Eccoci al secondo appuntamento su quanto servono (e sono servite) le associazioni ambientaliste, e questa volta lo facciamo con uno dei testimoni più conosciuti ed informati del panorama ambientalista piemontese: Giampiero Godio.
Per me si tratta si una conoscenza di lunga data che per lo meno risale su su negli anni fino al 1979. Allora già si discuteva di una fantomatica centrale elettronucleare in quel di Filippona vicino a Lobbi, con il fiume Tanaro vicino e tutta una serie di agevolazioni (soprattutto il nodo autostradale) che erano, allora, motivo di preferenza. Si vide subito, però, che le cose non stavano così come venivano presentate e nei tre anni successivi, dopo un primo interessamento si è assistito ad un graduale “sgonfiamento” della proposta. E allora già c’era Giampiero Godio che con il nascente Comitato Regionale Controllo Scelte Energetiche faceva da apripista tecnico in infuocati dibattiti o in interminabili discussioni sui giornali.
Sempre di quegli anni sono graditissime conoscenze come quella di Gianni Mattioli e Massimo Scalia, dell’Università di Fisica di Roma, oppure Paolo degli Espinosa (ingegnere eretico dell’allora CNEN) e molti altri ancora.
Qualcuno si chiederà il significato di un termine come “eretico” riferito a Paolo degli Espinosa? E’ presto detto e, d’altra parte, viene ripreso nell’intervista dallo stesso Godio. Molti degli “antinuclearisti”, forse proprio quelli più convinti, erano stati in qualche modo coinvolti nel circolo ristretto del nascente “nucleare italiano”. Dopo poco, però, si sono accorti della pericolosità dell’insieme e di lì sono venute le scelte successive.
Ma non solo di “energia” tratta il nostro. C’è una fore sottolineatura della sostanziale continuità fra l’attività classica delle associazioni ambientaliste e l’impegno dei vari comitati che, con puntiglio, vengono ricordati da Godio. Quasi un ripasso di mostrine e onorificenze che, sicuramente rendono poco in termini economici, ma che hanno un enorme valore etico e scientifico.
Belle anche le considerazioni sulle nuove generazioni, correttamente ritenute “concrete” e poco propense agli imbonitori politici.
Un’iniezione di positività e di esortazione all’impegno di cui volentieri facciamo tesoro e ancor più volentieri rilanciamo.
Il prossimo appuntamento dovrebbe vedere come protagonisti ancora due figure locali di eccezione, sempre di area legambientina: Mauro Cattaneo e Marcello Libener.
Giampiero Godio: “L’ambientalimo non è morto: ha solo cambiato pelle!”
Per prima cosa ti chiediamo una tua breve presentazione, spiegando come sei arrivato all’impegno in Legambiente e non solo…
Lavorando nel campo della ricerca nucleare dal 1970, inizialmente avevo l’entusiasmo di collaborare ad una tecnologia che avrebbe risolto tutti i problemi energetici del mondo, poi – dopo pochi anni – mi sono reso conto (lavorandoci) della tremenda pericolosità di questa tecnologia fino a denunciarla pubblicamente insieme agli altri ricercatori del settore. Nei primi anni 80, nell’ambito di queste mie iniziative di trasparenza sui rischi del nucleare, ho incontrato i primi movimenti eco-pacifisti e antinucleari (Pro Natura, Movimento Non-violento, Comitato Scelte Energetiche), e, nel 1986 ho conosciuto Legambiente di cui mi ha appassionato il cosiddetto “ambientalismo scientifico”, e ho iniziato a farne parte con sempre maggiore coinvolgimento, fino a divenirne presidente regionale dal 1990 al 1996. Dopo di che ho continuato a esserne il responsabile del settore Energia fino a tutt’oggi.
Le associazioni ambientaliste tradizionali (WWF, Legambiente, Italia Nostra, Pro Natura) sono da qualche anno in difficoltà per numero di iscritti e possibilità di intervento. Ti sembra vera questa affermazione (tratta dal Sole 24Ore di sabato 28 settembre 2013)? E per quali motivi si registra questa flessione?
Se paragono la sensibilità ai temi ambientali dei Cittadini di oggi con quella degli stessi Cittadini di trenta anni fa, trovo che oggi questa sensibilità è oggi enormemente maggiore, e questo ritengo che sia un risultato dell’azione dei vari Movimenti e Associazioni che si sono instancabilmente occupati di ambiente.
