Inps ai raggi x: “nel 2013 ancora pensioni in calo, e sussidi in crescita”

OLYMPUS DIGITAL CAMERANumeri alla mano, qualsiasi azienda, o ente pubblico, al suo cospetto impallidisce. Sul nostro territorio provinciale è di gran lunga l’Inps il maggior erogatore di reddito, con più di due miliardi di euro l’anno dispensati in pensioni (ma anche, e sempre più, in assegni di assistenza: 57 mila mensilità nel 2012, contro le circa 50 mila del 2011), a fronte di un Pil che, per la provincia di Alessandria, si assesta poco oltre i 12 miliardi e mezzo di euro.

Nelle scorse settimane nei locali della Fondazione CrAl L’Insp provinciale ha presentato il proprio bilancio sociale 2012 (che può anche essere richiesto, in formato elettronico, all’indirizzo urp.alessandria@inps.it), in una mattinata di lavori che ha visto la partecipazione fra gli altri, di Giuseppe Baldino, direttore centrale Inps Vigilanza e contrasto all’economia sommersa, Gregorio Tito, direttore regionale Inps per il Piemonte, e del professor Bruno Soro, docente di Politica economica presso l’Università di Genova: “quest’ultimo – spiega il direttore provinciale Inps Alessandro Casile – ha focalizzato il suo apprezzatissimo intervento sulle cause e gli effetti della crisi economica internazionale non solo nell’ambito provinciale, ma anche per tutto lo scenario italiano”. Il bilancio sociale dell’Inps è un volume ricco di numeri, analisi, tendenze, che abbiamo chiesto allo stesso direttore Casile di aiutarci a leggere e interpretare ‘a freddo’, e con strumenti adeguati. In particolare parliamo, a fine 2012, di: 171.968 conti assicurativi di lavoratori attivi; 168.577 pensioni (di cui poco più di 24 mila di tipo assistenziale); 12.127 posizioni attive di aziende con dipendenti; 15.717 ditte artigiane; 14.757 commercianti; 1.894 aziende agricole con dipendenti; 6.058 aziende agricole autonome; una gestione separata con 2.261 professionisti, 45.110 collaboratori, 10.055 committenti. Alla stessa data, l’Inps provinciale contava su 157 dipendenti (“7 in meno di un anno prima, e diminuiti di 56 unità in 8 anni”, evidenzia Casile) operativi nelle sedi di Alessandria, Acqui, Casale, Novi e Tortona).

Direttore, nel 2012 in provincia ci sono stati 168.577 trattamenti pensionistici,Inps oltre 2 mila in meno rispetto al 2011, ma anche una crescita, da 50 mila a 57 mila, delle mensilità di ‘sostegno’, come sussidi e cassa integrazione. E’ un trend che si confermerà anche nel 2013, ormai in dirittura d’arrivo?
Per quanto riguarda le pensioni liquidate nel corso del 2013, le proiezioni fino alla fine dell’anno fanno prevedere un calo ulteriore dei trattamenti di vecchiaia e anzianità rispetto al 2012, mentre il dato delle pensioni di invalidità da contributi e delle reversibilità rimane del tutto stabile. Il numero delle prestazioni per invalidità civile e degli assegni sociali liquidate a tutto ottobre 2013 fanno presumere una riduzione di circa il 10% rispetto al 2012.
Confermandosi queste proiezioni alla fine dell’anno, anche per il 2013 verrà confermata la tendenza ad una riduzione del numero totale delle pensioni vigenti nella provincia.
Per le prestazioni a sostegno del reddito, il numero delle mensilità erogate a titolo di disoccupazione, mobilità e cassa integrazione a pagamento diretto, in proiezione, si conferma per il 2013 ancora in crescita, sebbene meno accentuata; rimane stabile rispetto al 2012 il numero dei mesi di disoccupazione pagati, mentre aumentano mobilità e cassa integrazione in deroga, e diminuisce lievemente il numero dei pagamenti per la cassa straordinaria.

La situazione esodati oggi, in Provincia, qual è?
L’Inps di Alessandria, al pari di tutte le altre direzioni provinciali nel territorio nazionale, elabora le posizioni dei lavoratori per compilare le graduatorie per le cosiddette “salvaguardie” previste da leggi e decreti conseguenti al Salva Italia (214/2011, 135/2012, 288/2012 e 204/2013). In sostanza, in provincia di Alessandria le posizioni da gestire per la prima salvaguardia (65.000) sono state 800, per la seconda (55.000) 311, per la terza (10.130) 241.  Occorre peraltro precisare che il numero dei soggetti interessati non può che essere indicativo, giacchè le liste vengono continuamente implementate con i nominativi che, per storia contributiva o altro, non potevano essere selezionati in fase di prima estrazione dei dati.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAProsegue la vostra riorganizzazione interna? Quanti sono oggi i dipendenti, e quante le sedi?
I dipendenti in servizio ad oggi in provincia di Alessandria sono 182 in tutto, compresi i colleghi in forza all’ex Inpdap. Peraltro, a partire dall’anno prossimo è prevista l’uscita, in un arco di tempo molto ristretto, di circa 22 unità a motivo dei pensionamenti anticipati per  i noti provvedimenti di revisione della spesa.

A che punto è l’integrazione di Inpdap in Inps?
Dallo scorso mese di ottobre gli uffici dell’Inpdap sono definitivamente traslocati nella sede dell’Inps, in via Morbelli; l’edificio di via Testore è stato pertanto reso disponibile per la cessione. Conseguentemente all’integrazione logistica, anche gli orari di apertura degli sportelli per la gestione pubblica sono divenuti più ampi, adeguandosi a quelli della gestione privata. Nel frattempo prosegue il percorso, già iniziato dal 2012, che porterà alla messa a disposizione di servizi della gestione pubblica anche presso le agenzie Inps extraalessandrine.

L’interazione con l’esercito dei pensionati alessandrini presenta delle criticità, oPensionati riuscite a gestirla senza particolari ‘imbuti’, code e tempi di attesa?
Solitamente l’afflusso dei pensionati e degli assicurati agli sportelli, che pure è sempre piuttosto sostenuto, in occasione di particolari occasioni cresce sensibilmente: si tratta delle settimane in cui viene reso disponibile il modello CUD, oppure quando vengono effettuati riconteggi di massa sulle pensioni per la valutazione delle dichiarazioni reddituali, o ancora all’inizio dell’anno, per chiarimenti sugli importi di pensione messi in pagamento nel nuovo anno. In questi casi il personale è pronto a far fronte all’incremento della domanda aprendo nuovi punti di contatto, e potenziando il personale addetto alla ricezione del pubblico. Mediamente, il tempo di attesa per accedere ai vari sportelli dell’Inps è di circa 15 minuti.

Ettore Grassano