Premessa
Si sa che il denaro è l’anticamera del potere.
Se non sei Gandhi o Madre Teresa di Calcutta, il potere non ti appartiene.
Fatti
Sono centinaia di migliaia le famiglie italiane che negli ultimi vent’anni hanno portato in Italia, adottandoli da prima della nascita, bambini del Brasile.
Con questo atto (coraggioso e dispendioso) i genitori adottivi rispondono certamente ad un’esigenza di paternità e maternità insoddisfatta, ma garantiscono ad una nuova vita un futuro sollevando da disagi e preoccupazioni le giovani madri e tutto l’entourage familiare.
Con lo stesso principio ciò avviene nei confronti del popolo dell’India.
Molte sono le realtà di sostegno italiano in India, religiose e non, governative e non, che veicolano milioni di euro, materiale di prima necessità, medicinali, abiti.
Attraverso questi gesti chiunque sente di essere utile e parte di un tutto.
Si chiama solidarietà.
Misfatti
Cesare Battisti, non il patriota trentino ma l’ex (?) terrorista di Latina, vive ormai da alcuni anni in Brasile, con una condanna all’ergastolo sulle spalle ma libero. Il presidente Lula – ricorderete – rifiutò a suo tempo l’estradizione nel nostro Paese.
Latorre e Girone, i due marò trattenuti nelle carceri di Nuova Delhi, passano dall’ipotesi di rimpatrio al rischio della pena di morte per una vicenda controversa.
La diplomazia di De Mistura sembra in alto mare, dipende dal libeccio o dal maestrale e vira repentina.
Conclusioni
Sommando le evidenti ingerenze che Cina, Russia e Sudafrica impongono al nostro mercato in termini commerciali, energetici, industriali e politici, viene da pensare che i BRICS ormai abbiano uno strapotere totalmente fuori controllo.
Sia dalla Vecchia Europa, ormai decadente e fuori dai giochi (ci resta solo l’arte e la cultura), sia dagli Stati Uniti, ormai ostaggio di logiche esterne (gli resta solo la guerra e il cinema).
Paranesso
Qualcuno dice che “potere e denaro fan l’uomo più avaro”.
Aggiungo una bellissima riflessione di Benedetto Croce: “L’uomo dimentica. Si dice che ciò sia opera del tempo; ma troppe cose buone, e troppe ardue opere, si sogliono attribuire al tempo, cioè a un essere che non esiste. No, quella dimenticanza non è opera del tempo; è opera nostra, che vogliamo dimenticare e dimentichiamo”.