L’indice della produzione industriale nel quarto trimestre 2013 registra in provincia di Alessandria +2% rispetto al quarto trimestre 2012, un dato positivo dopo quasi un anno e mezzo di negatività.
Il dato è migliore della media piemontese (+0,9%) e nazionale (+0,1%), e prosegue la lieve ripresa iniziata nel terzo trimestre 2012 (punto più basso della produzione industriale provinciale, piemontese e nazionale) e sfociata in positivo soltanto nel terzo trimestre 2013, dove per la prima volta dopo un anno e mezzo l’indice della produzione industriale provinciale ha oltrepassato lo zero e raggiunto la positività (+0,8%).
Questa è la sintesi di quanto emerge dai dati ISTAT e dalla 169ª indagine congiunturale sull’industria manifatturiera realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici Studi delle Camere di Commercio piemontesi. La rilevazione ha coinvolto 160 imprese industriali della provincia, per un numero complessivo di 5.936 addetti e un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro (€ 1.866.401.937).
“Alessandria è la terza provincia in Piemonte per produzione industriale, dopo Novara e Biella, con una media migliore di quella regionale e nazionale”, commenta Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria. “Il dato e il trend sono positivi, ma è ancora presto per tirare le somme. Ricordiamoci, infatti, che il confronto avviene con lo stesso trimestre dello scorso anno, che registrava -3,6%. Detto questo, andiamo meglio e meglio di altri, ma siamo accomunati con la regione e con il Paese dai dati negativi sulla domanda interna, che alimentano il persistente divario fra mercato estero e nazionale. Attendiamo un deciso cambio di passo a livello nazionale, che vuol dire ragiona-menti su semplificazioni per le imprese, cuneo fiscale, imposte. Come Camera di Commercio di Alessandria e sistema camerale siamo pronti da tempo, la parola passa al legislatore”, conclude Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria.
Produzione industriale: analisi per settore e classe dimensionale dell’industria
Sono la micro e la piccola industria a soffrire di più, la gioielleria è il settore con il dato più negativo, bene l’industria chimica, plastica e metal-meccanica.
Vediamo il dettaglio.
Per settore e classe dimensionale:
Il dato più positivo è quello dell’industria chimica, petrolifera e delle materie plastiche: +7,4%. All’interno del settore c’è una pesante negatività nella micro-industria (0-9 addetti), con -10,1%, e un’ottima performance della media industria (50-249 addetti), +11,6%. Anche l’industria metalmeccanica offre dati positivi: +5%.
La gioielleria registra il dato più negativo, -5,6%. All’interno del settore vediamo la sofferenza della micro-industria (-6,7%) e ancor di più quella della piccola industria (10-49 addetti), con un -17,2%. Ottima la performance della media industria (50-249 addetti), +11,3%.
Per classe dimensionale e settore:
Il dato più positivo lo registra la media industria (50-249 addetti): +7,7%.
Negatività diffusa per la micro-industria (0-9 addetti), con -1,3%, la piccola industria (10-49 ad-detti), con -1%, la grande industria (250 addetti e più), con -2%
Specificamente, la micro-industria ha numeri negativi in tutti i settori tranne l’alimentare, dove la performance è buona: +6,7%. La micro-industria chimica, petrolifera e delle materie plastiche soffre, con -10,1%, seguita dalla gioielleria (-6,7%).
Analisi degli altri indicatori congiunturali
I dati sono in buona parte positivi, con lievi negatività sul fronte del fatturato totale (-0,6%) e degli ordinativi interni (-0,6%), a segnare la stasi della domanda interna. Questi due indicatori, al di là dell’attuale lieve negatività, preoccupano per i dati dei trimestri scorsi, da tempo in negativo, anche se è da rilevare una tendenza alla crescita.
Bene il fatturato estero (+4,4%) e gli ordinativi esteri, (+5,1%) da tempo in positivo, a testimonianza dell’importanza dell’export per l’industria provinciale.