Tiberti: “La Polonia è già qui!” E a Rita Rossa: “Ci vuole un progetto vero per Alessandria”

Tiberti nuovadi Ettore Grassano

C’erano proprio tutti, ieri, al congresso provinciale della Cgil. Politici (in prima fila, e protagonisti di altrettanti interventi dopo essere stati ‘evocati’, il sindaco di Alessandria Rita Rossa e il presidente della Provincia Paolo Filippi), rappresentanti delle diverse categorie imprenditoriali, esponenti dell’associazionismo e della società civile. “E’ solo un po’ sotto-rappresentata la classe operaia”, ci ha sussurrato ad un certo punto un partecipante, con un filo di perfida. Ma in fondo questo significa soltanto che, oggi, il lavoro, non è più solo fabbrica, e Silvana Tiberti (che oggi dovrebbe essere confermata alla segreteria generale della Camera del Lavoro) lo ha anche più volte ribadito nel corso del suo intervento: sottolineando peraltro la necessità di tornare a mettere la produzione al centro della scena, anche se una produzione capace di innovare davvero, “a partire dall’economia green, che non può essere solo materia da convegno, e dalla tutela e manutenzione del territorio, che costerebbe molto meno degli interventi post emergenza”.

L’analisi di Silvana Tiberti è stata chiara e lineare, tutta giocata sui concetti di lavoro, futuro e dignità.
Con l’orgoglio di appartenenza alla ‘sua’ Cgil, ma anche la soddisfazione di un percorso comune portato avanti in questi anni (a casa nostra in maniera forse ancora più stretta che a livello nazionale) con Cisl e Uil. I cui segretari provinciali, Ferraris e Gregori, seduti in prima fila, hanno poi ribadito l’importanza di un progetto Confederale unitario, articolato su tanti diversi fronti.

“Chi pecora si fa il lupo se la mangia”, ha ricordato Silvana Tiberti, esortando delegati e iscritti al sindacato “a non piegarsi mai, e a non perdere la fierezza neppure di fronte alla crisi”. E ha poi sottolineato anche che, negli ultimi cinque anni, gli iscritti alla Cgil provinciale sono passati da 52 a 53 mila, il che significa una penetrazione importantissima, e crescente, all’interno del tessuto lavorativo, ma anche sociale del territorio. E nonostante ciò, rimane problematico il dialogo con i  più giovani “semplicemente perché i giovani, sui luoghi di lavoro, fatichiamo sempre più ad incontrarli anche fisicamente”, sospesi come sono tra disoccupazione totale o sotto occupazione fatta di libere professioni spesso ‘da fame’: costretti a gravare di fatto sulle spalle di genitori e nonni.

E proprio alla ‘nonna con i Bot’ Silvana Tiberti ha rivolto riflessioni attente, e di salvaguardia. “Se è da lì che il nuovo esecutivo, e il nuovo premier, intendono partire per individuare le tantissime risorse necessarie a rimettere in moto il Paese, noi non ci stiamo, è sbagliato”.

Non ha forzato la mano, Silvana Tiberti, sul fronte nazionale: ma la perplessitàCamera del Lavoro rispetto agli slogan salvifici di Matteo Renzi si percepiva, e l’impressione è che il sindacato (come probabilmente gran parte del Paese) stia aspettando il nuovo premier alla prova dei fatti con non poco scetticismo. “La Polonia è già qui”, ha ribadito la segretaria della Camera del Lavoro, con un’immagine di grande efficacia.

“Lo Stato sociale è all’asfissìa, gli enti locali in agonia, il Paese sfiduciato non ci crede più”, ha sintetizzato Silvana Tiberti. Che poi, appunto, si è dedicata alla dimensione ‘local’.

E lì non sono mancate le critiche sia al mancato ruolo di ‘regia’ della Provincia, che al difficile rapporto, negli ultimi due anni, con il centro sinistra alla guida del comune di Alessandria. Dettagliata e puntuale la cronaca di Radiogold, a cui volentieri rimandiamo, con il ‘botta e risposta’ tra Silvana Tiberti e Rita Rossa.

Su questo fronte, la sensazione (anzi certezza) è che la partita della riorganizzazione della galassia comunale, e dei servizi erogati dalla stessa, sia tutt’altro che conclusa. E che sarà necessaria una forte disponibilità al dialogo (e a qualche rinuncia) da entrambe le parti, se si vorrà davvero cercare di uscire dalle ‘sabbie mobili’ in cui Alessandria si trova da troppo tempo, e in cui sta sprofondando sempre più.