Nel 2013 sono quasi 12.000 le imprese-donna in provincia, più del 26% del totale delle aziende, quota superiore alla media regionale e nazionale.
Nel 2013 le imprese femminili in provincia di Alessandria sono 11.929 sulle 45.096 totali, pari quindi al 26,5% delle imprese provinciali.
Sono soprattutto imprese individuali. I settori dove si concentrano le imprese femminili sono il commercio e l’agricoltura.
Nonostante il lieve calo numerico (la variazione totale rispetto al 2012 è -1,91%, con sofferenze soprattutto in agricoltura e commercio), la quota 2013 delle imprese femminili sul totale delle imprese resta praticamente invariata rispetto al 2012. Il dato alessandrino, inoltre, è superiore al dato regionale (dove le imprese femminili sono il 24,2% del totale) e nazionale (23,6% del totale).
La provincia di Alessandria, come numero di imprese femminili sul totale provinciale, si colloca prima provincia in Piemonte.
Delle 11.929 imprese femminili, 836 sono straniere (in aumento rispetto allo scorso anno) e 1.184 “under 35” (in diminuzione rispetto allo scorso anno).
“Nonostante il leggero calo numerico registrato negli ultimi tre anni, peraltro comune al quadro regionale e in parte al quadro nazionale, e auspicando una ripresa dell’imprenditoria femminile agricola in forte sofferenza, la nostra provincia si colloca in pole-position, con una quota di imprese femminili sul totale delle im-prese superiore a quella di tutte le altre province piemontesi”, commenta Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria.
“La ripresa economica parte anche da questo, dal dare più spazio alle donne, perché sono preziose, determinate e piene di idee. I miei auguri a tutte le donne che fanno della loro impresa la loro vita, insegnandoci ogni giorno come si fa a essere contemporaneamente madri, mogli e infaticabili imprenditrici e lavoratrici”.
Le donne in provincia di Alessandria sono per lo più (64%) imprenditrici individuali (7.637 unità).
A seguire, ricoprono ruoli in società di persone (2.945 unità) e in società di capitali (1.175). Questa distribuzione rispecchia il quadro regionale.
Il 62% delle imprese individuali femminili è nel commercio e nell’agricoltura.
Analizzando le imprese femminili sotto il profilo del tasso di crescita per natura giuridica (2013 su 2012) si registra un calo delle imprese individuali (-2,82%) e una lieve flessione delle società di persone (-0,30%).
Bene le società di capitali (+4,21%) e le “altre forme”5 (+5,42%).
Queste dinamiche rispecchiano la situazione regionale.
Riguardo i settori di attività, commercio e agricoltura assorbono in (quasi) eguale misura le donne imprenditrici, comprendendo la metà delle imprese femminili provinciali: 25% commercio (2.950 impre-se), 24% agricoltura (2.856 imprese).
Agricoltura e commercio sono anche i settori più sofferenti, circa il numero di imprese del 2013 rispetto al 2012 (v. oltre).
La restante metà dell’universo femminile imprenditoriale della provincia è suddiviso fra gli “altri settori” (12%), il turismo (9%), le “altre attività di servizi” (9%), l’industria (8%), le attività immobiliari (6%), le costruzioni (4%), le imprese non classificate (3%).
Circa le variazioni percentuali annuali di stock per settore, dati 2013 su 2012, emerge una negatività diffusa, con una spiccata negatività per l’agricoltura (-9,17%) e per il commercio (-4,09%), che insieme pesano per il 49% sul numero di imprese totale provinciale.
Seguono le “altre attività di servizi” (-2,76%), il turismo (-1,38%), le attività immobiliari (-1,20%), l’industria (-0,55%), le costruzioni (-0,21%).
Positivo solo il dato degli “altri settori” (+1,26%), il cui peso numerico sul tessuto imprenditoriale provinciale è tuttavia contenuto: 12% del totale imprese.