La collocazione periferica non deve trarre in inganno: l’associazione politico-culturale Arcipelago guarda molto oltre i confini di Alessandria, anche se qui da noi è nata, nel 2009, e da allora promuove iniziative, incontri e approfondimenti anche on line, ma soprattutto ‘in carne e ossa’, perché, come sottolinea Carlo Viscardi (che di Arcipelago è il ‘motore primo’, anche se ormai affiancato da una serie di altre figure), “la politica deve nascere da un confronto reale con le persone: una serie di computer collegati in rete non sono sufficienti”. Meglio, appunto, una filiera di ‘isolotti’, riuniti in Arcipelago, che affrontano una serie di temi di straordinaria attualità, a partire naturalmente dalla gravissima crisi in cui si trova l’Italia sul piano economico-occupazionale, ma anche della rappresentanza politica, e dei valori condivisi.
Negli ultimi mesi, c’è stato peraltro un bel salto in avanti, e Arcipelago a luglio e ad ottobre ha riunito a Villa Badìa di Sezzadio un nutrito e assai qualificato pool di intellettuali, docenti universitari e opinion leader nazionali, a lavorare concretamente su una serie di asset ritenuti assolutamente strategici per cercare di costruire un futuro per l’Italia: dal sistema educativo alle forme di rappresentanza politica e partitica, dagli assetti istituzionali del Paese al suo destino economico industriale. Ma qual è l’ambizione di Arcipelago? Assisteremo alla nascita di un nuovo (ed ennesimo) partito politico, e nei prossimi mesi questo ‘gruppo di lavoro’ proseguirà la propria attività di elaborazione di contenuti, mettendola al servizio della collettività attraverso qualche ‘contenitore’ già esistente? E quale? E poi: anche se il ‘taglio’ del progetto è assolutamente nazionale (“e in un contesto europeo”, precisa Viscardi), l’alessandrinità dei fondatori farà si che Alessandria possa essere, prossimamente, anche un ‘laboratorio politico’ col quale misurarsi? Abbiamo provato a chiederlo allo stesso Viscardi. Scoprendo che…..
Carlo Viscardi, lei non molla mai: sempre in pista per cambiare l’Italia? E’ impresa improba, non ci è ancora riuscito nessuno….
Perché dovrei rinunciarci? Amo questo Paese, e amo i miei nipoti. Posso consegnare loro uno sfascio simile? A pensarla come me, per fortuna, non sono pochi. E Arcipelago, in questo ultimo anno, ha fatto passi da gigante. Senza falsa modestia, siamo molto soddisfatti. Anche se certamente è soltanto un inizio….
Al momento siete un ‘pensatoio’ di cervelli di prim’ordine, che recentemente ha tenuto due seminari, nell’alessandrino, di cui si parla un gran bene…..Ma quanto può incidere un laboratorio politico, su una realtà come quella italiana?
Nel vuoto progettuale assoluto di questo Paese, partire da un pool di cervelli, capaci di sintetizzare la situazione, e di elaborare proposte, è essenziale. Ma è certamente solo un primo passo, a cui presto ne seguiranno altri. Già nel corso di novembre speriamo di presentare il nostro Laboratorio politico, attraverso un evento non alessandrino, ma di respiro e visibilità nazionale. Per forza di cose ciò avverrà in una grande città: probabilmente Milano.
Ma chi fa parte, ad oggi, della squadra? Ci sono nomi noti?
Ci sono anche nomi molto noti: da Michele Boldrin (nella foto), economista di valore e notorietà internazionale, ma anche presidente di Fare per Fermare il declino, all’ex parlamentare Arturo Parisi, a docenti e opinionisti di grande visibilità come Luca Ricolfi. E altri docenti di altissimo profilo, come Nicola Pasini, Adolfo Scotto di Luzio, Luciano Fasano. E ancora giovani già di grande esperienza europea come Marco Parigi, o come l’alessandrino Andrea Mariuzzo, storico ed editorialista. Ma ho citato a memoria, e per difetto.
