Eh no, non illudetevi, non è niente di quel che avete pensato leggendo il titolo, spiacente. Piuttosto, una sana parentesi goliardica per avviarci verso il fine settimana.
Eh sì, perchè ieri, ricevendo via e-mail breve comunicato del comune di Alessandria con allegata tabella, abbiamo aperto quest’ultima, incuriositi. Ebbene: tutti i bar Sport di questa penisola, se fosse stata applicata alla lettera questa normativa (che origina, se ben comprendiamo, da una legge del 1931!) sarebbero stati fuorilegge, chiusi, achtung banditi! Ma, attenzione, anche non poche bocciofile di oggi rischiano seriamente, frequentate come sono da anziani incalliti e perigliosi professionisti di scala 40, che compare nel lungo elenco di giochi con le carte evidentemente considerati gravemente nocivi e socialmente pericolosi.
Segue naturalmente una serie di disposizioni sacrosante sul gioco d’azzardo vero, le scommesse, la tutela dei minori. Ma questa dei giochi di carte fuorilegge vorremmo davvero capirla meglio, e con noi forse milioni di pensionati. E di insospettabili altre figure. Ci informeremo, naturalmente, e sono ben accette precisazioni da chi ne sa di più. Ma, ad un primo giro di telefonate, ci pare di capire che si è di fronte ad un caso, non raro in Italia, di legge che c’è, c’è sempre stata, e viene poi ‘filtrata’ dal buon senso degli addetti ai lavori.
Del resto, già i nostri baldi governanti hanno i cervelli ‘incandescenti’ per cercare di ‘sfornare’ una legge elettorale che tenga conto dell’ultimo sondaggio di giornata: figuriamoci se è il caso di complicar loro la vita chiedendo di rivedere una normativa del 1931 forse ‘un tantino’ anacronistica.
Però noi (possiamo confessarlo? Ci sarà la prescrizione?) ricordiamo ugualmente con grande affetto nottate da ventenni trascorse a giocare a poker con gli amici (in casa privata però), dopo l’ultimo spettacolo al cinema. Si potevano vincere/perdere fino a 1.000 lire in una botta sola: il costo di un paio di caffè all’epoca, o di mezzo biglietto al cine, appunto.
Ma soprattutto come dimenticare le ‘fumose’ maratone serali di scala 40 dei nostri padri, al bar Sport, che si concludevano con il pagamento del caffè o dell’amaro da parte del perdente di turno.
Ora sarà vietato davvero? E’ così che si debella la malavita organizzata? Consigliamo a tutti la lettura della bella biografia di Claudio Martelli, già vicesegretario del Psi craxiano e ministro della Giustizia ai tempi delle stragi che uccisero Falcone e Borsellino. In Ricordati di vivere sul tema mafia/camorra/’ndrangheta (e rapporti dialettici con Stato e banche) ci sono pagine e riflessioni illuminanti. Controlleremo meglio, ma ci pare che nel libro, certo colpevolmente, non si stigmatizzi però il principio corruttore di ruba mazzo, briscola e scala quaranta!