Un altro contratto a perdere firmato da CGIL CISL UIL, le aziende ovviamente ringraziano e i lavoratori subiscono ancora l’ennesima beffa da soggetti “sindacali” che nonostante rappresentino sempre meno i lavoratori, si affannano alla ricerca di accordi che tutelano solo loro stessi (vedi accordo sulla rappresentanza del 10 gennaio), confermando l’abdicazione al conflitto a favore della co-gestione.
Avevano strumentalmente chiamato i lavoratori a scioperare contro: le modifiche all’orario di lavoro, il superamento della reperibilità di tipo A, le modifiche sul lavoro notturno ed in turno, l’abolizione dell’anzianità ecc..…….per poi confermare le richieste padronali. Infatti:
Assetti contrattuali: vengono recepiti gli accordi interconfederali Confindustria (28 giugno e 21 settembre 2011) a livello aziendale è possibile modificare (ovviamente in peggio) il contratto nazionale
Scatti anzianità: vengono aboliti, dal 1 gennaio 2016, gli scatti di anzianità, l’unico meccanismo di incremento salariale automatico che era rimasto, che consentirà la perdita di diverse centinaia di euro al mese per tutti i nuovi assunti
Reperibilità: sparisce la reperibilità di tipo A a fronte di un’unica tipologia che riduce notevolmente gli importi e può prevedere, in sede aziendale, l’attribuzione della stessa anche soltanto per alcune ore
Lavoro notturno e turno: per il lavoro notturno vengono considerate le prestazioni oltre le ore 22 invece delle 21, e vengono innalzate drasticamente le soglie per i congelamenti a seguito di fuoriuscite dai turni
Assunzioni: viene sancito, attraverso il contratto di apprendistato professionalizzante, come saranno le nuove assunzioni: un finto contratto a tempo indeterminato, in quanto è possibile il licenziamento al termine del periodo e che prevede inquadramenti di due livelli inferiori rispetto le proprie mansioni
Orario di lavoro: si rende possibile la modifica unilaterale dell’orario di lavoro settimanale, riduzione a 38 ore con assorbimento di permessi o aumento a 39 ore con riconoscimento di ore a recupero.
Lavoro precario: si derogano, a livello aziendale, le Leggi in materia di flessibilità sull’utilizzo dei contratti a tempo determinato ed in somministrazione
Produttività: sulla produttività viene destinata una quota aggiuntiva, solo per il 2014 e 2015, per un valore ipotetico di 480 € (800 € erano state previste per il CCNL elettrico)
Incrementi economici: si “sana” definitivamente il 2013 con 300 € di una – tantum (che ovviamente non ha riflesso alcuni sugli istituti e tantomeno sul TFR), il complessivo incremento economico medio, nel triennio, si attesta a “ben” 67 € lorde al V livello………
La ciliegina sulla torta è che ci chiedono pure la “tassa”, attraverso la trattenuta automatica sullo stipendio, come contributo spese sostenute per firmare il contratto.
Quanto basta per respingere l’accordo e abbandonare i sindacati complici !!!
Giovanni Maccarino
per la Federazione USB