Sono di molto cresciuti, nell’ultimo periodo, l’attenzione e l’interesse dei cittadini nei confronti della “Cittadella” di Alessandria e, insieme, la preoccupazione per le precarie condizioni della monumentale fortezza ed il timore di un suo possibile snaturamento.
Ne sono testimonianza, fra l’altro, la partecipazione e le animate discussioni che hanno registrato tutte e tre le Commissioni Consiliari dedicate quest’anno a puntualizzarne lo stato e le condizioni, analizzare i limiti gestionali e, nell’ultima, discutere le possibili conseguenze che possono derivare dalla decisione del Demanio, proprietario della struttura, di cedere, attraverso un bando, la gestione del compendio.
Il merito di questa nuova attenzione va, in larga parte, riconosciuto all’opera e all’impegno volontario delle diverse associazioni amiche della Cittadella che ne hanno curato l’aspetto, favorito la fruizione e divulgato la conoscenza ben oltre i confini della città.
Una attenzione ed una dedizione che devono essere, ora, ripagate con un’informazione puntale sugli esiti del confronto tra l’Amministrazione comunale ed il Demanio del Piemonte; le associazioni interessate, oggi, rivendicano di concorrere con proposte, indicazioni vincolanti e garanzie di uso per i cittadini ai tempi e alle modalità del futuro utilizzo che della settecentesca fortezza è stato prospettato.
Mentre di queste legittime e diffuse preoccupazioni sembrano consapevoli i responsabili regionali del Demanio, così non è stato per i vertici dell’Agenzia nazionale che, con supponenza e scarsa conoscenza dell’unicità e dell’importanza storico-culturale ed architettonica del complesso, hanno comunicato a Sindaco e Assessori del Comune le loro affrettate decisioni.
Occorre un maggiore rispetto verso la “Cittadella” e nei confronti della città di Alessandria che con la nascita, le funzioni, i destini della fortezza e la costruzione dei forti esterni ha convissuto e adattato il suo sviluppo. E proprio perché la proprietà della struttura è demaniale, in nome del principio costituzionale della “pertinenza” del patrimonio storico e artistico alla sfera dei diritti di cittadinanza, appartiene a tutti e, in particolare, appartiene agli alessandrini.
A tale proposito e per una diretta e migliore presa d’atto del valore della Cittadella da parte del Governo nazionale sarebbe, a mio giudizio, opportuno un invito al Ministro dei Beni Culturali.
La presenza dei militari e l’utilizzo della Fortezza da parte del Ministero della Difesa sino a tutto il 2007, se ha preservato nella sua interezza il complesso, ne ha, però, impedito una diffusa conoscenza. Ricordo, a tale proposito, nel marzo di quest’anno, la sorpresa, lo stupore e l’interesse manifestato da uno dei maggiori archeologi e storici dell’arte italiani: il Prof. Salvatore Settis, nel visitare per la prima volta la Cittadella.
Di conseguenza, qualsiasi sarà il soggetto individuato per la futura gestione, dovrà, prioritariamente, impegnarsi nel salvaguardare l’integrità monumentale e paesaggistica dell’intero complesso: gli edifici interni alla fortezza, i fossati, la cinta, la spianata esterna che la circonda a nord-ovest e la cerchia dei forti esterni – Bormida, Ferrovia e Acqui – che con la Cittadella sono parte integrante della storia della Nazione, del Piemonte e di Alessandria.
Nessun stravolgimento nell’utilizzo e nella destinazione d’uso potrà essere consentito, così come andrà disciplinato rigorosamente l’accesso, mentre la tipologia delle possibili manifestazioni dovrà essere rispettosa del luogo, coerente con la sua storia e avente come riferimento il rapporto con la città.
Per questo i tempi iniziali della concessione, sottoposta a puntuali verifiche sugli andamenti del recupero e del restauro dalle Sovrintendenze, non potranno che essere brevi, prevedendo, nel caso, dei rinnovi.
Dal prossimo anno e sino al 2021 vengono, poi, a cadere una serie di anniversari “bicentenari” che riguardano il periodo della Restaurazione e l’occupazione austriaca, la Carboneria e il ciclo dei “moti” che hanno dato il via al Risorgimento italiano e hanno nella Cittadella e nei suoi bastioni la protagonista emblematica di quegli accadimenti, che ne ricorda e richiama le lotte, i sacrifici e gli ideali e dove, per la prima volta nella storia d’Italia, venne innalzato il tricolore.
Per questo, in presenza di manifestazioni gestite da soggetti privati, dovrà essere sempre garantito l’utilizzo della fortezza per finalità museali, formative, culturali, gestite dagli Enti Locali, in collaborazione con le Università, la Sovrintendenza ed aperte alla fruizione dei cittadini.
In attesa della definizione del bando e dei tempi per l’affidamento, però, il degrado della struttura non si ferma e il Demanio non può sottovalutare questo fondamentale aspetto.
Qualche intervento di emergenza deve essere previsto per mettere in sicurezza la struttura ed iniziare la bonifica delle principali coperture dalle piante infestanti. A tale proposito andrebbe, ad esempio, verificata la disponibilità, in più occasioni manifestata, dalla Protezione Civile.
Renzo Penna
Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Comune di Alessandria