Vent’anni dopo [Controvento]

Ponte Bormida Chiusodi Ettore Grassano

Era prevedibile che succedesse, ed è successo. Dopo l’emergenza in Liguria, e al secondo giorno di pioggia intensa e regolare, ieri anche nell’alessandrino è scattato l’allarme meteo, con chiusura prima di alcune strade provinciali, poi anche (per alcune ore pomeridiane) del ponte sulla Bormida alle porte di Alessandria.

Impossibile, per i meno giovani, non tornare con la mente al novembre 1994, e alle conseguenze terribili di quell’alluvione. Per fortuna stavolta è andata in maniera diversa, e l’evento naturale è stato certamente di portata meno impetuosa e catastrofica, ma alcune considerazioni l’allarme di ieri sicuramente le merita:

1) il sistema di controllo/monitoraggio/intervento/sinergia da parte del sistema di autorità competenti ha funzionato, nonostate le giornate super festive. L’Italia (la Liguria, in particolare), e Alessandria, hanno mostrato di essere più reattive di vent’anni fa. Anche se il sindaco di Alessandria Rita Rossa non ha mancato di evidenziare la mancanza di coordinamento fra tutti i comuni interessati, nonostante la buona volontà dei sindaci e il loro spirito di iniziativa. Si veda alla voce ‘svuotamento di competenze’ della Provincia su questo fronte, a favore della Prefettura.

2) Internet e i social network hanno completamente ‘stravolto’, in positivo, i meccanismi di comunicazione/informazione in tempo reale su quel che accade, minuto per minuto. Certo, non tutti utilizzano il web, ma lo strumento ha ormai un radicamento tale che, unito al più tradizionale tam tam e passaparola, consente di incidere in maniera importante anche in occasione di emergenze naturali come quella di ieri.

3) in questo ambito, ha brillato in maniera particolare la stella del presidente della Provincia, Paolo Filippi. Se tanti di noi si erano abituati ad ‘approfittare’ del suo profilo facebook, costantemente aggiornato via I-pad, per carpire polemiche politiche e per constatare ‘frecciate’ e gomitate dispensate con forte spirito critico, ieri ci siamo ritrovati a leggere i suoi aggiornamenti puntuali sulla situazione della chiusura e riapertura strade, e a dialogare con lui in tempo reale per avere il polso della situazione.
Naturalmente Filippi, che oltre ad essere persona iper attiva è pure politico scaltro e raffinato, ha subito rilanciato la questione in chiave più ampia, ribadendo che tutto ciò che stava facendo aveva veste ufficiale, e che insomma la sciagurata riforma Del Rio non ha soppesato adeguatamente anche questa, oltre a tante altre conseguenze negative rispetto alla prevista soppressione dell’ente Provincia.

Su questo, in verità, si dovrà fare un ragionamento più articolato. Perché non è scontato che le funzioni esercitate ieri dalla Provincia debbano essere per forza cancellate. Anche se tutto, ad oggi, lascia in effetti pensare ad una riforma assolutamente approssimativa’. Però ieri, tutto sommato, sul piano dell’informazione in tempo reale ha contato più la persona Paolo Filippi, che il presidente della Provincia come istituzione. Ossia: se al posto di Paolo, con la sua personale propensione ai social, ci fosse stata una figura magari altrettanto seria e rispettabile, ma meno web oriented, la Provincia come istituzione avrebbe garantito gl stessi flussi informativi in tempo reale? Insomma, 10 e lode a Paolo Filippi, ma sul resto ragioniamo ‘a bocce ferme’.

4) Il ponte sul fiume Bormida. Ne avremmo parlato comunque, nei giorni prossimi, cercando di riprendere le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi al nostro magazine dal vicesindaco di Alessandria, Giancarlo Cattaneo, nel corso della sua intervista. Rileggetela: alla luce dei fatti di ieri (chiusura precauzionale di alcune ore della struttura), è ancora più emblematica, e merita riflessioni serie. Il ponte sulla Bormida è uno snodo essenziale, e ormai inadeguato. Di lì passa tutto il traffico su gomma in arrivo (e uscita) ad Alessandria dalla Fraschetta, da Novi, da Tortona. Ed è struttura ormai inadeguata, di cui Cattaneo dice:
“Abbiamo un ponte, quello sul fiume Bormida, che già di suo necessiterebbe di migliorìe, e in un prossimo futuro potrebbe dare dei problemi. In base agli ultimi accordi e pronunciamenti, in caso di realizzazione di un nuovo insediamento commerciale nell’area ex zuccherificio, i privati dovrebbero farsi carico di un potenziamento dell’attuale ponte, ossia di un suo ampliamento laterale. Vedremo. Rimango convinto che il collegamento tra Alessandria e tutta la direttrice di Fraschetta/Novi/Tortona necessiterebbe non di ampliamenti dell’esistente, ma di un vero nuovo ponte: investimento che naturalmente come comune non possiamo neanche sognarci. La grande occasione la si perse 10 anni fa, quando c’era la possibilità di farlo realizzare da privati….”.

Al netto delle riflessioni sul passato, di cui son pieni i ponti (tanto per restare in tema), come non concordare sulla situazione della viabilità alessandrina, e sui rischi legati alla ‘tenuta’ del ponte sulla Bormida? E soprattutto al momento, a parte le parole di Cattaneo, risultano sul tema progetti e iniziative?