Un forno crematorio per gli anziani? [La coda dell’occhio]

Zoccola Paolodi Paolo Zoccola

Questa lettera (cliccateci sopra per ingrandirla, ndr) non poteva che partire da Roma. Quest’estate suscitò l’indignazione di Alemanno perché portava la firma di Silvio Berlusconi. E finì sui giornali. Poi con il tam tam delle e-mail è arrivata ai confini dell’impero, cioè ad Alessandria.

In testata porta i congiunti loghi dell’Agenzia delle entrate e dell’Inps e chi l’ha scritta ha una evidente dimestichezza con il linguaggio e lo stile burocratico forzandolo, ma non tpoi roppo, fino ad esiti assurdi che attraverso il noto meccanismo del paradosso provocano il riso o, in questo caso almeno un amaro sorriso.

Lascio il giudizio al lettori, ma avvertendo che il temafinta_circolare non è nuovo, tutt’altro. A metà degli anni Settanta un narratore geniale, Umberto Simonetta, oggi praticamente dimenticato anche se autore di un libro splendido come Tirar mattina, pubblicò un romanzo del genere fantascientifico intitolato I viaggiatori della sera. Con la sua comicità visionaria e straniata che caratterizzo anche il Simonetta autore di testi per Giorgio Gaber e altri cantautori dell’epoca, l’autore immaginò un futuro prossimo in cui gli anziani venissero invitati ad imbarcarcarsi su navi da crociera per partecipare a una grande festa in loro onore. Senonché le navi tornavano in porto il mattino dopo completamente vuote. Dal romanzo fu tratto nel 1979 un film con Ugo Tognazzi e Ornella Vanoni che forse qualcuno ricorderà ancora.

Più elegante del crematorio, vero? Ma citando ancora un romanzo di fantascienza intitolato Le navi del tramonto, che svolgeva praticamente lo stesso tema ma del cui autore non ricordo altro se non la sua nazionalità statunitense, chiude questa breve coda.