A sentire parlare di nuova legge elettorale, in questi giorni, è palese che siamo di nuovo alle solite, ossia al piccolo cabotaggio finalizzato all’interesse di questo o quel partito, o gruppo di potere. “Facciamola alla francese, no alla tedesca, anzi meglio alla spagnola, ma con un correttivo inglese”. Sembra di sentir parlare di cucina internazionale, o di eros (lì dipende poi dalle nostre inclinazioni interpretative del momento), e non di uno strumento tecnico con cui i cittadini italiani possano eleggere, in maniera diretta e senza mistificazioni di sorta, la propria classe politico-parlamentare.
Dice uno che conosco: “Guarda, il problema è proprio quello: il governo è ai minimi di consenso, i partiti tradizionali pure, tutti quanti: e questi devono trovare la gàbola per autotularsi, ed evitare di farsi spazzare via dalla furia popolare. Il controllo del sistema dei media non basta più: è meno pervasivo e totalizzante di vent’anni fa. E la situazione per il popolo assai più difficile, il che lo rende potenzialmente pericoloso. Da qui la necessità di ‘ingabbiare’ il voto, incanalandolo con qualche altro sistema truffaldino, qual è il porcellum”.
E’ il solito ‘grillino’ sfasciasistema? E’ uno che non crede più a niente? Temo invece sia uno che dà voce ad una sensazione condivisa da non pochi. E non necessariamente gente che non crede nel Paese, tutt’altro. Elettori, semmai, che si sono scocciati di sistemi elettorali ‘col trucco’, messi a punto appositamente, di volta in volta, con obiettivi specifici, e assai poco nobili. Anche se magari sono poi ‘truffe’ benedette dall’alto, e dall’altissimo: basta guardare allo spread, per quello. Quando miracolosamente decresce, come in questo periodo, pur in presenza di un’economia ‘a pezzi’, attività che chiudono a raffica e disoccupazione che si impenna, sapete che vuol dire? Che i tedeschi sono tranquilli: hanno piazzato nei colli e nei palazzi che contano portavoce assai affidabili, e lo spread, che è il loro mastino da guardia, può starsene a cuccia.
E allora? In questa situazione i nostri eroici parlamentari, per quel poco che ancora contano, ce la faranno a trovare un accordo su una nuova legge elettorale, e in che tempi? E, considerato che ormai le elezioni devono andare per forza come l’Europa desidera, o lo spread ci massacra, ha ancora senso votare?