Et voilà, ecco la seconda intervista modello “5 domande” all’amico Massimo Brusasco. C’era proprio bisogno di un bis? A nostro avviso sì, anche perché il nostro Massimo ha seguito in diretta il Festival di Sanremo (tranquilli, è già finito), e dunque ci è sembrato giusto raccogliere da un così fine musicofilo le impressioni del caso. Non ne abbiamo cavato un granché, ma almeno la rubrica questa settimana è salva… Scherzi a parte, vi invitiamo a gustare le perle di saggezza (e le inevitabili freddure) di un uomo talmente eclettico e talentuoso, che non finisce mai di stupirci. PS: Massimo, l’Iban è il solito. Provvedi…
1) Anche quest’anno, caro Massimo, sei stato a Sanremo per il Festival della Canzone Italiana. Perché? Interesse professional-musicale, oppure, come diceva Hegel, “sacro amore per la gnocca”?
A Sanremo ho parenti, amici e colleghi. A Sanremo a febbraio si respira già l’aria di primavera. Il problema semmai – tra Aurelia bloccata e treno deragliato – è riuscire ad arrivarci. Per quanto riguarda Hegel, non mi pare fosse in gara, trattandosi di straniero.
2) Ti è piaciuta la canzone che ha vinto? A chi avresti dato il premio, se avessi potuto decidere tu?
La canzone di Arisa mi sembrava di averla già sentita l’anno scorso e pure l’anno prima ancora, non so se cantata da lei o da altri. Speravo in qualcosa in più da Giuliano Palma. Il numero uno è Gualazzi. Stento a credere che qualcuno di questi brani faccia epoca, ma sarei ben felice di sbagliarmi.
3) Parliamo un po’ dei tuoi colleghi Fazio-Littizzetto. Non pensi anche tu che abbiano un po’ rotto con le loro solite gag? Franco Rangone è un ragazzino, al loro confronto…
Fazio e Littizzetto pagano il “non fattore sorpresa”. Semmai mi ha sorpreso il non essere sorpreso. Comunque, perfino il Governo si è ringiovanito e rinnovato. Con che risultati, vedremo. Ps: Littizzetto è mia collega solo quando io dico le parolacce.
4) Chi presenterà il Festival il prossimo anno, secondo te? Matteo Renzi?
Renzi presentatore, la Boschi (santa donna) valletta, Napolitano presidente della giuria di qualità, Grillo a epurare chi non è d’accordo. Il meglio è Fiorello, ammesso che gli si lasci carta bianca. Qualora il Festival dovesse essere ancora una volta una lungaggine che sfora ben oltre la mezzanotte, sarebbe indispansabile l’apporto di Marzullo, l’unico che, a certe ore, può competere (Rocco Siffredi a parte).
5) Dicci la verità: dentro all’Ariston ci sei mai entrato, almeno una volta nella vita?
Sono entrato e sono pure uscito. Ho assistito alle prove, circondato da un fottìo di tecnici, vedendo i quali capisci come mai il canone Rai è così caro.