Luca Zilovich: attore, regista e scrittore. Giovane talento in continua evoluzione!

Zilovich Luca 1di Debora Pessot

Un suo testo teatrale, Love Date, si è aggiudicato il terzo posto ad un concorso di corti organizzato dal Teatro Lo Spazio di Roma.  Laureando in lettere moderne a Torino, Luca Zilovich è un bel ragazzo, piuttosto timido, che però sa bene quello che vuole, e da giovane  attore, regista e autore ci parla del suo percorso artistico e del suo grande amore per il teatro.
Arriva all’appuntamento accompagnato da una delle sue più  care amiche, l’attrice Greta Pavese, e, con un sorriso all’inizio un po’ imbarazzato, si racconta. Accompagnandoci all’interno del suo mondo artistico, tra opere già realizzate, progetti in corso e sogni nel cassetto.

Luca, da quanto tempo ti occupi di teatro?
Da circa dieci anni. Ho frequentato il mio primo corso trimestrale con i Pochi, con Francesco Parise, undici anni fa, mi sono appassionato e ho continuato a seguire i loro corsi. Diciamo che è stata la scuola a darmi l’imprinting … è stata un’esperienza estremamente formativa. Ancora recentemente con Davide Sannia ho fatto un laboratorio parallelo e abbiamo messo in scena I cattivi di Shakespeare.
Nel 2009 sono stato ammesso come uditore ad un laboratorio per giovani attori, Schiera 1, diretto da Gabriele Vacis e ho avuto il privilegio di poter fare l’assistente alla regia. Ecco, è in quell’occasione che ho capito il tipo di teatro che volevo fare.

In che senso? Stare accanto ad un grande maestro come lui ha ilVacis Gabriele qualche modo influito sulle tue scelte?
Vacis è stato illuminante, mi ha messo di fronte ad una realtà diversa rispetto a quella che avevo conosciuto fino a quel momento e mi ha fatto capire come lavorano davvero i professionisti, per cui mi sono interessato di più ai maestri del teatro. Ma direi di no, non mi sento influenzato dalla poetica teatrale di Vacis, anche se ne riconosco il genio. Tutto sommato sono ancora alla ricerca della mia poetica. A 26 anni devi ancora crescere artisticamente … diciamo che sono in una fase embrionale.

Parliamo di Love date. La Compagnia Teatrale Stregatti, di cui fai parte da poco, quest’estate si è aggiudicata il terzo posto alla sesta edizione del Concorso di corti teatrali ‘Autori nel cassetto, autori sul comò’ organizzata dal Teatro Lo Spazio di Roma. La collaborazione con gli Stregatti, cosa ti ha ispirato quel testo, insomma com’è andata?
Dunque, andiamo per gradi. L’anno scorso sono stato scelto, dopo un provino, per partecipare insieme ad altri al corso teatrale gratuito per giovani tra i 18 e i 30 anni, organizzato dagli Stregatti appunto, con Massimo Poggio. Pensa che appena arrivato al corso, mi sono reso conto che conoscevo almeno il 90% dei partecipanti.
Tra parentesi devo dare atto che gli Stregatti hanno fatto un grandissimo investimento di energie e non solo su noi giovani: non si è soliti vedere una compagnia teatrale come un’impresa, anche se di fatto lo è, e loro sono riusciti coinvolgere persone molto valide.
Durante il corso fatto, che aveva cadenza settimanale, eravamo seguiti principalmente da Giusy Barone e da Gianluca Ghnò, mentre con Massimo Poggio, persona molto disponibile e gentile, abbiamo fatto degli stage/laboratori
Una volta concluso il corso abbiamo portato in scena un saggio finale “Sangue, amore e retorica” con tutti gli allievi, la cui regia è stata curata da Ghnò. Proprio una bella esperienza.
Arriviamo all’estate 2013: in ballo c’erano molti progetti per il futuro. Si era parlato di portare in scena “Il malato immaginario” di Molière, ma c’era l’estate di mezzo …
Così, girando su internet alla ricerca di concorsi teatrali, mi sono imbattuto sul sito di un teatro romano “Lo spazio” che cercava dei corti teatrali inediti della durata di circa 15 minuti. Quindi abbiamo mandato una piccola sinossi, in effetti c’era una sola scena scritta e tanti appunti. Al concorso erano ammessi spettacoli, o estratti, di autori contemporanei della durata massima di 15 minuti a tema libero, purché inediti.
In realtà la compagnia ha portato al concorso due corti: Il gioko, scritto e diretto da Giusy Barone, con Giusy Barone e Simone Mussi e Love date, la cui regia è stata curata da Gianluca Ghnò, interpretato dalla bravissima Enrica Fieno e da me. Tra cinquanta partecipanti, il pubblico e la giuria hanno deciso di premiarci con un terzo posto.

