La decisione della Commissione ministeriale di dare il via alle ipotesi di bilancio che entro i prossimi sessanta giorni dovranno sopportare altri gravosi passaggi come un decreto favorevole del Ministro degli Interni e un voto definitivo del Consiglio Comunale, sposterà la situazione da bilanci straordinari – probabilmente aggiustati con disinvoltura come da tempo sosteniamo con esposti mirati, che per ora non hanno dato conseguenze, e durante i dibattiti dedicati all’argomento nelle aule di Palazzo Rosso – ad un regime ordinario, che è particolarmente pericoloso per il suo svolgimento.
Perché? La ragione purtroppo sta nelle capacità e nelle scelte di questa amministrazione, che finora ha cercato certosinamente di distruggere la città, piuttosto che rilanciarla. Il tentato risanamento, al di là di essere riuscito, salvo qualche contrazione di spesa – per esempio aver raso al suolo un sistema di partecipate che dava buoni servizi alla città, pur se i suoi risultati non sono ancora giunti all’interno del bilancio e quindi apparirebbe inutile perseguire ancora la strategia della distruzione – porta ad una condizione difficile da reggere, con una spesa non compensata strutturalmente dalle entrate correnti, con gli strumenti ordinari come i bilanci alle scadenze corrette, i rendiconti, le informazioni puntuali ai consiglieri comunali, la necessità di avere risorse disponibili per pagare al più presto i creditori. Tutto ciò succede in un contesto, ove la tendenza all’auto celebrazione è alta, ma la capacità di fare largamente insufficiente, come i cittadini hanno segnalato attraverso recenti sondaggi, che vedono la sindaca considerata ultima in Italia.
I componenti dell’opposizione:
Piercarlo Fabbio (presidente Gruppo PDL – FI – FdI – ncd)
Davide Buzzi Langhi
Teresa Curino
Emanuele Locci
Maurizio Sciaudone
Gianni Barosini (Presidente Gruppo UDC)
Stefano Foglino
Roberto Sarti (Presidente Gruppo Lega Nord)
Raica Gheorghe (Presidente Gruppo Misto)