In seguito al dibattito politico tenutosi durante il Congresso Provinciale della Federazione di Alessandria del Partito della Rifondazione Comunista, sono emersi i seguenti vari punti, di seguito riportati.
Innanzitutto la necessità di segnare una forte discontinuità con le modalità con cui il partito è stato condotto a livello nazionale fino ad oggi, rinnovamento necessario, per dare nuova linfa al partito. Non si riscontra la necessità di processi politici alla dirigenza uscente, ma si chiede un passo indietro, non solo e non necessariamente delle personalità coinvolte, ma nei metodi e nelle pratiche.
Si pone fortemente la questione di una maggiore democrazia interna e di trasparenza, con il coinvolgimento più ampio possibile della base, nei momenti cruciali nella vita del partito, come ad esempio le modalità con cui il partito si presenta agli appuntamenti elettorali importanti, come le elezioni politiche ed europee. Superando anche le paure di presentarsi con il proprio simbolo e nome, che ha contraddistinto gli ultimi appuntamenti elettorali.
Il futuro organizzativo e politico del partito passa necessariamente attraverso la necessità di un forte chiarimento politico al suo interno, con la delineazione di una chiara e forte linea politica, condivisa tra le compagne e i compagni attraverso un processo di costruzione di essa cha parta dai circoli territoriali, che sono la più grande risorsa di questo partito.
Ribadiamo l’impegno del partito, a livello provinciale, nelle lotte contro le grandi opere e in difesa dell’ambiente (come ad esempio la questione del Terzo Valico, la questione amianto a Casale e quella Solvay ad Alessandria), nelle lotte a difesa del lavoro, nell’ormai sempre più degradato tessuto industriale provinciale, nelle lotte per la difesa dei lavoratori migranti e nella difesa dei servizi e del welfare locale, pesantemente sotto attacco, con l’esempio eclatante del comune capoluogo.
Proprio alla luce della grave situazione che vede coinvolta la città di Alessandria, auspichiamo un’iniziativa del partito, sia a livello nazionale che a livello regionale, sul tema della crisi degli enti locali.
Si auspica una sintesi politica tra i contenuti delle varie mozioni, in modo da dare al partito una gestione più unitaria possibile. Inoltre, si prospetta la necessità di un’ulteriore sintesi politica all’interno del documento 1, che appare diviso al suo interno.
Necessaria e vitale il superamento, dopo il congresso, della mozioni, che non possono diventare aree strutturate all’interno del partito.
Inoltre ribadiamo un maggiore livello di attenzione alla questione delle parità di genere, sia nel partito che nelle istituzioni.
Rifiutiamo in maniera netta qualsiasi tentativo di superare il Partito della Rifondazione Comunista, soprattutto attraverso fusioni a freddo con altri partiti, dove è possibile, è necessario un dialogo con le altre forze della sinistra presenti sul territorio, ma non si può pensare che questo dialogo sia imposto dall’alto, al posto che nascere dal basso.
Si chiede alla compagna o al compagno delegato al congresso nazionale di rispettare fino in fondo la volontà emersa del congresso provinciale.
Approvato all’unanimità.
La commissione politica:
Giampiero Dorato, Massimo Lorusso, Cinzia Ghiazza