Amag: tempesta in arrivo? [Controvento]

Amag_furgone_esternodi Ettore Grassano

Acque di nuovo agitate in Amag. Un’interpellanza dei consiglieri comunali di opposizione Fabbio e Locci chiede che si faccia chiarezza su alcune dichiarazioni pubbliche, a mezzo stampa,  del presidente della partecipata alessandrina, Pietro Bianchi, soprattutto in merito al valore degli impianti della rete gas: circa 70 milioni, come da perizia a suo tempo “votata all’unanimità dal Consiglio Comunale” (recita il testo dell’interpellanza), o 40-50, come dichiara ora Bianchi? E che senso ha che sia il presidente stesso di Amag a rivedere al ribasso il valore della rete, prima di metterla sul mercato? Fabbio e Locci e Locci chiedono anche chiarimenti sulla tempistica della gara d’ambito, in merito alla quale in realtà, anche all’interno della maggioranza di centro sinistra che guida Palazzo Rosso (azionista di maggioranza di Amag) c’è chi scalcia, contrariato, sotto il tavolo. Non tutti, insomma, sono convinti che la strada della privatizzazione sia obbligatoria, e che comunque la si stia percorrendo nella maniera migliore.

Tra questi c’è sicuramente Cesare Miraglia, segretario provinciale dei Moderati, che non si tira indietro, e spiega: “Mi pare che ad Alessandria sinora le privatizzazioni abbiano in genere comportato un netto aumento dei costi sulle spalle dei cittadini, e noi siamo decisamente contrari. In più, questa corsa ad autoribassare il proprio valore di mercato è francamente incomprensibile. Per fare cosa: svendere un gioiello come il gas, e far confluire quelle risorse direttamente nella cassa dell’Osl? No grazie, noi non ci stiamo, e non staremo a guardare”. Nuove grane in arrivo per la fragilissima maggioranza di centro sinistra guidata da Rita Rossa?

Questione complessa, quella delle gare d’ambito, su cui qui potete trovare un riepilogo cronologico normativo.

Certamente, pur superando la retorica di Amag intesa come ‘cassaforte’ di Palazzo Rosso, c’è da tener presente che il gas è uno dei pochissimi ‘asset’ che producono valore nella galassia comunale alessandrina (l’altro potrebbe essere quello dei rifiuti, se gestito in maniera efficiente), per cui sarà interessante capire quali saranno su questo fronte le ‘strategie’ adottate: l’obiettivo è vendere al migliore offerente, punto e basta? O si punta a far parte di una cordata che ‘ricompri’ gli impianti, continuando quindi a gestire il business del gas? E ancora: attenzione, l’obbligo di gara riguarda il servizio, ovvero la distribuzione del gas, non necessariamente le infrastrutture, attorno al cui valore si è accesa in questi giorni la bagarre. Siamo dunque certi che ci sia, da parte del gruppo Amag, l’intenzione di vendere gli impianti? Pure qui, un po’  di chiarezza è auspicabile, per evitare che si alimenti la confusione.

E i sindacati? Dopo attacchi piuttosto diretti e personali nei confronti della gestione del presidente Bianchi (ma con ampia apertura invece versus l’amministratore delegato Borsi), da un po’ tacciono. Trattative in corso?