Nei giorni scorsi è mancato ad Acqui Terme Augusto Odone, ‘il papà di Lorenzo’ la cui vicenda ha meritato un’eco mediatica mondiale. Economista di fama, senza alcuna preparazione né medica né farmacologica, Oddone si dedicò interamente, insieme con la moglie Michaela, alla ricerca di una cura per il figlio, colpito all’età di sei anni, da una rara malattia genetica (adrenoleucodistrofia ALD), per il quale la medicina ufficiale aveva emesso una prognosi di sopravvivenza non superiore ai due anni.
L’impresa,in apparenza folle, fu coronata dal successo. Mescolando vari ingredienti riuscì infatti a comporre un ‘olio’ in grado di rallentare significativamente la malattia tanto è vero che Lorenzo visse fino a 30 anni, scomparendo nel 1982.
Sempre negli scorsi gioni sono state presentate 34 cartelle cliniche di malati – incurabili, secondo la medicina ufficiale – che presso gli ‘Spedali di Brescia’ sono stati oggetto del ‘metodo Stamina’.
Cito dall’informato blog di Gioia Locati:
“I referti riguardano: 8 malattie di Niemann Pick (6 sono bambini), 7 Sma 1 (6 sono bambini) 5 Sla adulti, 5 leucodistrofie metacromatiche, 4 Parkinson, 2 paralisi cerebrali infantili, 1 sclerosi multipla, 1 malattia di Tay-Sachs, 1 Sma3 (adulto)”. “La terapia non ha mai provocato effetti collaterali negativi – ha dichiarato Massimo Sher, neurologo e medico legale – i pazienti con Parkinson hanno ridotto gli antidolorifici e gli antidepressivi. Diminuiti i tremori e le cadute. Nei malati di Sla sono migliorate: respirazione, deglutizione, incontinenza e si è ridotta la spasticità. Una donna riesce a camminare con un ausilio, altri parlano al telefono, cose che prima non facevano […] Nei bambini affetti da paralisi cerebrale infantile sono migliorate la deglutizione e la capacità di camminare, sono comparsi movimenti volontari e lacrimazione. Un piccolo malato di Niemann Pick aveva fegato e milza grossissimi, organi che, dopo le prime infusioni, si stanno avvicinando alle misure normali. Interessante il dato emerso nel morbo di Krabbe, le analisi del sangue – dopo trattamento Stamina – hanno evidenziato la presenza dell’enzima mancante, la cui assenza provoca l’intossicazione cellulare responsabile dell’insorgenza della malattia”.
Come si sa il metodo Stamine del dottor Vannoni è stato bocciato dalla commissioni di esperti del ministero della salute, che tuttavia si sono soffermati sugli aspetti formali della sperimentaazione senza preoccuparsi (ma naturalmente perché non rientrava nel range delle loro competenze ministeriali!) di esaminare almeno qualcuno di questi casi di cui i media hanno ampiamente parlato.
Non voglio aprire il discorso morale, anche se a me sembra che quando la cosiddetta ‘scienza’ si dichiara incapace, la libertà di sperimentare sul proprio corpo qualsiasi altro tipo di cura sia sacrosanto. Comunque ognuno può trarre le deduzione che vuole e d’altra parte basta un giro su internet per trovare migliaia di interventi sul tema rigorosamente divisi tra contrari (tutti schierati con la medicina ufficiale) e favorevoli.
Il problema è che la medicina ufficiale si fa forte di protocolli internazionali, di criteri di sperimentazione rigorosissimi, approvati dai più grandi specialisti del mondo, ma a me, con la coda dell’occhio sembra di cogliere una certa volontà di prevaricazione, in qualche caso anche sprezzante, accompagnata da chiusure brutalmente corporative.
Quello che è certo che la ricerca del ‘papà di Lorenzo’ in questa medicina non avrebbe trovato posto. E allora? Allora non sarà che l’eccessiva burocratizzazione della ricerca medica non lasci più spazio al talento individuale? Come purtroppo succede in altri campi del sapere e della ricerca? E allargando il discorso alle medicine alternative perché sono state e sono tutt’ora ferocemente avversate mentre un numero sempre più crescente di persone vi fa ricorso? Che siano tutti matti? Credo di no. Come mai, per concludere, in Francia e in Germania le cure omeopatiche vengono riconosciute dalla mutua e in Italia no?