”La Corte Costituzionale certamente ricorda al Parlamento il suo diritto-dovere di dare una legge elettorale conforme ai principi costituzionali. Mentre fa questo non crea una lacuna perché, da quello che si può capire dal comunicato della Corte, eliminando il premio il maggioranza e imponendo una preferenza viene consegnata una legge elettorale applicabile forse con qualche inconveniente, ma pur sempre utilizzabile”.
Lo afferma, in un colloquio con l’Asca, il deputato Renato Balduzzi, responsabile problemi costituzionali di Scelta Civica e presidente della commissione parlamentare per le Questioni Regionali.
”La normativa che risulta dalla sentenza della Corte – prosegue Balduzzi – è un sistema proporzionale puro, corretto soltanto dalle soglie e sogliette di sbarramento che la legge vigente contiene, con l’aggiunta della possibilità di esprimere una preferenza. Un sistema che non si fa carico dell’esigenza di governabilità intesa come formazione di una stabile maggioranza parlamentare. Inoltre, prevedere una preferenza in circoscrizioni e collegi ampi come quelli attuali significa aumentare quelle difficoltà che avevamo già sperimentato con la preferenza unica dopo il referendum del 1991. Dunque è opportuno e urgente che il Parlamento intervenga con una compiuta normativa”.