Manca Massimo Cacciari: anche questa una semplice dimenticanza?
No, non è dimenticanza. Con Cacciari c’è da sempre un rapporto di amicizia, e un confronto molto franco e diretto. Sta seguendo con attenzione il percorso di Arcipelago, e confidiamo di poter presto contare attivamente anche sul suo contributo.
Ma per fare cosa Viscardi, questo è il punto. Volete costituire un nuovo partito politico?
Visto che lo ha evocato lei per primo, cito Massimo Cacciari, e lo approvo, quando sostiene che occorre andare oltre l’attuale topografia politica, e rapidamente. Pd e Pdl in primis, per fare dei nomi: sono o non sono, gran parte degli italiani, stanchi di questi contenitori, e soprattutto delle persone e dei metodi che li hanno sempre contraddistinti? Quindi noi proponiamo di fare piazza pulita, e di tornare a parlare agli italiani il linguaggio della verità. Bisogna dirlo chiaramente, che questo sistema politico-economico è arrivato al capolinea, e che la crisi è solo all’inizio, e durerà decenni. Solo da questa consapevolezza, e da una forte trasparenza e partecipazione, può arrivare il riscatto dell’Italia. E di un popolo disilluso, frustrato, ma in parte anche complice.
Non è un po’ il messaggio anche di Grillo, e del Movimento 5 Stelle?
Assolutamente no. Anzi, voglio essere chiaro, a costo di farmi dei nemici: non importa. Molti elettori 5 Stelle sono certamente in buona fede, così come i loro rappresentanti nei consigli comunali. Ma attenti: l’impostazione di Grillo e Casaleggio è il superamento della democrazia, per approdare non si sa bene dove, ma certamente su lidi pericolosissimi. La strada non può essere l’appiattimento, l’uno vale uno al di là delle competenze, e la rete come nuovo simulacro. E poi c’è un altro elemento: Grillo sembra attaccare le élites di ogni tipo, demonizzarle. Noi diciamo che le élites (culturali, economiche, politiche) di questo Paese devono uscire dall’ombra, dallo scoramento, e prendersi le proprie responsabilità, senza nascondersi.
Molto concretamente, Viscardi: nel 2014 ci saranno sicuramente le elezioni europee, e il rinnovo di moltissimi consigli comunali. Qualcuno ipotizza anche le politiche, e magari le regionali: ma stiamo ai fatti. Arcipelago ci sarà?
All’interno dell’Associazione ne stiamo discutendo, è questione aperta. Certamente il prossimo passo sarà, di qui a qualche settimana, un nuovo incontro a livello nazionale, e la nascita ufficiale del Laboratorio politico. Che poi da lì si decida la trasformazione in partito, e che ci si chiami Arcipelago o in altro modo, è tutto da definire. Così come la partecipazione alle prossime elezioni: certo, avere un rappresentante in Europa sarebbe ottimale. Ma la politica ha anche costi rilevanti, ed è giusto che i cittadini sappiano che per essere eletti all’europarlamento, con le attuali regole, bisogna fare campagne elettorali da milioni di euro. Noi ad oggi abbiamo idee chiarissime, una serie di teste accademiche di prim’ordine (e sono spesso voci fuori dal coro, per fortuna), ma risorse assai limitate.
E Alessandria? Un progetto politico che comunque parte da qui, può ignorare tutto ciò che sta accadendo?
Tutt’altro. La situazione locale la conosciamo benissimo, e la monitoriamo costantemente. Siamo assolutamente convinti che ci sia stato un fallimento bilaterale, del centro destra e del centro sinistra. E, anche se al momento non ci pare che ci siano realisticamente elezioni alle porte, è assolutamente necessario che gli alessandrini si rimettano in moto, e tornino a partecipare, riappropriandosi della città, e delle sue istituzioni. Al momento opportuno, insomma, contiamo di esserci, con una proposta concreta e misurabile.
Ettore Grassano