Imprenditoria piemontese: “Amo l’Italia, ma basta!”

Confindustria Piemonte“Senza impresa non c’è ripresa”: con questo slogan è partita ufficialmente da Torino, il 13 febbraio, la “marcia digitale del 40 mila”, a sostenerla gli imprenditori piemontesi di Confindustria che hanno unito forze, idee ed energie per dire “basta” e dare il via ad una nuova fase.

“Amo l’Italia, ma basta!” è la dichiarazione con la quale si è aperta la riunione straordinaria degli imprenditori piemontesi che, insieme al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, hanno presentato un programma di iniziative.

All’incontro, svoltosi presso l’Unione Industriale di Torino, hanno partecipato oltre 600 imprenditori provenienti da tutto il Piemonte ed anche una delegazione alessandrina guidata da Marco Giovannini, presidente di Confindustria Alessandria. L’iniziativa è stata organizzata per denunciare, a fronte di una situazione economica gravissima, l’indifferenza della classe politica e l’immobilismo del Governo.

Nel suo intervento all’incontro, inserito nel manifesto di priorità e proposte, Marco Giovannini ha ribadito la necessità di “Rilanciare gli investimenti e l’export”. I costi della crisi impongono di “Introdurre un credito d’imposta di almeno il 30% sugli investimenti in ricerca e sviluppo, in linea con gli altri Paesi competitori – ha sottolineato Giovannini – E’ inoltre necessario consentire la riduzione dei tempi di ammortamento dei beni ad alto contenuto tecnologico, introdurre incentivi agli investimenti produttivi, semplici nelle procedure e con certezza dei tempi, ed è inoltre prioritario accelerare l’accordo di libero scambio Europa-Stati Uniti, agendo a livello europeo”.

Alla riunione straordinaria sono intervenuti anche gli altri presidenti delle associazioni confindustriali piemontesi: Licia Mattioli (Unione Industriale di Torino); Paola Malabaila (Asti); Marilena Bolli (Biella); Franco Biraghi (Cuneo); Fabrizio Gea (Ivrea); Fabio Ravanelli (Novara); Giorgio Cottura (Vercelli Valsesia); Roberto Colombo (Verbano Cusio Ossola); il presidente di Confindustria Piemonte, Gianfranco Carbonato, il presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria, Alberto Baban, e Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria.

Un parterre d’eccezione per dare peso e voce alle proteste e alle proposte dei leader d’impresa piemontesi, che esprimono, da un lato un senso di esasperazione e di impotenza, e dall’altro la ferma volontà di non limitarsi alla denuncia, ma di avanzare proposte concrete e realizzabili. Il manifesto delle priorità affronta questioni già più volte denunciate ma ancora irrisolte: dai ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, alla burocrazia, al fisco, dal mercato del lavoro all’energia, al cuneo fiscale, al credito, criticità che stanno rendendo estremamente difficile, quando non  impossibile, fare impresa in Italia.

Nel corso dell’incontro è stata inoltre presentata l’anteprima del sito www.ripresaeimpresa.it on line dal 14 febbraio. Nel sito, che intende dare continuità all’iniziativa, compaiono interviste di trenta secondi agli imprenditori, tra le quali le interviste a Marco Giovannini, presidente di Confindustria Alessandria, a Susanna Cichero, vice presidente di Confindustria Alessandria, e a Manuel Alfonso, presidente dei Giovani Imprenditori.

E il motto “Amo l’Italia, ma basta!” sarà rilanciato dalle 5.914 imprese piemontesi di Confindustria il 14 febbraio a Roma, alle ore 11 in Piazza Montecitorio.