Brina (Pd): “Per i rifiuti meglio un’unica azienda: pubblica, ma soprattutto efficiente”. Intanto nasce la banca delle competenze

Brina-Massimo_okUna banca delle competenze, con curricula a cui attingere per tutti gli incarichi pubblici, in maniera da poter inserire nei cda delle partecipate piuttosto che in altri organismi non figure individuate in base a conoscenze personali, ma in grado di rappresentare, per quel dato ruolo, un’effettiva risorsa in termini di competenze.

Ad annunciarlo è il nuovo segretario comunale del Pd alessandrino, Massimo Brina, che sceglie naturalmente un profilo basso, e senza nessuna polemica rispetto al passato. E tuttavia ribadisce: “è più che mai necessario che tutti gli iscritti, ma anche i semplici simpatizzanti del Pd sappiano che possono farsi avanti, contattandoci tramite il sito
www.pdalessandria.org o in maniera diretta, se sono interessati a dare il loro contributo, mettendo a disposizione le proprie competenze professionali”.

E il segretario del Partito Democratico, forse in risposta a chi sostiene che in questi due anni il Pd si sarebbe un po’ ‘seduto’, senza sostenere fino in fondo un progetto di rinnovamento ‘post dissesto’, interviene anche su un altro tema di forte interesse, e di non poche polemiche, ossia il futuro di Amiu, e dell’intera filiera dei rifiuti.

“La situazione è chiara – dice Massimo Brina -: in Amiu ci sono due liquidatoriAmiu camion rifiuti fallimentari che hanno in mano l’azienda, e che entro fine anno dovranno decidere in che direzione andare. Con due possibilità: o puntare sulla cessione ad Aral del ramo d’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti, o individuare un altro soggetto, anche privato, a cui affidare il servizio, che naturalmente è obbligatorio e indispensabile alla comunità alessandrina”.

Il Pd pare orientato a privilegiare la prima soluzione, ossia fare di Aral il soggetto (pubblico) capace di gestire tutta la filiera dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento.
“Ma naturalmente – sottolinea il segretario cittadino Brina – tutto ciò deve essere oggetto di attenta valutazione. Ci sono in ballo gli interessi e le esigenze anche di altri comuni, più piccoli di Alessandria, che giustamente chiedono di essere tutelati, e c’è un discorso che guarda al futuro: ossia la nascita di nuovi ambiti territoriali, e quindi la possibilità/necessità che la nuova azienda possa operare su un’area anche più vasta, e che possa farlo senza ‘palle al piede’, in regime di efficienza e competitività”.

E. G.