LovedateChe premio avete vinto?
Chi è arrivato primo ha avuto la possibilità di esibirsi (con l’intero incasso alla compagnia) in questo teatro di Roma per tre sere, chi si è aggiudicato il secondo posto si è esibito per due sere, noi che siamo arrivati terzi ci siamo esibiti una sera. Ma la cosa che mi ha dato più soddisfazione è che ci siamo cimentanti tra compagnie ed attori diplomati e formati nelle accademie più prestigiose a livello nazionale. In contesti di questo tipo si ha la possibilità di uscire dalla propria realtà, oltre che a conoscere persone nuove con cui stringere amicizia. Per me essere a Roma, essere in quel teatro, è stato già un successo …

Hai scritto Love Date e lo hai anche interpretato?
Si, Love Date l’ho interpretato insieme a Enrica Fieno, ora lei è impegnata a Roma all’Accademia Silvio D’Amico dove frequenta un master di doppiaggio, e quindi sarà sostituita dall’attrice Francesca Pasino, che ho conosciuto a ‘Schiera 1’ con Vacis e ho recentemente rincontrato ad uno dei laboratori che tengo con gli Stregatti.

Di cosa tratta Love Date?
Affronta le tematiche legate alle idiosincrasie del linguaggio contemporaneo, dell’incomunicabilità di alcuni tipi di rapporti di oggi: i primi appuntamenti in chat di un giovane uomo con diverse donne.

Cosa ti ha ispirato?
È una storia lunga. Diciamo che la stesura di questo testo è stato fortemente ispirato dal pensiero di Bauman, ma quando scrivo ho come riferimento molti autori americani, tra cui David Mamet (famoso drammaturgo, sceneggiatore, produttore cinematografico, regista e saggista statunitense). Come drammaturgo io non sono molto bravo – afferma con modestia – lo Zilovich bravo a scrivere è mio fratello Dario. L’esigenza di redigere testi teatrali nasce dal fatto che il teatro contemporaneo ha dei costi eccessivi per una compagnia di piccole dimensioni, ad esempio portare in scena “Perversioni sessuali a Chicago” di Mamet è decisamente troppo dispendioso, per cui avere dei testi propri permette di risparmiare almeno sui diritti d’autore, anche se alla fine i costi sono contenuti sempre al limite e, quasi sempre, si riescono giusto a pagare le spese vive e null’altro … E poi non si possono sempre proporre i classici come Shakespeare o Moliere.
Quindi Love Date è stato scritto volutamente su due attori proprio per contenere i costi … anche la drammaturgia contemporanea non usa più di 4/5 attori in scena.

Quindi per mettere in piedi uno spettacolo bisogna tener conto anche diZilovich Prove 1 fattori diversi dalla semplice rappresentazione artistica?
In effetti è così, purtroppo. Noi realizziamo un prodotto artistico, quando ne fruisci non ti rendi conto di tutto l’apparato che ci sta dietro, perfino se si tratta di piccoli spettacoli. Per questo è difficile, secondo me, fare teatro: ti scontri con cose non artistiche ma burocratiche. Fortunatamente quando si lavora con una compagnia teatrale come gli Stregatti, al cui interno ci sono professionalità specifiche, tutto diventa più semplice: una figura come Daniela Faletti, ad esempio, si occupa di tutti quegli aspetti burocratici e progettuali per la ricerca fondi, che da soli sarebbe molto difficile seguire, come compagnia stabile invece hai molte più possibilità.

