Rassegnatevi, lasciate ogni speranza voi che vivete in questi anni travagliati e funesti. La patrimoniale è in arrivo. I segnali non mancano e si stanno infittendo.
A parte l’intera sinistra del Pd da sempre favorevole, a parte la Germania, e quindi l’Ue, più che determinata a tutelare i crediti delle sue banche e quindi favorevolissima ad arraffare quel che si può dal patrimonio a cui gli italiani tengono di più, quello immobiliare; a cadenza ormai quasi settimanale i ‘giornaloni’ fanno uscire saggi, studi, interventi che danno ormai per scontato un prelievo sulle case.
Di solito accompagnati da sorrisi buonisti del tipo: “su, fatevi coraggio, la medicina è amara, ma una volta ingoiata, tutti i problemi dell’Italia scompariranno: potremo risanare il debito pubblico, abbassare il cuneo fiscale, ridurre l’Irpef, far ripartire le assunzioni insieme con il Pil”.
Tra i primi ad avanzare la paurosa ipotesi Nonisma attestata su un 10% (alias Prodi, sempre più in corsa per la presidenza della Repubblica) poi lo stupefacente Fabrizio Barca, che per non sbagliarsi, ha parlato di un prelievo di 400 miliardi di Euro, e, pochi giorni fa, il serafico papà di ‘Repubblica’, Eugenio Scalfari, che l’ha presentata come l’unica soluzione possibile per evitare il baratro del fallimento. Senza citare i molti economisti (in verità quasi tutti schierati a sinistra) che sui giornali e sul web stanno mettendo insieme una pressione crescente a favore di questa ipotesi. Economisti tra i quali dobbiamo per forza di cose inserire il ministro dell’Economia Padoan, il quale per far fronte ai programmi enunciati dal Presidente del Consiglio Renzi ha già anticipato che dovrà far ricorso (oltre ai tagli derivanti dalla riduzione della spesa pubblica, quantificati in 5 miliardi annui) a provvedimenti ‘una tantum’.
Per la verità in questo momento sembra che Padoan e Renzi siano piuttosto orientati a colpire la rendita finanziaria, anche se non si capisce bene se sotto questa dicitura verranno compresi anche i Bot, perché in questo caso sempre di patrimoniale si tratterebbe.
E’ ovvio che preferisco essere smentito, ma sono abbastanza certo che di fronte a una delle tante cruces che rendono ardua la strada del nostro risanamento finanziario, sarà sempre più facile allargare le braccia e convincere gli italiani che non c’è proprio altra scelta.
Insomma, ancora una volta la politica vuole cavarsela senza star tanto a individuare errori e responsabilità, senza fare sforzi di innovazione, di vero cambiamento, di profonda ristrutturazione dell’intero sistema statale. “Sono finiti i soldi? Dove è il problema? Ce li facciamo dare dei cittadini che tanto ne hanno ancora!” E tutto si risolve, loro continuano a comandare e noi a pagare, intaccando beni su cui abbiamo investito i risparmi di tre o quattro generazioni.
Troppo facile, ma direi anche troppo pericoloso perché rischia di innescare il definito distacco dalla politica, e allora altro che Grillo!
Intanto, per chiudere, vorrei segnalare che settori finanziari di solito molto prudenti, si stanno muovendo sotto traccia per acquistare le nude proprietà degli immobili. Qualcosa vorrà dire…