E’ vero che non c’è stata una crescita nel numero degli associati alle Associazioni come Legambiente o simili (ma neppure c’è stata una particolare riduzione di questo numero): quello che mi pare importante e molto positivo è rilevare ogni giorno che le cose che prima sostenevano solo le associazioni ambientaliste, oggi le sostengono i cosiddetti “Comitati”, magari alla loro maniera, ma non in contrasto con le Associazioni, e proseguendo con modalità proprie il cammino avviato a suo tempo dalle Associazioni stesse. Potrei dire, in sintesi, che i Comitati sono un po’ i figli delle Associazioni ambientaliste.
Per esempio, anche nel territorio della Provincia di Alessandria, ricordo di avere collaborato in perfetta sintonia con fior di Comitati come quello di Rivalta Scrivia (Bioetanolo dal mais), di Ovada (Inquinamento elettromagnetico), di Morano Po e di Alessandira (Mega centrali termoelettriche), di Castellazzo Bormida (Mega-centrale a biomasse e serre per il basilico), di Alessandria e Bosco Marengo (Deposito nucleare di Bosco Marengo), di Cereseto (Mega-centrale a olio), di Sezzadio (Discarica Riccoboni), ecc.
L’efficacia di queste iniziative dove Comitati e Associazioni lavorano insieme è molto elevata, maggiore di quella che storicamente riuscirono ad avere le sole Associazioni.
Infine, anche il recente referendum sul nucleare ha mostrato che, a parità di eventi incidentali (prima Chernobyl, poi Fukushima), il pronunciamento dei Cittadini è stato molto più netto nel 2011 che non nel 1987.
La tua attività si è soprattutto, ma non solo, caratterizzata per competenza nel settore energetico; ci puoi dire come siamo piazzati oggi in termini di risorse, di progettualità e innovazioni a livello nazionale? E a livello locale com ‘ è la situazione?
L’Italia non ha petrolio, ha poco gas, ma ha davvero tanto sole!
In campo energetico oggi le fonti “rinnovabili e pulite” sono una alternativa concreta, praticabile da chiunque ed interessante anche dal punto di vista economico.
Questo non ci deve esimere dall’essere sempre più efficienti energeticamente, ma anche gli interventi di efficienza energetica sono oggi concretamente possibili e economicamente vantaggiosi.
Ho partecipato recentemente a serate informative organizzate da Legambiente su questi temi, e ho visto a Mirabello, come a Sezzadio, a Tagliolo, a Voltaggio, ad Arquata Scrivia, ecc, decine e decine di Cittadini informarsi a fondo sulle possibilità energetiche a loro disposizione e poi passare concretamente all’azione dotandosi di adeguati impianti fotovoltaici o termici, o migliorando l’isolamento del proprio edificio.
Oggi queste iniziative sono concretamente possibili: il nostro compito è farle conoscere ad un numero sempre maggiore di Cittadini, assistendoli praticamente, anche dal punto di vista tecnico-economico, nell’individuazione appropriata delle cose che meritano di essere fatte.
E i risultati, anche dal punto di vista dell’occupazione, sono sotto gli occhi di tutti!
Quali potrebbero essere, secondo te, gli ingredienti per rendere maggiormente appetibile l’impegno ambientalista per i più giovani?
Credo che i più giovani sappiano bene fare le loro scelte, e credo che preferiscano le iniziative concrete piuttosto che la teoria o, peggio, il politicismo.
Ogni volta che parlo di cose concrete e fattibili vedo che i giovani mi stanno a sentire e sono desiderosi di approfondire.
La nostra generazione, caro Pier Luigi, si è mangiata la gran parte delle risorse a proprio esclusivo beneficio: adesso siamo noi che abbiamo il dovere di creare un futuro per le nuove generazioni, ed io sono convinto che questo futuro sarà sostenibile, altrimenti non ci sarà proprio un futuro!
Mi viene da concludere con un appello, che faccio proprio per la zona di Alessandria che sta attraversando un momento difficile: se ci sono giovani che vogliono ragionare insieme a Legambiente per costruire insieme qualche iniziativa concreta ed autenticamente sostenibile, io sono personalmente disponibile ad aiutarli, questo è il mio telefono 333-74.50.665 e questa è la mia mail ggodio@tiscali.it
Gian Piero Godio
Legambiente Piemonte e VdA – Settore Energia