Corti circuiti governativi [La coda dell’occhio]

Zoccola Paolodi Paolo Zoccola

Non sembra vero, è troppo! Un governo confusionario e impacciato come questo non si era mai visto, neanche ai tempi in cui la vecchia Dc si frammentava in correnti l’un contro l’altra armate! Da quando è entrato in carica il governo Letta ha inanellalto un numero tale di figuracce da far sorgere il sospetto di una generalizzata insipienza.

A parte il mantra della ripresa su cui giurano ripetutamente Saccomanni e il presidente, coadiuivati dal loro padre nobile Napolitano, che viene smentito (oltre che dall’unanime sentimento popolare) da autorevolissime istituzioni tra cui ultima la Bce di Draghi che nei giorni scorsi ha sentito il dovere di raffreddare simili improvvidi entusiasmi dichiarando che invece ci sarà da penare, e molto, almeno fino a tutto il 2015; abbiamo assistito all’inverecondo pasticcio delle tasse sulla casa, riformulate tante di quelle volte che ormai nessuno ci capisce più niente; a proposte di tassazione assolutamente fantasiose come quella dei 5 euro richiesti per la visita ai vulcani (sic); a contrordini dell’ultimo minuto come quello sul decreto ‘Salvaroma’ imposto dal Presidente della Repubblica perché loro, il consiglio dei ministri, fino all’ultimo momento era deciso a mandarlo in parlamento così com’era; all’incredibile guazzabuglio della legge di stabilità piena zeppa di provvedimenti di pura beneficienza come i 40.000 Euro destinati al maneggio in cui ama rilassarsi la Serracchiani, senza contare le solite provvidenze per registi e attori amici (sempre i soliti) e molto altro ancora.

Ma quello che ha fatto traboccare il vaso (o meglio, dal mio punto di vista, haCarrozza Maria Chiara destato più allarme) è stato lo scontro tra Saccomanni e Carrozza sulla restituzione prima richiesta e poi annullata degli scatti di anzianità percepiti dagli insegnanti nel 2013.

Ma questi non si parlano tra di loro, non si scambiano informazioni? In una parola, non collaborano? Di cosa parlano nei loro numerosi Consigli dei ministri? Si dimenticano degli insegnanti come i loro colleghi si erano dimenticati degli esodati? E poi qualcuno continua a parlare di rigore, che poi come si è constatato con mano è soltando quello dei cittadini che pagano le tasse!

Ma credo che si possa avanzare un sospetto forse ancora più grave. Che tira in ballo la qualità delle prestazioni offerte dal vertici amministrativi dei vari ministeri che, trincerandosi dietro l’osservanza cieca della legge, mandano avanti (ma?) le pratiche così come sono senza di null’altro preoccuparsi. Con gli stipendi che prendono ci si aspetterebbe che almeno qualcuno di loro azionasse il cervello preoccupandosi di eventuali incongruità e possibili reazioni negative. Possibile che a nessuno di loro sia venuto di informare il rispettivo ministro che imporre agli inseganti la restituzione di 150 Euro poteva scatenare una rivolta di piazza? Possibile che Saccomanni, responsabile del Ministero di Economia e Finanza, possa trincerarsi dietro una burocratica applicazione della legge e possibile ancora che il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, non sia stata avvertita dai suoi più stretti collaboratori della necessità di intervenire per annullare la minacciosa scadenza?

Evidentemente no, il che vuol dire che siamo in mano a ministri confusi e a commis dello Stato che si comportano come ciechi burocrati.

Tanto varrebbe sostituirli con dei computer. Costerebbero senz’altro meno.