Confindustria, previsioni ancora ‘nere’: giù produzione e occupazione, ‘tiene’ sono l’export

marco_giovanniniNel trimestre d’inverno il clima di continua incertezza, che ancora si riscontra nel panorama economico, influenza le attese degli industriali.

Lo confermano i risultati della 157a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, che registra le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre gennaio-marzo 2014.

L’indagine, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato circa centoquaranta aziende manifatturiere associate, è stata presentata ad Alessandria dal presidente di Confindustria Alessandria, Marco Giovannini (nella foto) e dal direttore, Fabrizio Riva.

Si confermano una volta di più dati deboli, in flessione per occupazione, produzione, ordini totali e redditività, mentre sono sempre positivi gli ordini export. Si registra ancora la tenuta del grado di utilizzo degli impianti e della propensione ad investire, mentre la previsione di ricorso alla cassa integrazione è pressochè stabile, e la maggioranza degli intervistati (il 77%) prevede comunque invariata l’occupazione.

I settori produttivi più rappresentativi mostrano previsioni sostanzialmente in continuità con quelle delle indagini dell’ultimo anno: il metalmeccanico e il gomma-plastica con dati in diminuzione, la chimica, con cifre negative ma export positivo e in rialzo, mentre il settore alimentare, soggetto a forte stagionalità, mantiene previsioni positive per produzione ed export. Il vasto e variegato comparto delle industrie varie, che comprende grafiche e cartotecniche, tessile e calzature, legno e materiali da costruzione, prevede dati nel complesso migliori rispetto all’andamento principale, e positivi per produzione ed export. Scende il ritardo negli incassi, mentre il portafoglio ordini a breve termine è pressochè stabile.

In sintesi, l’indice di previsione dell’occupazione è a –11, l’indicatore della produzione è a –9. Gli ordini totali sono a –5. Sono positivi a +7 gli ordini export. L’indicatore specifico della redditività nel trimestre a venire è negativo a –25, anche se il 63% degli intervistati si attende una costanza della reddività. La previsione di ricorso alla cassa integrazione è segnalata dal 24% degli imprenditori del campione e la maggioranza degli intervistati (il 77%) prevede invariata l’occupazione. Il grado di utilizzo degli impianti è al 65% della capacità e la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è dichiarata complessivamente dal 64% degli intervistati. Il ritardo negli incassi scende ed è segnalato dal 56% degli intervistati, mentre il 72% ha lavoro per più di un mese.

La rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese  mostra previsioni non migliorative (occupazione a –23), è positivo invece il livello di attività a +7, mentre sono a –7 i nuovi ordini, e a –31 per la redditività.

“Credeteci!!! – spiega Marco Giovannini, Presidente di Confindustria Alessandria, che lancia un messaggio positivo – Difficile dirlo e sostenerlo alla luce di alcuni indici di questa indagine congiunturale, ma ora più di prima tutti noi, imprenditori, funzionari pubblici, professori a scuola, cittadini, padri di famiglia, abbiamo il dovere di gettarci alle spalle un annus horribilis e rimboccarci le maniche. Dobbiamo credere nella nostra capacità di competere in esportazione, nel nostro infinito spirito di sacrificio, nella nostra instancabile volontà di riuscita e trasmettere questi valori a chi collabora e interagisce con noi. Noi di Confindustria ci crediamo e sappiamo che dobbiamo cogliere anche il più piccolo segnale positivo per rimettere in moto la macchina della nostra economia. Lo dobbiamo al nostro amato Paese per costruire il miglior futuro possibile. Crediamoci!!!”.

Il Direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva, aggiunge: “Il Fondo monetario internazionale ha rivisto, come di consueto a inizio anno, le sue previsioni per il 2014 e 2015, confermando il cauto ottimismo già manifestato nell’ultimo outlook di ottobre, leggiamo sui quotidiani. Il Sud Europa, secondo il capo economista dell’Fmi, resta comunque “la parte più preoccupante dell’economia globale”. L’Italia, poi, sarà leggermente più lenta di quanto previsto. Anche la nostra indagine congiunturale, confermando una volta di più dati deboli, sembra darci indicazioni simili. Certo, per le nostre imprese questo prosegue una fatica nell’operare, che per i meno strutturati rischia di diventare ancor più eccessiva. Il problema riguarda sempre, prima di tutto, il mercato interno. Cioè il mercato in cui le imprese devono agire in una continua incertezza (di regole, di normativa fiscale, del diritto) che rappresenta ancora, purtroppo, il principale ostacolo alla competitività delle nostre aziende”.