La Direzione Corpo di Polizia Municipale e l’Ufficio delle Dogane di Alessandria hanno firmato in questi giorni un Protocollo d’Intesa volto al contrasto del fenomeno della contraffazione in tutte le sue dimensioni.
Tale atto si inserisce nell’ambito del programma Nazionale Anti-Contraffazione promosso dall’ANCI che favorisce, fra l’altro, forme di collaborazione tra enti ed istituzioni – di giustizia, di polizia e di amministrazione – cui sono affidati compiti di tutela della sicurezza dei cittadini.
L’ANCI ha, infatti, compiuto un’analisi del fenomeno riconoscendo ai Comuni un ruolo cruciale in ragione, in primo luogo, degli effettivi negativi che essi subiscono a causa del commercio di marchi contraffatti: problemi di natura economica, con i danni all’economica locale; di sicurezza, con l’alimentazione di circuiti criminali complessi; di natura sociale, con fenomeni di sfruttamento del lavoro nero, anche minorile; e di decoro pubblico, con la riduzione di attrattività e accessibilità dello spazio pubblico.
I dati ANCI definiscono fondamentale l’attività della polizia locale, sia in termini di contrasto della distribuzione sia della comunicazione e informazione della cittadinanza, da svolgersi in sinergia con altri attori istituzionali.
Alla base della stipula di questo accordo, sta, quindi, la condivisione di obiettivi fra ‘attori istituzionali’ che trova attuazione nella definizione di un progetto esecutivo finalizzato al contrasto del fenomeno della contraffazione in tutte le sue dimensioni: produzione, distribuzione e consumo.
Nel Protocollo viene sottolineato il suo ruolo di espressione della volontà e del comune intendimento dell’attivazione di ‘uno strumento atto al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla mission comune’.
Tale strumento servirà, quindi, ad intensificare la cooperazione in materia di lotta ai traffici illeciti e alla contraffazione attraverso la costituzione di ‘un sistema di allarme preventivo relativo alla movimentazione di prodotti sensibili attraverso l’adozione di specifiche condotte operative (analisi delle banche dati disponibili, controlli mirati, sorveglianza discreta, osservazione e rapporti)’.
Questa attività, in particolare, ‘sarà finalizzata alla prevenzione, all’accertamento e al perseguimento di violazione nei casi di traffici illeciti: di merci di qualsiasi natura, di merce contraffatta, di rifiuti pericolosi e/o tossici, di beni culturali o di quant’altro rientri nei compiti di vigilanza affidati alle parti contraenti’.
Il programma di azioni, condiviso ed integrato, prevederà, nel rispetto della normativa, forme di collaborazione quali condivisione di laboratori, tecnologie, banche dati e strutture per la raccolta, l’analisi e lo scambio di informazioni.
Il Protocollo, che non comporta alcun onere di spesa, ha la durata di un anno e si rinnova automaticamente ‘permanendo i comuni interessi delle parti firmatarie e le condizioni di oggettiva fattibilità’.
“A causa della contraffazione – sottolinea il sindaco di Alessandria, Rita Rossa – ogni anno, solo in Italia, si perdono più di 100.000 posti di lavoro e si realizza una evasione fiscale per 4,6 miliardi di euro. Il Comune è uno dei soggetti più danneggiati da tale fenomeno che favorisce lo sfruttamento della manodopera, anche quella minorile, fa perdere posti di lavoro e chiudere le imprese, alimenta l’evasione fiscale, ruba le idee e la creatività ed è un business per la criminalità organizzata”.
“E non bisogna, inoltre, dimenticare – conclude il sindaco – che non si falsificano solo abbigliamento o accessori di lusso ma anche farmaci, cosmetici, alimenti, giocattoli, protesi mediche, ricambi per veicoli, etc. determinando un serio pericolo per la salute e l’incolumità delle persone”.