La decisione comunicata dall’Agenzia del demanio, sezione regionale del Piemonte, di affidare la Cittadella in concessione cinquantennale ai privati mostra una direzione diversa rispetto alle aperture del Governo alla proposta di un percorso di valorizzazione condiviso con le istituzioni locali, plurale e partecipato dalla cittadinanza, che sappia unire la sostenibilità economica alle esigenze di fruizione collettiva del bene. Sul futuro della Cittadella è necessario fare chiarezza: per questo l’on. Renato Balduzzi ha presentato una nuova interpellanza urgente al Governo (co-firmatari gli on. Dellai e Galgano).
Ecco il testo dell’interpellanza
Al Ministro dell’economia e delle finanze
Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo;
premesso che:
in data 20 settembre 2013 veniva svolta dai sottoscritti un’interpellanza urgente (2-00194 “Balduzzi, Dellai, Galgano”) ai Signori Ministri relativa al complesso monumentale della Cittadella di Alessandria. In tale sede, ricostruiti i termini della vicenda concernente la tutela e la valorizzazione del bene nonché dell’attuale situazione critica in cui esso versa a causa di problemi urgenti di conservazione e dell’assenza di un progetto chiaro, condiviso e operativo per il futuro della struttura, si domandava se i Signori Ministri fossero a conoscenza di tale situazione e se intendessero farvi fronte adottando ogni utile iniziativa di competenza per salvaguardare e valorizzare il complesso monumentale, compresa l’attivazione di un programma unitario di valorizzazione territoriale (PUVaT) di cui all’art. 27, d.-l. 201/2011;
a tale interpellanza dava risposta immediata il Governo, mostrando attenzione per la questione e consapevolezza rispetto alla situazione amministrativa del complesso monumentale, nonché aprendo ed anzi auspicando la “definizione di obiettivi di conservazione e di modalità di gestione” mediante un “esteso accordo istituzionale a sostegno di un complessivo progetto di recupero”, tali anche da rafforzare la candidatura del bene all’inserimento nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO;
vista la predetta risposta, i sottoscritti si dichiaravano soddisfatti per l’attenzione e la serietà mostrate dal Governo nell’affrontare la questione posta ed auspicavano che a tale positiva disposizione conseguisse l’effettiva attivazione dell’iter per la formazione di un PUVaT per la Cittadella, quale strumento idoneo al coinvolgimento da parte statale delle istituzioni regionali e locali, della associazioni culturali e della società civile nella definizione di un percorso responsabile, sostenibile e condiviso per il recupero e la valorizzazione di questo straordinario patrimonio culturale e monumentale;
in data 21 ottobre 2013, il Sottosegretario ai Beni e alle Attività culturali, on. Ilaria Borletti Buitoni, visitava il complesso monumentale, apprezzandone lo straordinario valore storico, culturale ed architettonico, nonché constatando l’assoluta urgenza di interventi di conservazione. In questa occasione, il sottosegretario richiamava la posizione espressa dal Governo nella risposta all’interpellanza del 20 settembre, confermando la positiva disponibilità del MiBAC a dare concretezza al percorso proposto dall’on. Renato Balduzzi e incentrato sulla formazione di un PUVaT sulla Cittadella, nonché impegnandosi a rappresentare al MEF l’opportunità di sollecitare l’Agenzia del Demanio, sezione regionale del Piemonte, ad autorizzare interventi urgenti di recupero per i quali l’associazionismo locale e nazionale (progetto “Luoghi del cuore” del FAI) aveva già reperito importanti risorse finanziarie, immediatamente disponibili e sufficienti ad affrontare in prima battuta l’emergenza;
in data 22 ottobre 2013, l’Agenzia del Demanio, sezione regionale del Piemonte, convocava una riunione, cui invitava gli enti locali interessati, avente ad oggetto proprio il futuro della Cittadella di Alessandria, annunciando in quella sede l’intenzione di procedere rapidamente all’emanazione di un bando per una concessione d’uso del complesso monumentale a soggetti privati. Dalle notizie di stampa, si apprendeva l’assoluta priorità che l’Agenzia avrebbe intenzione di assegnare al criterio economico nella valutazione delle domande di concessione, nonché dell’ipotizzata durata ultracinquantennale della concessione;
l’ipotesi prospettata in termini netti e risoluti dall’Agenzia del Demanio, sezione regionale del Piemonte, appare sorprendente se rapportata alla scarsa attenzione finora mostrata per le esigenze di conservazione urgenti del bene, verso le quali non ha certo mostrato pari attenzione.
Essa sembra inoltre manifestamente incoerente con l’orientamento mostrato dal Governo nella suddetta risposta all’interpellanza del 20 settembre e confermato ancora recentemente dal MiBAC, tanto con riferimento al tipo di percorso individuato (il PUVaT) quanto, specialmente, con riferimento al principio del più ampio coinvolgimento delle istituzioni locali e della società civile nella definizione del percorso medesimo e, perciò, degli obiettivi e strumenti di tutela e valorizzazione del bene nel contesto di una visione unitaria e territoriale;
il rischio che, ad avviso dei sottoscritti, l’ipotesi dell’Agenzia del Demanio: a) ponga su di un piano del tutto subordinato una pronta risposta ai problemi urgenti di conservazione (la cui soluzione è presupposto per ogni prospettiva di valorizzazione); b) escluda le istituzioni e la comunità locale dalle scelte fondamentali concernenti il futuro di un bene integrante l’identità della Città di Alessandria e dallo straordinario valore storico, culturale ed architettonico per l’intero Paese, tale da averne giustificato la candidatura all’inserimento nella lista UNESCO del Patrimonio mondiale dell’umanità; c) apra prospettive problematiche quanto alle garanzie di tutela dell’integrità del bene e, soprattutto, di una sua destinazione che pur potendo essere anche differenziata e versatile lo renda effettivamente fruibile da parte della collettività secondo soluzioni certamente sostenibili sotto il profilo economico ma altrettanto rispettose della dignità culturale del complesso;
se siano a conoscenza dell’ipotesi presentata dall’Agenzia del Demanio, sezione regionale del Piemonte, nella riunione del 22 ottobre u.s.;
se ritengono tale ipotesi coerente con l’orientamento assunto dal Governo poche settimane fa in occasione della risposta all’interpellanza del 20 settembre u.s. e, in particolare, se tale ipotesi esclude, come sembra fare, l’impostazione di un percorso condiviso di valorizzazione incentrato sullo strumento dei PUVaT;
se ritengono condivisibili i rilievi problematici sollevati in premessa con riferimento ai rischi di tale ipotesi, specie con riferimento all’emarginazione dal percorso di valorizzazione delle istituzioni e della società civile locali;
se intendono intervenire direttamente sulla questione sollecitando l’Agenzia del Demanio, sezione regionale del Piemonte, ad occuparsi prioritariamente delle indifferibili esigenze di conservazione del bene, consentendo la messa in atto di operazioni di recupero già progettate in via esecutiva e per le quali sono già disponibili risorse finanziarie, umane e strumentali grazie all’impegno autonomo dell’associazionismo e della collettività locale;
se intendono invitare l’Agenzia del Demanio alla considerazione di altre proposte concorrenti all’ipotesi di affidamento in concessione a privati, le quali compongano le esigenze di sostenibilità economica del progetto di valorizzazione (e perciò contemplino eventualmente tra le altre
responsabilità anche quella di operatori privati) con quelle di fruibilità collettiva e garanzia dell’integrità storica, culturale ed architettonica del bene.
BALDUZZI – DELLAI – GALGANO