Cinquanta immagini inedite e stupefacenti di trentadue fotoreporter (tra i quali tre italiani) immergono il visitatore nella suggestione del colore e nei suoi più disparati significati; un viaggio immaginario, affascinante ed unico nelle realtà più lontane del pianeta Terra, che improvvisamente diventano vicine nel loro raccontarsi: è la mostra del National Geographic allestita alla Loggia degli Abati a Palazzo Ducale di Genova, visitabile fino al primo aprile e curata da Guglielmo Pepe, National Geographic Italia.
Di grande impatto visivo ed emotivo, le immagini raccontano la realtà del nostro pianeta, del suo passato e del futuro, declinate in quattro colori per descriverne i contrasti e le peculiarità. Tra i fotografi che espongono ci sono Steve Mc Curry, Sam Abell, Linsey Addario, Stephen Alvarez, Jodi Cobb, Melissa Farlow, Michel Nichols, Pascal Maitre, Antonio Politano, Sandro Santioli, Jim Richiardson, Joel Sartore, Shaul Schwarz, Stephanie Sinclair, Randy Olson Brent Stirton, Alex Webb, Steve Winter, Michael S. Yamashita, Gorge Steinmetz, Pal Nicklen Crstwen Peter, James Nachtwey, Ed Kashi, Brian J Skerry, Alessandro Gandolfi e altri ancora.
La mostra, originale e coinvolgente, nasce dal desiderio di illustrare come i fotografi del National Geographic siano riusciti a interpretare la vita del pianeta mettendo in grande risalto i colori.
Il Rosso della terra, potente ed esplosivo, nei vulcani, nei foliage autunnali, del fuoco, del sangue, della passione.
Il Verde della speranza e della natura, della bellezza, il polmone del pianeta.
Il Bianco sacro della neve, dei ghiacci, immensi e fragili, degli animali che rischiano l’estinzione, dei luoghi colpiti dal riscaldamento globale.
L’Azzurro dei cieli, dei mari, che diviene blu profondo nelle ore notturne della pace, degli abiti sgargianti dei bambini.
Fino agli anni Cinquanta del Novecento le immagini cinematografiche, televisive e fotografiche erano quasi eslusivamente in bianco e nero. Arrivavano dagli Stati Uniti le prime immagini a colori al cinema. Con il passare del tempo il colore si è imposto in televisione e al cinema ma non nella fotografia, ed infatti molti eccellenti professionisti, internazionali ed italiani, erano e sono rimasti legati al bianco e nero per l’intensità e la forza espressiva che dona alle immagini.
Con questa mostra si è voluto invece mettere in risalto la forza narrativa del colore, concentrando su di esso l’interpretazione della realtà. Lo scatto più famoso della storia moderna della fotografia è quello realizzato a colori da Steve Mc Curry alla giovane afgana, celebre in tutto il mondo e dove la paura, il mistero, lo smarrimento, la rabbia, il fascino di una terra lontana giunge immediata allo sguardo grazie al verde smeraldo degli occhi della protagonista. Occhi che parlano all’intera umanità.
Indimenticabili sguardi di bambini, un bruco che tesse la sua tela, un’uria nera piccola fragile e sicura nel suo mare accanto al gigante di ghiaccio. La bellezza che scorre in un manto verde…circondato dalla povertà e dagli incauti sguardi maschili, la siccità di un campo, un vulcano in eruzione, una scuola improvvisata in Etiopia, madri in attesa alla stazione piene d’amore, la marcia degli elefanti…..queste alcune tra le più toccanti ed indimenticabili immagini di situazioni lontane ma anche molto vicine alle emozioni dell’uomo e alla donna, che albergano ogni giorno dentro ognuno di noi.