Egregio Direttore,
la lettera del consigliere comunale Locci pubblicata venerdì dai giornali mi fa pensare che la destra, in questo paese, non è cambiata e, probabilmente, non cambierà mai.
I suoi interpreti, tanto in Italia quanto qui in Alessandria, rappresentano ancora, nonostante tutto, quel movimento da sempre forte con i deboli e debole con i forti.
Immagino che il consigliere dev’essersi senz’altro sentito una sorta di paladino della giustizia nel battersi contro i terribili nordafricani che infestavano le nostre strade vendendo prodotti contraffatti che, peraltro, i suoi concittadini acquistano rendendosi parte integrante del reato.
Il nostro eroe descrive occhi stupiti di passanti nel vedere che in Alessandria c’è ancora qualcuno che fa rispettare la legge. Dovrebbe chiedersi, a mio avviso, il buon Locci, se gli occhi dei passanti non siano stupiti nel constatare che di tutta questa eccitazione legalitaria non si è notata traccia durante i 5 drammatici anni di amministrazione di Piercarlo Fabbio.
Durante il periodo in cui l’ex sindaco, suo compagno di coalizione, riportava la città ai fasti di “mani pulite”, con tanto di processi, condanne e arresti, con la inquietante novità delle infiltrazioni della malavita organizzata in Comune.
Gli Alessandrini, con ogni probabilità, si chiedono dove fosse questo slancio di giustizia in quel periodo che ha portato Alessandria al disastro finanziario e di cui Locci condivide interamente la responsabilità politica.
Io credo che, populismi e rigurgiti fascisti a parte, questa città abbia realmente bisogno di un maggiore senso di legalità e di una maggiore sicurezza. Sono le persone più deboli e più colpite dalla crisi a chiederlo.
Sicurezza che, di certo, non si ottiene con azioni plateali di cui vantarsi con gli amici del bar e descrivere il giorno dopo sui rotocalchi, per raccattare qualche preferenza in più alle prossime elezioni. La sicurezza è un tema importante e impegnativo che non lascia spazio alla demagogia a chi decide di interessarsene. Per rendere la città piùo sicura ci vuole competenza ed esperienza, dialogo e coraggio.
Per questa ragione la scorsa estate Sinistra Ecologia Libertà ha presentato al Sindaco e ai cittadini un progetto che si occupa esattamente di sicurezza che abbiamo chiamato Progetto Sicurezza. Un protocollo che prevede, a titolo del tutto gratuito per il Comune, una collaborazione tra Stato e privati per offrire agli abitanti di Alessandria un’idea di sicurezza seria e fattibile. L’utilizzo delle guardie particolari giurate per operazioni di controllo dei luoghi pubblici consente, oltre ad una maggiore sorveglianza della città, più celerità di intervento delle forze dell’ordine qualora e dove ce ne fosse bisogno, senza bisogno di ronde e di consiglieri comunali che si ergono a Sceriffi.
Questo progetto richiede invece il coordinamento del Prefetto e speriamo che anche nella nostra città il Signor Prefetto decida, finalmente, come da noi richiesto, di convocare il tavolo di discussione attraverso il quale le parti interessate potranno decidere modi e metodi per far partire il “progetto sicurezza” in maniera efficiente.
Progetti simili a quello da noi esposto ai giornali assieme al Sindaco sono stati adottati in diverse città Italiane e proseguono da anni con ottimi risultati. Non si vede perché una simile proposta che mette da parte ogni demagogia e può funzionare in modo concreto non possa essere ripresa anche da noi.
Roberto Crispino
Sinistra Ecologia Libertà – Alessandria