Abbiamo appreso che nei prossimi giorni, su disposizione della proprietà dell’immobile, verrà sgomberato e definitivamente chiuso il cosiddetto “ferrhotel”, dove trovano riparo circa 20 persone senza dimora nel periodo invernale, numero che aumenta in modo significativo (40-50 persone) quando l’Ostello Caritas ritorna alla normale attività.
L’Ostello della Caritas, infatti, essendo l’unica risposta organizzata per le persone senza dimora, non può garantire l’accoglienza di tutte le persone che ne hanno bisogno, pertanto richiede necessariamente agli ospiti, terminata la stagione invernale, di limitare la loro permanenza nella struttura a soli 15 giorni ogni mese.
Il ferrhotel, così, è utilizzato dai senza tetto da diversi anni, ed è diventato di fatto l’unica alternativa alla strada per tutti coloro che non possono, per diverse ragioni, trovare posto nell’Ostello Caritas. Si tratta di cittadini, in prevalenza italiani, con storie di profonda esclusione sociale, che si sono adattati a vivere in condizioni abitative estreme, essendo lì privi dei servizi fondamentali (acqua, luce, servizi igienici, riscaldamento) e in pessime condizioni igienico-sanitarie.
Il gruppo di lavoro del Tavolo Tecnico, nel realizzare le iniziative della campagna Emergenza Freddo, ha scelto di non ignorare la realtà del ferrhotel, riconoscendo che per molte persone quella struttura è “casa” , e significa sopravvivenza.
Per questo, nel corso degli ultimi 2 anni, una delle azioni importanti del Tavolo Tecnico è stata quella di costruire piccoli percorsi di dignità per le persone che abitano al ferrhotel, fornendo loro acqua potabile, generi di prima necessità, coperte e sacchi a pelo.
La funzione del Tavolo Tecnico, nel corso di questi anni, è stata quella di leggere i bisogni e promuovere iniziative e progetti che riconoscessero i diritti e la dignità delle persone, in particolare di quelle più fragili.
Riteniamo che la decisione non concertata di chiudere improvvisamente questa struttura, riveli una grave sottovalutazione delle immediate conseguenze che ciò avrà per il nostro territorio. Ma soprattutto ciò significa non riconoscere i diritti fondamentali di questi cittadini, considerandoli a tutti gli effetti “vite di scarto”.
Chiediamo che le istituzioni si facciano carico di questa situazione, allo scopo di scongiurare lo sgombero e comunque individuare alternative concrete e praticabili.
Marco Santi – Operatore del Tavolo Tecnico
Renzo Sacco – Operatore del Tavolo Tecnico
Fabio Scaltritti – Operatore del Tavolo Tecnico
Marina Fasciolo – Operatrice del Tavolo Tecnico
Ombretta Turello – Operatrice del Tavolo Tecnico