Provate a leggere le 15 righe nell’immagine qui sotto, che circolano da un paio di giorni in quell’enorme mare di opportunità e monnezza che è la rete. Arrivati alla riga 12, non potrete che provare un pò di sorpresa/amarezza.
Poi rileggete una seconda volta, e magari pensate ‘mamma mia, non cambieremo mai!”.
Ma alla terza lettura dobbiamo tutti quanti sforzarci di fare qualche riflessione più pacata. In particolare:
1) Mussolini è arrivato a Roma, marcia o marcetta a parte, dopo un biennio di scontri e violenze che, in particolare, nella vicina Lomellina e nel Monferrato casalese dovrebbero ben ricordare, e che Giampaolo Pansa ha ben descritto in diversi suoi libri. Quindi evitiamo paragoni ridicoli.
2) In questi giorni, confrontandoci con diversi cittadini poco o nulla avvezzi alla politica ‘professionale’, constatiamo che a loro non importa proprio nulla che Renzi sia stato scelto o meno da libere elezioni (anzi, spesso neppure sanno che non è parlamentare), ma al contempo sono piuttosto scettici sul fatto che possa davvero cambiare il Paese in profondità. Come se le istituzioni fossero percepite come un ‘blob’ informe in grado di ‘ingoiare’ chiunque, fagocitandolo. E attenti che spesso la vox populi ci azzecca…..
3) Al contrario i ‘renziani’ della prima ora, e pure quelli della seconda, ci sembrano piuttosto ‘spiazzati’ e preoccupati. Non lo ammetteranno mai in pubblico, naturalmente: ma non è così che speravano di andare al governo.
4) In tanti, soprattutto a sinistra, hanno già fatto partire il timer, e dicono: “massimo 12 mesi, e poi di nuovo a votare”.
Sarà interessante verificare quali saranno, nelle prossime settimane, le prime vere mosse di Renzi. Chissenefrega dei nomi di ministri e sottosegretari: la vera prova del fuoco saranno le decisioni percepite, i provvedimenti concreti, e le loro conseguenze sulla vita degli italiani.
Da personaggi ‘integrati’ e anche umanamente opachi come Monti e Letta jr (anche se han provato a spacciarci per fuoriclasse pure loro, appena l’altro ieri) nessuno si aspettava alcunché, se non il classico tri e trac di regime.
Ma Renzi è un altro paio di maniche: nel bene e nel male, non può passare inosservato. Il problema è che, per riuscire davvero, dovrebbe realizzare trasformazioni radicali, e assolutamente non indolori per il popolo. Ma se fallisce, che succede? Chi o cosa arriveranno dopo?