Zilovich Prove 2Ti senti più regista o più attore?
Decisamente più regista. Mi sembra di avere più cose da dire che come attore. Mi piace anche recitare, ma se posso scegliere il mio ruolo è sicuramente il regista. A proposito martedì 21 abbiamo debuttato con “Il malato immaginario” di Moliere a Cuneo e il 5 febbraio saremo a Pavia, più avanti ci esibiremo anche ad Alessandria, ma non so ancora dirti le date. Sono entusiasta di questa esperienza. Il testo è stato rivisitato da Giusi Barone e la regia è di Gianluca Ghnò , io sono co-regista e faccio una piccola parte. Sul palco gli under 30 degli Stregatti, attori davvero bravissimi: Michele Puleio, Valentina Sivieri, Greta Pavese, Selena Bricco, Alessandro Orecchia e poi Assunta Floris, unica over 30, che avrebbe dovuto intervenire nelle prove per sostituire chi non poteva esserci per problemi di lavoro, ma alla fine ha preso un vero e proprio ruolo. Diciamo che ho avuto a che fare con un materiale umano incredibile. Spesso bisogna scendere a compromessi con gli attori che si hanno, ma in questo caso non è stato così. C’è un’ottima sinergia tra tutti noi e loro sono davvero bravi.

Progetti futuri?Zilovich Luca 2
Beh, intanto siamo impegnati con Il malato immaginario, e l’altra sera a Cuneo abbiamo avuto circa 200 spettatori, che di questi tempi…poi presenteremo Love Date in un contest a Torino che si chiama “Facce da palco”, come ti dicevo prima, non ci sarà più Enrica che interpretava Monica, ma Francesca che interpreterà tutti gli altri ruoli femminili. E poi tanto altro…

Quindi sei scrittore, attore, ma ti dedichi alla regia e insegni anche teatro …
Da sei anni insegno alle scuole superiori, ma non voglio chiamarli corsi di teatro. Direi che sono più laboratori tematici, ad esempio “monologhi e costruzione del personaggio”. Nei laboratori a scuola non è tanto il saggio finale che mi interessa, ma il percorso che si fa durante l’anno. Avvicini il giovane a questo mondo. Non penso di avere ancora la competenza per formare degli attori professionisti, ma di formare dei buoni spettatori sì.

“Lui è timido e non lo dice – interviene Greta Pavese – ma a scuola con i ragazzi fa un lavoro egregio. Durante l’intero anno scolastico fa un lavoro davvero magnifico. A livello di preparazione teorica è una persona che ha avuto l’onestà di formarsi e di informarsi continuamente e, soprattutto, non tiene le cose per sé e di solito, in questo ambiente, avviene il contrario.”

In effetti Luca è in continua evoluzione e ricerca: ha frequentato e continua a frequentare molti corsi e laboratori “tutti con persone che stimo e a cui voglio davvero bene”. Insomma, il talento da solo non basta per sfondare nel mondo dello spettacolo, per lo meno non sempre; ci vogliono anche tanto studio, impegno, passione e spirito di sacrificio. Tutti ingredienti che sembrano non mancare a Luca e chissà, magari tra non molto, vedremo un altro giovane alessandrino calcare palchi importanti …. noi glielo auguriamo di cuore perché le carte in regola le ha tutte!.

Tenete d’occhio la programmazione della Compagnia Teatrale Stregatti al Teatro San Francesco in Alessandria, dunque, perché presto potrete applaudire Luca, insieme ai suoi giovani colleghi, ne “Il malato immaginario” di Moliere e in “Love Date”.

Le foto in bianco e nero sono di Fabio Menghinasso