto di quanta disperazione, e sfiducia nel futuro, c’è in città? A volte mi sembra che vivano su un altro pianeta”. Emanuele Locci, consigliere comunale a Palazzo Rosso ed esponente di punta, sul nostro territorio, di Fratelli d’Italia, con i suoi 34 anni viene considerato ancora un ‘giovane’, ma fa politica ormai da vent’anni, avendo contratto ‘il virus’ da giovanissimo. E, nonostante il contesto non entusiasmante, conserva intatta la sua passione, e la voglia di provarci. Negli ultimi anni è stato sicuramente una delle poche voci costantemente ‘critiche’ nei confronti della maggioranza, ed è spesso entrato nel merito di questioni delicate, “anche se alcuni media, non serva che dica quali, non sono propriamente equidistanti, e a volte occultano completamente certe iniziative, o le riducono ad una battuta. Come quando mi sono trovato scritto da qualche parte, dopo tre ore di analisi dettagliata delle criticità degli asili comunali, ‘Locci contesta le dimensioni dei ravioli’. Ma non importa, la verità emerge sempre, non serve mistificarla”. Proviamo allora a capire come il consigliere Locci vede la situazione dell’ente, e delle sue partecipate, ma anche come Fratelli d’Italia si appresta ad affrontare le prossime scadenze elettorali, a partire da casa nostra.
Locci, lei in consiglio comunale, e nelle specifiche commissioni, continua a dare battaglia a questa maggioranza. Ma davvero non salverebbe nulla di questi due anni di centro sinistra?
Pochissimo direi. E c’è stato un ulteriore peggioramento passando dalla giunta Rossa 1 alla Rossa 2, diciamo così. Nel senso che assessori come Barberis, Puleio e Ivaldi, ognuno nel proprio ambito, avevano delle competenze, e una visione. Io potevo anche essere in disaccordo, ma ci si confrontava, come successe spesso del resto, anche prima che fosse assessore, con Barberis sul tema della partecipazione. Mi pare che i vari rimpasti di Rita Rossa siano serviti soltanto a svuotare di competenze la giunta. Fatta eccezione per Lombardi e Ferralasco, il resto è il nulla, mica bisogna essere feroci oppositori per accorgersene……
Ha citato la partecipazione, che è uno degli snodi più critici. Se si gira per la città la disillusione si percepisce a pelle: lei, che anagraficamente dovrebbe avere ancora un legame stretto con i ragazzi, che riscontri ha?
La partecipazione è un tema essenziale, rimasto assolutamente al palo in questi due anni. E lo scenario per i trentenni e ventenni alessandrini è particolarmente triste. Non si vedono sbocchi, progetti su cui investire per il futuro. La sfiducia nella politica non è mai stata così piena e totale, purtroppo. E del resto la politica alessandrina ha fatto di tutto per chiudersi sempre più in se stessa. Il consiglio comunale è ormai un luogo esclusivamente per addetti ai lavori, se si escludono le proteste organizzate di gruppi specifici. Prima le sedute andavano on line in diretta sul sito del comune, e in radio. Ma si è preferito staccare tutte le spine, isolarsi. Il risultato finale non può che essere la disaffezione.
Però, Locci, di fronte alla situazione dell’ente sul fronte dei conti, cosa di radicalmente diverso avrebbe fatto lei, se fosse stato sindaco al posto di Rita Rossa?
In realtà è mancata e manca completamente la programmazione, e un progetto di città. Si sono ficcati in un vicolo cieco, e non ne escono. Penso alle partecipate: qual è la linea? Dove intendono portare Alessandria, e a chi intendono affidare l’erogazione di servizi essenziali, nei prossimi anni? Non si sa, non lo dicono, o non si fanno capire. E sul fronte della dotazione organica dell’ente, caos totale. Un esempio fra tanti, la scelta di liquidare Aspal, per affidarsi al Csi Piemonte: i servizi sono e saranno di minor qualità, ad un prezzo più alto. Però, guarda caso, Csi Piemonte sta sotto l’influenza di Piero Fassino, sindaco di Torino e capocorrente di Rita Rossa nel Pd. E questa è la logica con cui si vorrebbero muovere anche sul fronte gas e rifiuti, temo.
Lei è contrario all’idea di un partner strategico per Amag? Fonti torinesi, magari un po’ precipitose, ci danno prossimi all’ingresso nella galassia Iren….
Probabile che il disegno sia quello. Ma io ricordo che già una volta Amag ha dovuto riacquistare il 20% di Alegas da Iren. Ed è vero che, anche in quel caso, Iren era socio di minoranza, ma con patti parasociali che le davano ampia discrezionalità, con serie ripercussioni sul prezzo del gas. Insomma, ci starei attento. La realtà, sul fronte Amag, è che più l’era Repetto si allontana, e più la si rivaluta, considerando quel che è venuto dopo. Naturalmente ora vedremo all’opera questo nuovo management, ma gli ultimi due anni certamente hanno complicato parecchio lo stato di salute del gruppo: questo lo dicono i numeri, mi pare difficile svicolare.
Parliamo di elezioni Locci: a maggio si vota per europee, regionali e parecchie comunali. Fratelli d’Italia che farà?
Alle europee, per ottenere rappresentanti, occorre superare la soglia di sbarramento del 4% a livello nazionale. Per noi è una bella sfida, che affrontiamo con determinazione. Giorgia Meloni, in particolare, sta facendo un grande lavoro, che spero gli italiani sappiano riconoscere, e premiare. Sulle regionali piemontesi rimango convinto che il candidato di maggior valore, prestigio e riconoscibilità di tutto il centro destra sia il nostro Guido Crosetto. Credo che non solo le primarie, ma anche un semplice sondaggio, condotto con onestà, non potrebbe che confermarlo. E speriamo che Forza Italia non voglia in realtà andare verso una candidatura ‘debole’, in una sorta di patto di desistenza con Chiamparino. Vedremo che succede nelle prossime settimane.
E a casa nostra che farete? Si vota in diversi comuni centro zona, come Casale, Novi, Tortona, Ovada….
Lì stiamo valutando caso per caso. A Novi abbiamo scelto di partecipare alle primarie promosse da Avanti Novi e Fare per fermare il declino, e appoggeremo Andrea Scotto, incoronato dagli elettori. A Casale stiamo con Demezzi, sindaco uscente. A Tortona sosterremo Giuseppe Bottazzi, mentre ad Ovada c’è una situazione fluida: noi e la Lega siamo stati di fatto rifiutati dall’alleanza civica di centro destra, con motivazioni pretestuose. E presenteremo credo un nostro candidato.
E lei, Locci? La ritroveremo candidato alle regionali?
Non credo, anche se certamente, se il candidato presidente del centro destra dovesse essere Crosetto, mi impegnerei a fondo per sostenerlo, poiché lo stimo in maniera profonda. Ma correre personalmente a maggio non rientra nelle mie ambizioni: ho un incarico ad Alessandria, e lo scorso anno sono stato il più votato fra i consiglieri del centro destra. Ho un impegno da onorare con gli elettori.
Magari per candidarsi come sindaco di Alessandria al prossimo giro?
(sorride, ndr) Magari….è presto per dirlo.
Ettore Grassano